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CIAO! SONO JASON GRACE E HO UNA CRISI D'IDENTITA'


Aver ritrovato un'altra sorella maggiore e averla persa nel giro di un'ora non fece niente per migliorare il mio umore, già considerevolmente a terra

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Aver ritrovato un'altra sorella maggiore e averla persa nel giro di un'ora non fece niente per migliorare il mio umore, già considerevolmente a terra. Certo, avevo ancora Allie... ma la presenza di Talia era diversa. Era più rassicurante, e non mi dava affatto l'idea di essere al cospetto di una bomba ad orologeria pronta a scoppiarmi in faccia all'improvviso.

L'umore di Allie era a dir poco altalenante. Mi ero stupito di quanto riuscissi a sentire quando cambiava: passava dall'angoscia, allo sconforto e alla rabbia così repentinamente che mi ritrovai a domandarmi per quale miracolo non avesse già sclerato completamente. Credevo di aver pescato la cannuccia corta quando Talia ci aveva raccontato di una vita che non ricordavo, ma forse la sua non era affatto più lunga della mia.

La verità è che, probabilmente, entrambi avevamo bisogno di Talia. E per le stesse ragioni. Un po' come l'adolescente inesperto che cerca l'adulto responsabile.

Mentre risalivamo le scogliere dell'isola galleggiante non potevo fare a meno di guardarmi alle spalle: nessuna traccia di nostra sorella maggiore. Aveva detto che ci saremmo incontrati di nuovo, ma sinceramente non sapevo cosa pensare. Talia aveva trovato una nuova famiglia nelle Cacciatrici e una nuova madre in Artemide; sembrava pienamente sicura e soddisfatta della propria vita. A giudicare da come parlavano di lei al Campo, anche Allie aveva trovato il suo posto là; non era difficile immaginarmela felice insieme ai suoi amici e al suo ragazzo. In tutto questo, io non riuscivo proprio ad immaginare me stesso far parte delle loro vite.

E poi... sembravano così determinate a trovare Percy. Avevano mai cercato me in quel modo?

"Non è leale", disse una voce nel mio cervello. "Credevano che tu fossi morto".

E sinceramente l'avrei creduto anche io. Se ripensavo a ciò che aveva fatto la mamma, venivo assalito da una brutta sensazione di nausea. Insomma... si era sbarazzata di me per placare una dea, cavolo. E il modo in cui trattava Allie, poi, come se fosse tutta colpa sua...

Forse sarebbe stato meglio non sapere nulla. Costruirsi una nuova vita, sfruttando l'amnesia. C'era poco da stupirsi che Talia fosse fuggita... e c'era poco da stupirsi che avesse abbandonato tutto per unirsi alle Cacciatrici. Capivo come si sentiva.

Non riuscivo a capire Allie, però. Perché lei era rimasta dov'era? Forse perché non ricordava granchè della sua infanzia? Avrei tanto voluto chiederglielo, ma capivo che non era il momento.

Più ci avvicinavamo al palazzo di Eolo, più lo zaino d'oro con dentro i venti diventava pesante. Gli spiriti della tempesta si dimenavano, brontolavano e sobbalzavano senza tregua.

L'unico che sembrava di buon umore era il coach Hedge. Continuava a trotterellare su e giù per quelle scale scivolose. «Forza, angioletti! Mancano solo poche migliaia di scalini!»

[1] 𝙐𝙣𝙞𝙩𝙮 » Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora