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Capitolo 28

Singapore.

Finalmente si è arrivati a destinazione di una metropoli alquanto interessante, una città contornata da grandissimi grattacieli, autostrade e in più la gente sembra simpatica solo a vederli. Sara ammira il panorama con gli occhi lucidi e sembra che sia sento un film di fantascienza talmente è illuminata nella notte.

Esteban la guarda con lussuria e ridacchia. Non vedeva l'ora di averla al suo fianco e farle godere questa settimana in questo paradiso, poi per Esteban è il suo circuito preferito, è stata la prima gara in notturna e in questa città è meglio correre in un'atmosfera diversa, non ha problemi con il sole, le luci della città lo aiuta un sacco a capire bene le curve, solitamente, deve andare a memoria, ma in questo circuito no. Può essere al cento per cento competitivo.

«Wow, ma questo è un sogno» Esteban l'abbraccia da dietro, vuole godere il momento con lei.
«Non è un sogno tesoro» lo dice con una voce roca. Sara sente la pelle d'oca addosso, non si era mai sentita così.

Non era mai stato nel suo piano viaggiare, Sara lo detesta, ma questa volta è diverso. Scopre il mondo con degli occhi diversi, sembra una bambina felice, gli occhi lucidi e si sente mancare il fiato dalla bellezza.

«Forse non lo sapevi, ma odiavo viaggiare per il mondo» ridacchia.
«E adesso?» chiede con orgoglio, lo capisce come mai adesso non lo odia.
Sara si gira a guardarlo.
Sorridono.
Nega con la testa e si scambiano un bacio delicato. Il loro primo bacio in un altro Stato.

Sara non chiedeva di più di tutto ciò.
Lei vuole il corvino.

Esteban chiede all'autista di fermarsi e di attendere il loro rientro nella vettura, e la fa uscire fuori dalla macchina.

Sara sorride felice e scende più veloce più possibile, e stringendo la sua mano passeggiano.
In luogo e in largo, per godersi questo paradiso.

«Mamma mia» inizia a scattare le foto per ricordo e ne scatta al ragazzo per memorizzare questo ricordo più bello. «Grazie Esteban» arrossisce leggermente.
«Non mi devi ringraziare piccola»

Sara_24
📍 Singapore

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I don't want to talk,
But I want to dream of this place with my own eyes 😍

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«Prossima volta pretendo i crediti, peste» Sara rimane un po' di stucco per questa richiesta.
«Ma non posso taggarti» ammette con tristezza.

Esteban l'abbraccia stretta da farle capire che vuole seriamente costruire qualcosa con lei.
Ha capito di volerla nella sua vita, non si sentiva se stesso prima di conoscerla.
Ha sbagliato con il comportamento e quando l'aveva trovata davanti alla sua porta di casa, ha capito che sia la donna della sua vita. Non la vuole perdere per nessun motivo assoluto.

Ritornano a camminare, tra ridere e scherzare, dove Esteban per la prima esprime le sue sensazioni per questa pista e Sara lo ascolta attentamente e chiede qualsiasi cosa che le passa nella sua mente, ma ad un certo punto vede dei ragazzi da strada suonare qualcosa di romantico. Si fermano ad ascoltare.

Le circonda la vita con le sue braccia e dondolano a tempo per ascoltare qualche canzone, ma alcune le canticchiano a bassa voce.
Un momento romantico.

Sara si sente felice e serena per la prima volta, non aveva mai provato queste sensazioni.
È tutto nuovo per lei.
L'aria fresca fa un po' tremare la ragazza; perciò, Esteban decide di darle la sua giacchetta così rientrano dalla vettura per ritornare nell'hotel.

Prima di andare via, Sara saluta i ragazzi e li incita a continuare così, i ragazzi sorridono e continuano a suonare mentre i ragazzi si allontanano.

«Io avrei fame» dice all'improvviso Esteban mentre si porta la mano sulla pancia.
«Sai anche io»
«Che ne dici ordinare qualcosa da asporto?» Sara annuisce e così si mettono d'accordo su cosa mangiare, ma ci vuole poco perché ad entrambi va più che bene un po' di sushi. Come prima serata qui a Singapore va più che bene.

La stanza dell'hotel sembra più che altro un enorme alloggio e la vista sulla città è un'altra meraviglia.

Esteban è sotto la doccia così dopo mangiato subito a fare nanna che domani deve incontrarsi con la scuderia per fare il briefing della situazione. Sara non ha per niente sonno, perché l'effetto jet leg lo ha passato tutto il tempo del giorno a dormire. Mi sa che si guarderà la vista oppure si fa qualche maratona su qualche serie tv.

Il telefono suona e decide di rispondere, dalla reception avvisano che sia arrivato il cibo che hanno ordinato e gentilmente Sara chiede se lo possono portare qui.
Decide di preparare il tavolo, così si porta avanti e bussano alla porta così Sara va subito a prendere le buste contenenti il cibo.

L'odore fa venire ancora più voglia di azzuffarsi tutto quanto, preparara tutto, togliendo tutto dall'interno e averlo già predisposto sul tavolo. Fa un bel inspirazione per sentire il buon profumo e l'acquolina in bocca aumenta a dismisura.

«Oh, quelle bonne odeur. J'ai terriblement faim» Sara ridacchia perché non se lo aspettava di certo che il ragazzo parlasse in francese.
«Dai, ho una fame da lupi. Mangiamo» Esteban ride mentre nega la testa.




Eccovi un altro capitolo🤗
Per prima cosa, chiedo scusa per averlo accorciato un sacco, ma avevo paura di rovinare il capitolo mettendo delle dinamiche che la rendessero un po' noiosa.

Ci vediamo al prossimo capitolo💙
Mish🎈

Improvviso - Esteban OconDove le storie prendono vita. Scoprilo ora