M COME MER-
L'Anemoi si muoveva velocissimo, come se fosse strafatto di vitamine e zucchero. Non mi stupii più di tanto: Chicago era nota per essere la Città Ventosa per un motivo. Mellie, quando ancora mi insegnava a padroneggiare la mia Aerocinesi, voleva portarmici almeno una volta. Poi era scoppiata la guerra, e non se ne era fatto nulla.
«Accellera!» esclamò Jason in tono autoritario, rivolto a Leo.
«Guarda che è veloce, non cieco» gli feci notare «e questo bestione di metallo non è che non si noti!»
«Tua sorella ha ragione, amico» fece Leo «ci vedrà di sicuro!»
«Rallenta!» gridò Piper.
Lo spirito della tempesta si tuffò sul labirinto di strade del centro. Festus tentò di stargli dietro, ma la sua apertura alare era decisamente troppo ampia; con l'ala sinistra agganciò il bordo di un edificio e tagliò una gargolla di pietra prima che Leo riuscisse a fermarsi.
«Vai sopra gli edifici» suggerì Jason «lo seguiremo da lì»
«Vuoi guidare tu, questo affare?» borbottò Leo, ma fece come gli aveva chiesto.
Sinceramente, mi sembrò che fosse proprio così. Jason aveva tutta l'aria di uno che, nel tentativo di risultare un buon leader, tendeva a strafare. Di solito l'attitudine al comando era un tratto che i figli dei Tre Pezzi Grossi tendevano ad avere, ma lui sembrava aver qualche problemino. Non potei fare a meno di domandarmi dove stava prima di arrivare al Campo Mezzosangue e che ruolo copriva, e come se la stava cavando Percy al posto suo (sempre che fosse sveglio e i miei sogni su di lui fossero sbagliati, s'intende).
Dopo qualche minuto individuammo di nuovo lo spirito della tempesta che sfrecciava a casaccio fra le strade: gettava a terra i pedoni, scompigliava le bandiere, faceva sbandare le auto. Un secondo Anemoi svoltò l'angolo dell'Hotel Renaissance e raggiunse il primo. Si unirono in una danza scatenata, lanciandosi verso la cima di un grattacielo, piegando una torre radio e tuffandosi di nuovo verso la strada.
«Oh, fantastico. Adesso ce ne sono due» fece Piper.
«Certo che quei due ne bevono, di caffè...» osservò Leo.
«Mi sa che Chicago è un bel posto per quelli come loro» commentò Piper.
«Lo è» confermai «la mia istruttrice voleva portarmici per aiutarmi con la Aerocinesi»
«Hai problemi con i poteri?» mi domandò Jason.
Non mi girai a guardarlo perché ero troppo impegnata a seguire gli Anemoi con lo sguardo per non perderli di vista, ma avvertii lo stesso l'incertezza nel suo tono, come se fosse preoccupato che avrei potuto rallentarli. «Non più, e comunque non è il momento di parlarne» ribattei brusca.
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[1] 𝙐𝙣𝙞𝙩𝙮 » Percy Jackson
FanfictionCome sono passata da fiacche giornate passate a fare l'assoluto nulla (dopo aver salvato il mondo da quello svitato di Crono, aggiungerei) ad altre in cui rischio la vita solo camminando sulla dannatissima terra? Non lo so con precisione, giuro. So...