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M'IMPROVVISO COACH MOTIVAZIONALE


Leo continuava a guardarsi alle spalle, come se si aspettasse di vedere Medea con i suoi dannati draghi che ci inseguiva lanciando maledizioni a caso

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Leo continuava a guardarsi alle spalle, come se si aspettasse di vedere Medea con i suoi dannati draghi che ci inseguiva lanciando maledizioni a caso. Diresse il drago verso sudovest, teso, e si rilassò solo quando i sobborghi di Chicago non cedettero ai campi innevati, e il sole non cominciò a tramontare.

«Tutto bene?» gli domandai.

Lui annuì. «Sì, sto bene. Niente male, per uno zombie sottoposto al lavaggio del cervello». Si girò e lanciò un'occhiata a Piper, seduta dietro di me. «A proposito, Miss Mondo... grazie per averci salvato»

«Figurati, non preoccuparti» fece lei.

«E a me?» feci, leggermente accigliata «Niente scuse?»

«Be', non è che sia riuscito a colpirti, Crudelia...»

«Hai cercato di prendermi a martellate i piedi!»

«Per forza, continuavi a schivare i colpi di Jason! Cosa avrei dovuto fare?»

«Non cercare di prendermi a martellate i piedi, per esempio! E comunque prima di partire avresti dovuto allenarti un po'. Era una strategia un po'...»

«... furba?»

«No, Ricciolino: cretina. Era una strategia cretina»

«Perché? Se ti avessi azzoppata...»

«Mi avresti solo fatta infuriare di più. Eri troppo esposto, potevo piazzarti un calcio in faccia in qualsiasi momento. E, tra le altre cose, so volare, quindi non avrebbe fatto chissà quale differenza se mi avessi colpita»

«A proposito di cose che volano». Diede una pacca sulla pelle metallica di Festus. «Bravo! Sei stato fantastico!»

Il drago fu scosso da un fremito. Gli ingranaggi sul collo scoppiettarono e fecero clic.

Leo aggrottò la fronte e lo studiò, vagamente preoccupato. Non potei fare a meno di allarmarmi, perché avevo già visto quell'espressione. «Cos'ha che non va?»

Il figlio di Efesto trasalì. «Oh... niente, niente. Ha solo bisogno di una messa a punto, roba leggera. E si è meritato una bella razione di olio per motori e tabasco»

«Mmh». Lo scrutai, poco convinta. «Ti ho già detto che mi ricordi un po' Beckendorf?»

«No. Ma immagino che sia per la bellezza: insomma, dev'essere uno schianto per attirare una sventola di Afrodite...»

Scossi la testa, ridacchiando. «No, non è per quello. E' perché hai la stessa espressione che aveva lui in faccia quando mi ha messo in mano una bomba di fuoco greco da piazzare su un autobus pieno di mostri, diretto a Manhattan»

[1] 𝙐𝙣𝙞𝙩𝙮 » Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora