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Capitolo 3

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Capitolo 3





È riunita la famiglia in casa Tulli, le gemelle con i loro genitori seduti al tavolo, ognuno al proprio lato del tavolo. Silenzio e sguardi assenti, la madre non riesce a tenere il confronto con le figlie perché saprebbe che finiscono a lanciarsi i piatti, perciò se ne sta zitta a mangiare la sua porzione nel piatto.

Sara anche lei mangia in silenzio perché non ha ancora accettato il fatto del padre di cosa ha fatto nel pomeriggio appena rientrata in casa.

Dalila è seduta di fronte alla sorella e non ha ancora toccato niente, si sente a disagio in questa casa e sa che le sta venendo un attacco di ansia, ma deve rilassarsi perché non può farsi vedere che prende una pastiglia.

Claudio, il capofamiglia, seduto dall'altro lato della tavola guarda le sue donne di casa. È contento di aver formato una bellissima famiglia, ma dall'altra parte non biasima il suo comportamento. Vuole essere più amorevole con le figlie, ma lui è sempre stato cresciuto così con poco affetto.

«Veramente buono tesoro» si congratula l'uomo di casa con sua moglie che sorride. Le gemelle si trovano d'accordo con il padre e annuiscono approvando.
«Dalila, come fai a dire che è buono se non hai toccato nulla» ridacchia per prenderla in giro.

Dalila scambia uno sguardo con Sara perché è la prima volta che si comporta così a tavola; infatti, sono perplesse. Non sanno cosa fare, si trovano impreparate. Dalila si trova a distogliere lo sguardo dalla sorella e guarda il piatto.

Non ha fame, ma non si osa a dirlo.

Manda giù un groppone e prende con titubanza la forchetta per prendere un pezzo, ma il suo stomaco si chiude sempre di più quando avvicina il boccone da mangiare.

Questo è causato dall'ansia su cosa deve dire suo padre dopo cena, pensa di aver combinato qualcosa, ma non sa nemmeno lei cosa è successo.

Sara mangia in silenzio e come in sottofondo sente la televisione con quel maledetto telegiornale.

Ha sempre odiato l'influenza mediatica, odia l'esagerazione che fanno trapelare i giornalisti. È sempre stata al contrario sui media.

Da quando la pandemia ha influito su diverse situazioni, non vuole credere una parola. Appena sente nominare la parola pandemia le viene il nervoso, ma non vuole rovinare la serata parlando di quello.

Finisce suo piatto e si alza per metterlo nella lavastoviglie per poi preparare il caffè per tutti. Un caffè non fa male a nessuno.

È già tanto che in quella casa tutti fumano, quindi è già tanto che i suoi genitori non hanno fatto una pandemonio sulla sigaretta, perché anche loro fumano. Almeno fanno qualcosa assieme.

Sistema le tazzine sul vassoio per poi portarle al tavolo dove si può prendere ancora il caffè in santa pace.

«Ma lo facevo io» la mamma non si aspettava questo gesto dalla figlia e le sorride quando le viene passato il caffè.
«Dato che avevo portato il piatto a lavare ne ho approfittato» risponde gentilmente.

Improvviso - Esteban OconDove le storie prendono vita. Scoprilo ora