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Capitolo 26

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Capitolo 26



«Comunque essere svegliato in questo modo mi fa impazzire ancora di più» le labbra del corvino giocano con quelle della biondina. La ragazza ridacchia mentre si scambiano un bacio tenero e desideroso.

Esteban appoggia le mani sui suoi fianchi e la gira in modo da ritrovarsela sopra e ci danno di nuovo dentro. Un secondo round, i ragazzi per adesso provano ad avere una situazione un po' più stabile.

Sara mette una mano su suoi capelli, sa che per il ragazzo è un altro punto aggiunto per l'eccitazione. Adora possederlo e il telefono suona a vuoto e non importa ai ragazzi, vogliono solo godersi.

«Sara, aspetta» si stacca un pochettino così da lasciar la ragazza un po' interdetta. «Possiamo un attimo parlare?» Sara ridacchia perché per la posizione che si trovano sembra un po' eccessivo parlare.
«Ehm... proprio ora? Cioè...» diventa un po' rossa ed Esteban si rende conto.
«Ops! Scusa» ridono a crepapelle.

Si sistemano al meglio e Sara chiede gentilmente se può fumare una sigaretta sul balcone della camera ed Esteban si alza dal letto. Per Sara vederlo nudo si eccita, si porta un dito sul labbro e lascia andare un piccolo gemito.
Per Sara è una vista meravigliosa.

Mentre la visuale di Esteban è sparita, Sarà decide di vedere il telefono, sono tre giorni che si trovi qui da Esteban. Non si è fatta viva con nessuno e rimane un po' di stucco per i miliardi messaggi ricevuti tra su sorella, Francesca e gli altri.
Sono preoccupati, ma più che altro il messaggio di Pierre è molto più preoccupante, al ché decide di telefonare per chiedergli di più.

Squilla a vuoto e parte per la terza volta la segreteria telefonica, non sa che fare e si sente in colpa. Gli manda dei messaggi su WhatsApp, ma c'è solo una spunta; quindi, internet staccato.
Non ha idea per cosa gli stia passando.

La sua migliore amica come se avesse letto nella sua mente la chiama e risponde nell'immediato.
«Francesca, ti chiedo subito scusa»
«Non ti preoccupare per me, ma che diamine vuol dire quel messaggio di Pierre?» Sara rimane spiazzata e boccheggia. «Sono abbastanza preoccupata, non risponde e non ho idea di trovarlo! Abbiamo tappezzato tutta Monza e Milano per cercarlo, ma non c'è traccia»

Esteban rientra nella sua visuale con un piattino, così da sfruttare come un posacenere e lei gli manda un bacio.
Vedendo che sia al telefono si chiede con chi stia parlando, Sara mette il vivavoce così sente anche cosa sta succedendo.

Ha gli occhi lucidi.
Stringe la sua mano, il suo migliore amico è sparito del tutto ed è preoccupata.
Esteban ascolta attentamente tutta la conversazione per capire del tutto.

«Sara, non so cosa pensare... Charles mi ha detto che doveva rientrare in hotel per parlare con il suo team principal per qualcosa, ma in hotel non è mai arrivato» dal tono di voce si capisce che sta avendo un attacco di panico, di solito Francesca in queste situazioni da gestirle al meglio, ma questa volta no.
È del tutto normale, un amico che non si fa vivo da due giorni con il telefono spento, non un messaggio e non si sa dove sia finito è normale avere questi attacchi del genere.
«Fra; allora, dobbiamo mantenere la calma. Aspettare è l'unica soluzione che possiamo prendere»

Esteban si alza dal letto e si veste perché vuole raggiungere il suo futuro compagno di squadra, lui sa dove si può trovare. Sa cosa gli abbia preso e sa il suo segreto. Quando lo aveva scoperto si erano attaccati e per questo avevano preso le distanze, ma gli aveva promesso che in quelle situazioni lui c'era e ha intenzione di mantenere quella promessa, anche se il loro rapporto avesse preso una brutta piega.

Sara fa la stessa cosa e vuole esserci anche per accompagnarlo e ha proposto di usare la sua macchina.
Esteban non vorrebbe, ma non può fare altrimenti e cede.
Prende le chiavi e s'incamminano alla vettura pronti a partire.

Il viaggio lo passano in totale silenzio dove Esteban guida come un pazzo per metterci il meno possibile, ma dalla costa azzurra andare fino a Bergamo ci vuole abbastanza tempo e si è promesso di pagare tutte le multe, in caso arrivassero.
Mentre Sara si messaggia con i ragazzi per tenerli aggiornati su tutto e non farli preoccupare più di tanto.

«Io so dove lo possiamo trovare» dice ad un certo punto me tre continua a tenere lo sguardo fisso sulla strada. Sara nnuisce senza chiedere altro, si fida. «Ma promettimelo che non lo racconterai a nessuno quello che ti dico»
«Mi spaventi così Esteban!»

Il ragazzo lascia andare un sospiro e si rilassa perché con la guida si notava lo stress ed iniziava ad avere male sia alla schiena e alle gambe, guarda veloce la ragazza con un viso triste.

«Pierre si porta un bel fardello addosso» inizia così a raccontare. Sara si mette più comoda per ascoltare tutta la storia, è preoccupata a scoprire questo pezzo di storia. «Lui ha avuto una relazione con Caterina, una ragazza bolognese. Stavano insieme da parecchio; finché, dopo tre anni e mezzo, Pierre fece un errore madornale.» Sara abbassa la testa triste. «Lui la tradì in una festa, purtroppo io avevo assistito quella scena e abbiamo litigato perché non accettavo che Pierre voleva rovinare una bellissima relazione.»
«O cazzo» dice a bassa voce.
«Ma poi Pierre lo ha ammesso, ma non sapeva che Caterina non passava un bel momento nella sua vita.»

Sara ha gli occhi lucidi, non sa cosa dire in questi casi e silenziosamente ascolta mentre gioca con il laccio della sua scarpa per farsi passare l'ansia.

Esteban, si asciuga una lacrima caduta dall'occhio e tira su con il naso. Deve rimanere se stesso in questo momento, non può distrarsi alla guida.


Continua la storia raccontando ogni dettaglio e cerca di ritornare serio, deve essere lucido per poi parlare con il suo amico, sa che con lui può parlare ed essere se stesso. È la sua spalla personale.
Manca ancora tanto tempo per arrivare e il ragazzo chiede di poter parlare di qualcos'altro per distrarsi un momento, ma Sara è pronta ad esaudire la sua richiesta.
Parlano di qualsiasi altra cosa, ad esempio il loro preferito, il gusto del gelato se ama i film romantici o quelli horror.

Chiacchierano tanto e Sara si sente soddisfatta dell'atmosfera che si sia creata ora e ogni tanto ridono per i loro aneddoti.

Ma dentro di sé, la preoccupazione è alle stelle, per fortuna sa come gestirla. C'è Esteban, questo è molto importante. Francesca chiede se devono venire, ma Sara risponde nell'immediato di non farlo. Spegne il telefono e nella radio esce una canzone alla quale sorride.

«Sai, questa canzone mi fa ricordare la mia infanzia»
«A si?»
«È molto simile ad un cartone alla quale guardavo da piccola»

Alza il volume e la inizia a cantare leggermente.
Esteban sorride perché piace vederla così, allegra e spensierata mentre si muove con il busto. Nega con la testa e con le dita batte il ritmo della batteria sul volante per farle compagnia.

È contento di essere con lei in questo momento.
Ne aveva bisogno, è un sostegno molto importante per Esteban.

Improvviso - Esteban OconDove le storie prendono vita. Scoprilo ora