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STAREMO A VEDERE, PICCOLA DEA


Stavo correndo e non avevo idea del perché

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Stavo correndo e non avevo idea del perché. Sapevo solo che dovevo darmi una mossa, o sarei morta.

Mi trovavo in un bosco che non mi era per niente familiare. Stavo seguendo una stradina sterrata; dietro di me sentivo dei tonfi pesanti, come quello che avrebbero prodotto le zampe di un qualche mostro grosso come un elefante. Avrei voluto fermarmi e dare un'occhiata, ma le mie gambe non collaborarono.

Continuai a correre; davanti a me c'era un incrocio. Seppi di dover girare a destra perché vi avrei trovato qualcosa, ma non riuscivo a vedere un accidenti: un grosso cespuglio mi bloccava la visuale. Eppure non esitai un attimo: i miei piedi scivolarono sulla ghiaia mentre svoltavo bruscamente, e andai subito a sbattere contro qualcosa che mi fece ribaltare a terra.

Mi raddrizzai immediatamente, terrorizzata, e per poco non svenni lì dov'ero. Il cuore mi balzò in gola così rapidamente che mi mozzò il fiato.

«Percy?!» esclamai senza fiato.

Lui mi fissò con gli occhi color del mare spalancati, come se non credesse a cosa stava vedendo. Era bello da star male come me lo ricordavo, e mi era mancato molto più di quello che credevo. Il dolce profumo della brezza marina mi investì d'improvviso e, involontariamente, mi si riempirono gli occhi di lacrime.

Percy aprì la bocca, ma non gli diedi il tempo di dire nulla: mi avventai su di lui e gli gettai le braccia al collo, stringendolo a me. «Di immortales... stai bene? Dove ti eri cacciato?!»

Sentii le sue mani calde posarsi sulla mia schiena. Mi venne un piccolo brivido, anche se sembrava quasi esitante. «Alex...?» mormorò lui incerto.

Lo strinsi ancora di più a me. «Stai bene?» ripetei «Sei ferito? Vengo subito a prenderti! Dimmi dove ti trovi e resta dove sei!»

«Sei reale?»

«Come? Ma cer-»

«Che scenetta commovente»

Mi impietrii sul posto, tra le braccia di Percy. Conoscevo quella voce: l'avevo sentita alla fabbrica dei Ciclopi, e veniva dalla donna addormentata che avevo visto sul pavimento.

«Che succede?» domandò Percy.

Prima che potessi rispondergli, però, scomparve. Mi sbilanciai in avanti proprio mentre la scena svaniva e ogni cosa diventava nera. «No...» mormorai. Un singhiozzo scappò al mio controllo. «No... Percy...»

«La tua metà diventerà la mia pedina» disse la donna. Non vedevo il suo brutto grugno addormentato da nessuna parte, ma sentivo forte e chiara la sua voce e il tono di scherno che stava usando. «Percy Jackson mi apparterrà presto»

[1] 𝙐𝙣𝙞𝙩𝙮 » Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora