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Mi sveglio e trovo il letto vuoto, chissà che sta combinando- Provo ad alzarmi ma noto che c'è un biglietto sul mio comodino, lo leggo ad alta voce. «Scusami se non ti ho avvertito ieri, mi era passato di mente. Oggi devo lavorare, passo solo per l'ora di pranzo.»

È troppo dolce! Si preoccupa per me, lo amo tantissimo. Riesco finalmente ad alzarmi dal letto, vado in bagno e mi metto sul divano ad aspettarlo, guardando qualcosa alla TV.

Verso le 13 entra in casa, a quanto pare si è preso le mie chiavi- «Buongiorno Chifuyu.» Mi saluta sorridendomi. «Ciao!» Gli rispondo. Lo noto arrossire lievemente, però solo le orecchie.

Lo trovo estremamente carino, quando si imbarazza gli arrossiscono solo le orecchie, infatti lo nasconde bene, io però ho imparato a capirlo. L'unica cosa che non mi è chiara è perché sia in imbarazzo ora-

Mi aiuta ad alzarmi dal divano, prendendomi per i fianchi. Un brivido mi percorre la schiena. Mi porta in cucina e mi fa sedere su una sedia.

«Scusami se ho preso le tue chiavi, ma non volevo svegliarti nel caso dormissi ancora.» Dice mentre sistema una pentola sui fornelli. «Vabbè tranquillo, tanto ora come ora a me servono poco.» Lo rassicuro.

Cerco di sbirciare cosa sta facendo. «Che cucini?» Domando poi. «Carne.» Risponde semplicemente, mettendo una braciola in padella. «Hmm buona.» Affermo.

«Ah Chifuyu dopo vado a lavoro e successivamente da Suzue, non so quando torno.», «Va bene, a far la spesa ci andiamo domani mattina?» Gli chiedo cambiando discorso. «Stasera a cena ordiniamo qualcosa da asporto.» Risponde servendo la carne in tavola.

Si mette seduto davanti a me e iniziamo a mangiare. «Mentre non ci sono non aprire a nessuno.» Decide di interrompere il silenzio imbarazzante che si era creato.

Lo guardo confuso. «Potrebbe essere Kazuma e non voglio che ti accada niente.» Si spiega meglio.

«Ma se dovessi invitare qualcuno potrei farlo entrare, no?» Gli domando. «Solo se sono in casa. Scusami ma Kazuma potrebbe utilizzare qualsiasi mezzo per entrarti in casa, non mi fido di lui.» Si spiega.

Gli sorrido. «Va bene.» Farei di tutto per te. Ed ecco che le sue orecchie tornano ad essere rosse. Ma perché-

«F-facciamo così.» Si schiarisce la gola. «Chiamo Amelia a farti un po' di compagnia, so che oggi ha il giorno libero.» Mi avverte.

Preferivo qualcun'altro ma è sempre meglio di niente. Gli annuisco e torno a mangiare in silenzio, mentre lui la chiama per fissare.

Concludiamo il nostro pranzo e mi aiuta a risistemarmi sul divano, poi lui torna a pulire la cucina. Dopo aver finito si mette accanto a me. «Appena arriva Amelia me ne vado.» Mi avverte, gli annuisco e iniziamo a parlare del più e del meno.

Suona il campanello e Baji va ad aprire, le fa strada fino al salotto poi ci saluta entrambi e va via. Amelia si siede accanto a me, al posto del moro.

«Ehi, come ti senti?» Mi domanda. «Mi fa male, ma almeno sto un po' a casa a riposarmi.» Le rispondo. Non mi sono dimenticato di quello che ha fatto sabato, ma farò finta di non saperlo, almeno per ora.

«Ci guardiamo un film?» Propone. «Ok, ma prima devo andare in bagno.» Provo ad alzarmi da solo, ma viene a darmi una mano. «Grazie.» Dico semplicemente e scappo in bagno. Sicuramente lei è più delicata di Baji, ma io voglio lui.

Faccio quel che devo fare e torno da Amelia. «Intanto ho scelto il film.» Afferma sorridendomi. Le annuisco, non mi interessa molto, voglio solo far passare il tempo.

Mi risistemo sul divano, sdraiandomi di più rispetto a prima. Fa partire il film e scopro finalmente di cosa si tratta, una stupida storia d'amore.

Ma che palle! manco fosse una di quelle gay, molto più interessanti di quelli etero.

«Scusa ma... Quanto dura?» Domando dopo un po'. «Poco più di due ore.» Risponde. Perché così tanto?! Che noiaaaa. Le sorrido e torno a "stare attento" al film.

Dopo queste benedette due ore finalmente spegne la TV. «Ti è piaciuto?» Mi domanda, asciugandosi le lacrime, io semplicemente annuisco. Rimango della mia idea: le storie d'amore sono noiose.

Amelia va a prendere due bicchieri e qualcosa da bere, poi ci mettiamo a chiacchierare, fino a quando non suona il campanello.

«Non aprire.» Mi affretto a dire. «Ma come-» Mi guarda confusa. «Tu non andare e basta.» Insisto. Lei non mi ascolta e si alza. «Ti ho detto di non aprire!» Alzo lievemente la voce. «Ma se fosse qualcosa di importante!» Risponde a tono.

«Rimettiti a sedere e basta.» Torno calmo. Mi ascolta e si risistema sul divano, molto vicino a me. Per fortuna tra poco torna Baji!

«Ti vedo troppo teso e nervoso...» Dice, avvicinandosi ancora, io semplicemente rimango in silenzio, cercando di non darci peso. «Sono qui per aiutarti Chifuyu.» Afferma, utilizzando un tono di voce stranamente calmo e sensuale.

Posiziona una mano sulla mia coscia.
Sobbalzo. «Che stai facendo?!» Domando confuso. Risale con la mano, arrivando terribilmente vicino al mio membro, e zittendomi con un bacio passionale.

Oddio che schifo! Cerco di staccarla, ma mi rende più debole appoggiando l'altra mano sul mio petto. Rilascio un urlo, soffocato dai suoi baci.

Inizio a lacrimare, un po' per il dolore e un po' per lo stupro in corso. Se non fosse stato per Kazuma l'avrei allontanata tranquillamente. Cazzo, non mi piace, deve allontanarsi!

Prova a slacciarmi i pantaloni, per fortuna ci riesce solo con la cintura, perché poi sentiamo la porta aprirsi.

Si stacca velocemente e riesco finalmente ad allontanarmi. Mi alzo e corro da Baji, mi tengo una mano sul petto e ho le lacrime agli occhi.

«Che cazzo è successo?!» Mi domanda, stringendomi a sé. Andiamo in salotto e il moro non smette di guardarla male. «Cosa gli hai fatto?!» Chiede spazientito.

Mi stacco leggermente da lui e mi riallaccio la cintura. «Amelia!» Urla Baji. «Io non ho fatto niente! È lui che mi è saltato addosso!» Prova ad inventarsi una scusa.

«Va via Amelia, nessuno ti vuole più vedere.» Mi abbraccia. «Ma è stat-», «È gay Amelia! Non può essere stato lui cazzo.» Non la lascia finire e finalmente la travolge con la verità.

Lei è rimasta a bocca aperta. «C-cosa?» Riesce a dire con un filo di voce. «Non puoi piacergli. Vattene.» La intimida. Amelia riprende la borsa e se ne va, lasciandoci da soli.

Baji mi sistema sul divano e mi prende le mani, come a darmi la forza di parlargli. «Non volevo...» Tremo e balbetto. «Lo so, lo so. Non è colpa tua.» Mi tranquillizza, o almeno ci prova.

«Vieni qua.» Continua poi, facendomi accoccolare al suo petto. «Mi dispiace tanto, è tutta colpa mia. Non mi sarei dovuto fidare.» Conclude, accarezzandomi la schiena.

«Non è colpa tua...» Chiarisco, lasciandomi coccolare. Mi lascia un bacio tra i capelli e prende il telefono. «Ordiniamo del sushi? So che ti piace tanto.» Domanda sorridendomi.

Scuoto la testa. «Non ho fame, scusami.» Rispondo, sistemandomi bene su di lui. «Va bene, allora dopo mi faccio qualcosa al volo.» Dice, continuando ad accarezzarmi.

Il suo odore mi circonda, tranquillizzandomi. È così rilassante stare qui, vorrei che tutto questo non finisse mai.

«Domani puoi accompagnarmi dalla mia titolare? Ci siamo messi d'accordo che le avrei portato il certificato.» Gli chiedo. «Certo, va bene il primo pomeriggio? La mattina lavoro.» Risponde, semplicemente gli annuisco.

Lo guardo finalmente negli occhi. «Grazie.» Dico, sfoderando il mio miglior sorriso, ma con ancora gli occhi lucidi.

Rimane un attimo imbambolato a guardarmi e, piano piano, gli arrossiscono le orecchie. «Figurati.» Borbotta, distogliendo lo sguardo.

Marriage [Bajifuyu]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora