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Capitolo 25

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Capitolo 25

🎶Nuvole bianche - Ludovico Einaudi


«Sara com'è» chiede un po' preoccupato Pierre nella telefonata, non riusciva a rimanere tranquillo. Dopotutto vuole sapere sinceramente come stia e sapere se non avesse fatto una sciocchezza.

Dall'altra del telefono sente ridacchiare, il suo respiro diventa normale, per fortuna non sente piangere. E con un cenno di voce capisce che sia tutto ok. Cerca di non trattenerla troppo al telefono per non essere il classico amico rompicoglioni e che rovini la situazione.

«Volevo solo dirti grazie per avermi sostenuta alla mia pazzia» Pierre sorride dalla felicità perché il tono della ragazza è pieno di entusiasmo e felicità, per questo Pierre si sente soddisfatto non averla fermata questa volta.
Ridacchia e si guarda intorno per poter attraversare la strada.
«È questo che fanno gli amici»

Continuano a chiaccherare e chiede ogni minima cosa, vuole sapere tutto e spera con il cuore che il suo futuro compagno di squadra si sia messo la testa apposto per non farla soffrire ulteriormente.

Vorrebbe anche lui avere quel momento da condividere con un'altra persona ed essere spensierato, ma lui è rimasto solo dopo aver concluso una relazione così lunga con la sua ex.

Chiude la telefonata e tira su il cappuccio della felpa e cammina senza una meta. Sente il bisogno di starsene per i fatti suoi, ha la mente che viaggia molto a ricordare i suoi momenti felici e sente quella solitudine. Lo divora così tanto che le sue lacrime scendono a sua insaputa.

Quei ricordi quanto fossero la realtà per il povero Pierre, vorrebbe tanto riavere al suo fianco quella stupenda ragazza dai capelli corvini e con la risata contagiosa, con poche parole si capivano perfettamente e con le loro battute scoppiavano a ridere.

Sente di voler di nuovo quegli occhi in cui si perdeva e s'innamorava follemente, vorrebbe accarezzare le sue guance morbide e delicate, dirsi il loro ti amo in modo più speciale possibile. Ma Pierre è consapevole che non potrà più godersi quei momenti.

Lui è rimasto solo.
Non ha più la sua dolce metà.

Si maledice di aver rovinato quei magnifici anni per una cazzata e si dovrà portare per tutto il resto della sua vita quel vuoto incolmabile.

Non è riuscito neanche a vederla per l'ultima volta perché aveva paura e non voleva sentirsi responsabile del suo errore madonarle. Si maledice ogni giorno, è il suo rimpianto più grande della sua vita, nessuno sa la realtà dei fatti. Non ha mai voluto raccontare quella piccola parte e veritiera, piuttosto lui diceva che non erano destinati a stare assieme, ma non è così.

Improvviso - Esteban OconDove le storie prendono vita. Scoprilo ora