Collisione

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Manuel non si aspetta una risposta a quel messaggio.

Ci spera, ovviamente. Ma dopo come si è comportato non si aspetta che Simone risponda, soprattutto in piena notte.

Eppure, nonostante non abbia aspettative, non riesce ad addormentarsi.

Se ne sta in silenzio, sotto le coperte, con le orecchie tese come se dovesse stare attento al minimo rumore.

Come se poi ci fosse qualche rumore a cui stare attento a quell'ora della notte.

Eppure forse qualche rumore a cui stare attento c'è.

Il portone di ingresso difettoso che cigola aprendosi e richiudendosi, dei passi sulle scale che si fermano al suo pianerottolo.

Il campanello. Il suo campanello.

Manuel sobbalza, crede addirittura di averlo immaginato. Ma poi lo sente di nuovo.

Si precipita fuori dalla sua camera, cammina a passo spedito fino all'ingresso e apre la porta senza nemmeno guardare dallo spioncino.

Sa che non si dovrebbe fare, che è pericoloso, ma la speranza che dall'altra parte ci sia Simone non lo fa ragionare.

Quando apre la porta e si rende conto che le sue speranze non sono state vane, che c'è davvero Simone davanti a lui, Manuel non gli permette di dire nemmeno una parola.

Lo attira a sé e lo bacia, mentre lo trascina in casa e chiude la porta.

Baciare Simone dopo dieci giorni è come tornare a respirare. Suona come un cliché, ma è esattamente così che si sente Manuel.

Si riempie i polmoni del profumo di Simone, mentre continua a baciarlo come se fosse la sua ultima occasione.

"Manuel" cerca di dire Simone scostandosi.

"Parliamo dopo" replica Manuel, riprendendo a baciarlo.

Simone non dice altro. Cede ai baci di Manuel, alle sue mani che si infilano sotto il giubbotto di jeans e glielo fanno scivolare via dalle spalle.

Si lascia spogliare nel corridoio di quell'appartamento in cui hanno fatto l'amore decine di volte, eppure mai nessuna è stata come quella.

Quella sembra la prima e allo stesso tempo l'ultima. È come se dovessero scoprirsi e contemporaneamente imprimere nella propria memoria dettagli che forse non vedranno più.

Perché sanno entrambi che dopo dovranno parlare e non è scontato che la conversazione andrà bene. Le loro ultime conversazioni, in fondo, sono state disastrose.

"Ma quanta roba ti sei messo?" dice Manuel mentre sfila il maglione a Simone e si rende conto che sotto indossa ancora una maglietta a maniche corte.

"È ottobre, inizia a fare freddo. Sei tu quello strano che dorme solo con i boxer" replica l'altro, facendo vagare lì sguardo sul petto nudo del compagno.

"Meno strati da togliere, non sei contento?"

Simone non risponde. Si sfila velocemente anche la maglietta e le scarpe, rimanendo davanti a Manuel con addosso solo i jeans e i boxer, e riprende a baciarlo mentre lo fa indietreggiare lungo il corridoio.

Ormai conosce quella casa a memoria, anche se non è sua. Riesce a muoversi facilmente anche al buio.

Manuel gli slaccia la cintura e gli sbottona velocemente i jeans, infilando subito dopo una mano al loro interno.

Simone geme mentre le sue labbra si spostano verso il collo del compagno.

"Di questo passo non arriveremo nemmeno al letto" gli fa notare.

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