3~Il ragno e la farfalla

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Annachira si portò una mano sulla spalla dolorante mentre guardava il giovane Ricci correre via sul suo sh come un pazzo insieme ai suoi amici , o meglio insieme ai suoi complici perché gli amici quando scendevano in giro non facevano cose del genere. Simona si avvicinó alla sua migliore amica mentre la guardava con uno sguardo preoccupato.

<<Amo tutto bene? ti ha fatto male quello stronzo?>> le chiese la sua migliore amica aiutandola ad alzarsi da terra, nonostante il giovane Ricci non ci avesse messo chissá quanta forza a spingerla l'aveva lo stesso scaraventata a terra , Annachiara era così fragile che anche un soffio di vento l'avrebbe potuta scaraventare a terra.

<<Sto bene>> sussurró con un filo di voce mentre sentiva i suoi occhi farsi sempre più lucidi , si morse il labbro inferiore per non scoppiare a piangere , non sapeva perché ma era rimasta delusa dalla sua azione e poi in modo in cui aveva picchiato quel ragazzo l'aveva destabilizzata.

<<Andiamo a casa>>Simona la prese per mano e insieme si incamminarono per le strade di Napoli per tornare a casa ,Annachiara per tutto il tragitto non aveva pronunciato nemmeno una parola poiché era troppo scioccata per parlare. Aveva davanti agli occhi ancora quella rissa, si erano così spaventate che non avevano nemmeno aspettato il padre di Annachiara per andare via , ma avevano deciso di tornare a casa a piedi per andar via il più veloce possibile.

Quando arrivarono vicino al palazzo di Annachiara si fermarono , la ragazza guardava il pavimento mentre davanti ai suoi occhi si susseguivano quelle orrende scene ancora e ancora come se fossero un disco rotto. Simona capendo il disagio della sua migliore amica si avvicinò a lei e la strinse in un forte abbraccio , Annachiara ricambió l'abbraccio della sua migliore amica e appoggió la testa sulla sua spalla.

<<Non ci pensare più amo. Ij te l'agg ritt ca chill nun é buon>> Simona le accarezzò la guancia delicatamente e la guardò con un piccolo sorriso.

<<Forse l'ha fatto perché quel ragazzo gli ha fatto del male. Non possiamo giustificare quello che ha fatto ma non sappiamo sapere perché lo ha fatto>>disse la ragazza cercando di trovare una plausibile scusa , in realtà stava cercando di convincere più se stessa che Simona.

E proprio per questo Ciro si era approfittato di lei , Annachiara cercava sempre di giustificare le sue azioni , lo difendeva non capendo che quel ragazzo dagli occhi neri era in male in persona , era troppo accecata dall'amore per rendersene conto , lui era così bravo con le parole e lei come una stupida prontamente cadere nelle sue grinfie. Lui era un ragno per lei , era una vedova nera , mentre lei era una farfalle libera e bellissima che era stata intrappolata in quella ragnatela che aveva realizzato il ragno apposta per lei. E più lei sbatteva le ali per volare via , e più il ragno stringeva la sua ragnatela per intrappolarla.

<<Smettila di giustificarlo Annachiá! Lo sai perché ha picchiato quel ragazzo in quel modo?! Perché ha parlato male di lui e della sua famiglia di camorristi , chill nun sta buon ca cap amo! Ti prego stammi a sentire , lo so che forse sei innamorata di lui ma tu devi trovare di meglio>> Simona la guardò con uno sguardo di rimprovero , cercava sempre di farla ragionare ma a volte il cuore era testardo , il suo piccolo cuore palpitante era sicuro di poterlo salvare dal suo destino , forse per questo ora non batte più.

<<Hai ragione , ma devi stare tranquilla. Io sono innamorata di lui ma lui non è innamorato di me , non mi guarderà mai con gli stessi occhi con cui lo guardo io>> disse la ragazza sentendo il suo cuore spezzarsi solo a dire quelle parole , ma forse era la verità. Forse lui non l'avrebbe mai guardata in quel modo , insomma per lei non era così tanto bella , c'era di meglio lí fuori e forse di sicuro lui guardava ragazze molto più belle di lei. Magare queste ragazze erano più alte , avevano più seno e tutte le altre cose che lei non aveva.

<<Ci vediamo domani amo>> Annachiara cambiò subito discorso e diede un bacio sulla guancia alla sua migliore amica , Simona la guardò con un piccolo sorriso prima di incamminarsi verso casa sua che si trovava quattro o cinque palazzi più avanti rispetto a quello della sua migliore amica.

Annachiara entró nel suo portone e salí le scale lentamente , quando finalmente arrivò al terzo piano dove abitava lei aprí la borsa per prendere le chiavi visto che non c'era nessuno in casa  , prese le chiavi e le avvicinò alla serratura ma prima che potesse aprire la porta d'ingresso sentí una mano poggiarsi sulla sua bocca , Annachiara sgranó gli occhi per il terrore lasciando cadere le chiami a terra mentre si dimenava tra le braccia di quello sconosciuto con il cuore che andava a vento nella sua gabbia toracica.

Colui che la manteneva  ben salda la spinse contro il muro , la ragazza alzò il viso con il terrore stampato in faccia, spalancò gli occhi quando vide quegli occhi neri come la pece che la guardavano con insistente.

<<E tu che ci fai qui? Mi hai seguita>> l'ultima frase le uscì più come una affermazione che come una domanda , guardava il ragazzo davanti a lei con gli occhi sgranati e con il petto che faceva su e giù a della paura che aveva avuto pochi secondi prima.

<<Me dispiac pe primm...n'agg capit nient nenné>> lui alzò il braccio e le accarezzò la guancia delicatamente, in quel momento Annachiara era completamente persa , si era persa in quegli occhi neri come la pece e per qualche secondo si era completamente dimenticata di tutto quello che era successo.
<<Cosa ci fai qui Ciro?>>

<<Ti ho seguito , é vero. Ma nun t'agitá , te vulev chiedr sul scus>> Non era l'ultima volta che gli avrebbe chiesto scusa , lei come sempre lo avrebbe sempre perdonato giustificandolo in ogni sua azione , a volte l'amore era come una bandana nera davanti a gli occhi , ti accecava e ti annullava ed esistevi solo per lui o lei.

<<Non mi sono fatta niente. Ora vai via Ciro , prima che vengono i miei genitori>> sussurró la ragazza<<Annachiá smettila di dire le bugie. I tuoi genitori stanno in pizzeria , e chiudono stasera tardi>> lui la guardò con un sorriso e le accarezzò la guancia con le nocche della mano , in quel momento Annachiara sentí il suo cuore battere forte e diventò rossa in viso, il giovane Ricci alzò il braccio e le mise davanti agli occhi un braccialetto argentato , Annachiara si guardò velocemente il polso e capí di averlo perso prima quando si trovava in pizzeria.

<<Prendilo...é tuo>> il giovane Ricci gli indicò il suo bracciale con un cenno di testa , Annachiara alzò il braccio tremante e prese il suo bracciale tra le sue dita<<Grazie>> lo ringraziò con un filo di voce mentre sentiva l'aria mancargli sempre di più. La ragazza lo guardò per l'ultima volta e cercò di andare via , ma Ciro prontamente la prese per il suo piccolo braccio e la spinse di nuovo contro al muro.

<<Frat't ma ritt c t'aggia sta luntan>> le sussurrò il giovane Ricci avvicinando il suo naso alla guancia della ragazza , accarezzò la guancia di Annachiara con il suo naso mentre la ragazza aveva trattenuto il respiro per qualche secondo.

<<E perché ti ha detto questo?>> gli domandò la ragazza guardandolo con uno sguardo confuso , Ciro avvicinò la sua bocca al suo orecchio mentre l'aveva intrappolata tra il muro e il suo corpo che era molto più slanciato e forte di quello di Annachiara.

<<Perché non gli piaceva il modo in cui ti guardavo alla festa in piazza>> le sussurrò all'orecchio con la sua voce profonda , Annachiara lo guardò dischiudendo la bocca mentre si stava sciogliendo tra le sue braccia. Tra loro due c'era sempre stato un gioco di sguardi , si conoscevano di vista e Ciro la vedeva di fuggitiva mentre stava sul suo sh.

<<Io...>> la ragazza si allontanó deglutendo mentre sentiva il suo cuore quasi impazzire nel suo petto<<Devo andare ora>>

>> la ragazza si allontanó deglutendo mentre sentiva il suo cuore quasi impazzire nel suo petto<<Devo andare ora>>

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Un amore che ti uccide/Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora