A MORTE!
«NO! NON DI NUOVO!»
Leo era stato svegliato dalle nostre grida. Cercava di reggersi come meglio poteva mentre trafficava con il pannello sul collo di Festus, ma mi era subito apparso chiaro che non sarebbe riuscito ad impedirci di schiantarci e tenersi in groppa nello stesso momento.
Lo afferrai per la vita e strinsi, cercando di stabilizzarlo con l'aiuto di Orion e Greer. Mica facile, ma cercai di fare del mio meglio. «TI TENGO IO!» gridai al suo orecchio «FAI QUELLO CHE DEVI!»
I ricci di Leo mi frustarono la faccia mentre apriva il pannello sul collo del drago. Lo vidi cambiare posizione agli interruttori e tirare alcuni fili elettrici; Festus batté le ali, e io avvertii un forte odore di bruciato.
«JASON! ALEX! PRENDETE PIPER E VOLATE VIA!» ruggì Leo.
«COSA?!» esclamò mio fratello.
«DOBBIAMO ALLEGGERIRE IL PESO! FESTUS NE STA TRASPORTANDO TROPPO! FORSE RIESCO A RIAVVIARLO!»
«E TU?» strillò Piper «SE NON RIESCI A FARLO...»
«RIMANGO IO CON LUI!» intervenni «ANDATE!»
Leo e Jason si misero a protestare nello stesso momento, ma li zittii tuonando: «TACI, LEO! E MUOVI IL CULO, JASON, O TI PRENDO A CALCI!».
Jason afferrò Piper per la vita. Si slacciarono le cinture di sicurezza e in un attimo sparirono, scagliati in aria.
Leo si mise subito a trafficare con Festus. Borbottava qualcosa, nel mentre, che somigliava tantissimo a degli incoraggiamenti per il drago.
Intanto precipitavamo ad una velocità micidiale. Le luci della città si avvicinavano sempre di più. Strinsi appena un po' di più la presa sulla sua vita, pronta a trascinarlo via volando. Fui costretta a scansare la faccia per evitare che mi bruciasse le sopracciglia quando Leo evocò il fuoco per vedere meglio ciò su cui stava operando; la fiammata si spense immediatamente. Il vento era troppo forte.
«PUOI FARCELA!» lo incoraggiai «DAI, RICCIOLINO!»
Leo esclamò qualcosa che non riuscii a capire e tirò di prepotenza un filo.
Festus gemette; qualcosa di metallico cigolò all'interno del collo. I suoi occhi si animarono con un lieve tremolio, e spiegò le ali. La caduta si trasformò in una ripida planata.
«EVVAI!» ruggii il figlio di Efesto «CORAGGIO, BELLO! FORZA!»
Ma stavamo ancora andando troppo forte. La terra era sempre più vicina. «DOBBIAMO ATTERRARE!»
«LO SO! MA DOVE?»
Scandagliai l'ambiente con lo sguardo, strizzando appena gli occhi. C'era un grosso fiume, ma per un drago sputafuoco che pesava svariate tonnellate non andava assolutamente bene. Lungo la riva, però, c'era una villa bianca, tutta illuminata, con un grande prato innevato all'interno di un'alta recinzione di mattoni.
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[1] 𝙐𝙣𝙞𝙩𝙮 » Percy Jackson
FanfictionCome sono passata da fiacche giornate passate a fare l'assoluto nulla (dopo aver salvato il mondo da quello svitato di Crono, aggiungerei) ad altre in cui rischio la vita solo camminando sulla dannatissima terra? Non lo so con precisione, giuro. So...