22 capitolo

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Arriviamo a scuola e ci salutiamo perché io ho storia e Alex ha matematica.

Saluto Alex e Arrivo in classe, non trovando quasi nessuno.

Vedo un ragazzo ma guardandolo meglio era quello dell'altra sera.

Si siede vicino a me. In quel ragazzo ci vedo me quando ero innamorata di Salvo.

Chi l'avrebbe mai detto? Chi l'avrebbe mai detto che io non avrei amato abbastanza Salvo?

Dove si trova ora? E se farei del male anche ad Alex? Non me lo permetterei mai. Non vedo Salvo da quando venne a casa mia.

Mi fa male pensare che lui ha sofferto, che io ho sofferto. Ma quando ero piccola e i miei genitori lavoravano io mi trovavo sempre da mia nonna.

Lei mi diceva sempre che quando una persona lascia un'altra persona è colpa di chi non l'ha saputa tenere stretta a sé.

"Signorina Smith" l'urlo della prof mi risuona nelle orecchie "stia attenta" dice rimproverandomi. "La sua voce mi ha spaccato i timpani" dice il ragazzo dell'altra sera in discoteca al mio fianco che mi trascina con lui in una risata.

"Comunque signorina Smith io sono Aron" dice sotto voce "Analix" dico sottovoce. E passiamo le 5 ore prendendo in giro le prof.

Finita l'ultima campanella Aron scompare ma ho davanti a me Alex che vedendolo le butto le mani al collo e lo bacio " mi sei mancato" sussurro staccandomi e riprendendo fiato.

"Se è questa la tua reazione alla mia mancanza, mancherò più spesso" dice ridendo e io le do un pizzico nei fianchi.

Alex mi completa, mi rende felice, e quando mi perdo nei suoi occhi vedo me stessa felice. Mi ricordo ancora il suo primo "Ciao" imbarazzato. E in quel momento pensai che avrebbe avuto qualcosa in più che sarebbe stato un casino. Uno splendido casino.

Ogni giorno sono sempre più sicura di me e più sicura di amarlo. Ogni giorno non voglio altro che trovarmi tra le sue braccia. È lì che voglio essere per il resto della mia vita.

"Ti accompagno a casa" dice Alex immergendosi nel traffico
"No" le dico sicura
"no?" Domanda curioso
"no!" Affermo
"e dove vorresti andare?" Domanda eccitato come un bambino
"Al mare, portami al mare con te" dico con occhi luminosi
"Che mare sia" dice Alex girando la macchina e prendendo l'autostrada.

Parte la canzone in radio Ed Sheeran-Thinking out loud. Alzo la voce al massimo abbasso tutto il vetro metto le mani fuori e canto a squarciagola.

Vedo Alex che ride e rido con lui. Finita la canzone Alex abbassa il volume. Arriviamo finalmente a destinazione. Siamo a Novembre e fa freddo ma non m'interessa.

Siamo seduti sulla spiaggia, io sono seduta imbraccio ad Alex e guardo il mare che non ha confini come me ed Alex.

Inizio a parlare con occhi chiusi "Ho sempre amato il mare, io e i miei fratelli amavamo il mare ma io più di tutti raggiungevamo questo posto sempre, i miei genitori si assentavano sempre per il lavoro e noi andavamo a casa di nonna, vicino al faro" le indico il faro difronte a noi " io tutte le notti mi alzavo, raggiungevo il faro mi mettevo le cuffie nelle orecchie e guardavo il mare

Non so se puoi immaginare quanto sia bello Musica,Luna e mare. Sembrava che eravamo tre amiche ma si capivano in silenzio a volte, ansi quasi sempre con il pianto. Una sera di 2 anni fa era il compleanno del mio migliore amico lo festeggiò quasi vicino al faro, eravamo ubriachi, Bill mi fece bere e con me bevve anche lui, le volevo un bene da matti" mi bloccai ormai singhiozzando, piangendo e tremando, Alex mi abbraccia da dietro facendomi capire che è lì.

"Quella sera le regalai un motorino, lui voleva provarlo a tutti i costi ma io no, ero consapevole che eravamo ubriachi, mamma ogni volta che scendeva da fuori paese diceva che non dovevo Frequentare Bill perché mi avrebbe danneggiata ma io le volevo un bene dell'anima.

Quella sera mi convisse e così dopo il secondo giro vicino al faro una macchina ci investì" ormai stavo piangendo e tremando "hey piccola ci sono io tutto okay" dice Alex al mio orecchio ma devo continuare.

"Stetti 4 mesi e mezzo in coma, e quando mi risvegliai" mi trema la voce, non l'ho mai raccontato a nessuno, non sono tornata qui da quel giorno, quel maledetto giorno.

"Quando mi risvegliai Bill non c'era piu. Quel giorno in cui la macchina ci fu per investire lui mi disse <Ana, stai tranquilla andrà tutto bene, ti voglio bene>erano le sue ultime parole che.. Non ricordo niente più, non dimenticherò mai il suo sorriso, il suo fare protettivo e tu.. Tu mi ricordi così tanto lui.

Ti ho portato qui perché lui avrebbe voluto conoscerti e sento che lui ora si trovi qui." Ormai le lacrime mi escono, e ho paura di finirle.

"Torno in questo posto arrivo solo dentro il faro, non so andare oltre, non so pensare che la vita del mio amico è finita per colpa mia e solo mia" dico ormai rassegnata "No, Non è colpa tua" dice Alex.

"Quando mi risvegliai pensavo che i miei genitori mi avrebbero capita, ma mi rimproverarono sul fatto che non avrei dovuto frequentare Bill, io da allora li ho odiati così tanto che neanche li parlo più, solo se è necessario" dico piangendo.

Alex mi tende la mano per farmi alzare, mi porta vicino al mare, abbiamo i piedi in acqua e mano nella mano, mi mette un braccio ai miei fianchi e dice "Bill, sarebbe stato un piacere conoscerti, sappiamo che sei qui, e voglio dirti di non preoccuparti perché da oggi in poi difenderò,Amerò,sosterrò io Ana e la farò sorridere come nessun altro ha mai fatto dal giorno in cui l'hai lasciata".

Urla al mare che sentendo queste parole mi giro verso di lui, lui mi prende in braccio e mi bacia, chiede accesso alla mia bocca e io glie lo do. Ci stacchiamo per prendere fiato e fronte e fronte naso e naso respiro e respiro le sussurro "Ti Amo" e lui ritorna a baciarmi come non mai.

E se io sono innamorata di Te?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora