Capitolo 38

43 2 0
                                    

Il buio soffocava tutta la stanza. L'unica fonte di luce era quella della piccola lampada posta sul mobile alla destra del letto, su cui c'era un uomo dai capelli misti tra il grigio e il nero, di una bellezza trascurata e con due iridi azzurre che spiccavano in quel buio. Ian non era mai stato così assolto dai pensieri come sera, la sua mente era una vera e propria autostrada per le riflessioni e le idee. Pensava a Callum, chiuso al freddo in una delle celle di quella orribile e tenebrosa prigione contornata da dissennatori. Pensava a suo nonno, alle sue idee malate e alla sua ossessione del potere e della vendetta, sapeva cosa il suo vecchio aveva in mente, lo sapeva da tempo. Pensava alla sua famiglia, che si era unita alla natura, ai suoi zii, specialmente allo zio Edmund. Pensava a Andrew, quel cugino ritrovato che era troppo ingenuo per capire a cosa andava in contro e a chi stava dando retta. Poi pensò a lei, a Lenore, sua cugina, a tutto quello che avevano affrontato insieme e a quelle volte dove erano complici l'uno dell'altro. Ian non aveva mai odiato sua cugina, al contrario stimava il suo coraggio e la sua determinazione ma soprattutto il suo essere più forte delle manipolazioni di John. I pensieri dell'uomo furono interrotti dall'entrata di Andrew nella stanza, "Tutto bene?" chiese lui. Ian alzò leggermente la testa per guardare il cugino, "Magnificamente" sbottò con ironia, "Non sembri stare bene. So che ti manca il tuo amico migliore amica...", Ian sussurrò un "pff, migliore amico","...ma pensa alle notizie belle" disse Andrew avvicinandosi al letto a baldacchino, "Notizie belle? Esistono notizie belle?" rise nervosamente l'uomo alzando il resto del corpo dal materasso, "La vendetta è vicina. Il piano sta per attuarsi e finalmente avremmo ciò che meritiamo,  rivincita su tutto". Ian guardò l'altro muovo e vide una persona che era troppo buona an cui erano state messe in bocca parole non adatte a lui, "Sei felice per questo? Andrew, non sai quello che stai dicendo". Ian fu guardato in modo confuso dall'altro, "Che vuoi dire? So bene di cosa sto parlando! Finalmente avrò la mia rivincita su quella madre che mi ha abbandonato e su tutte le persone che l'hanno aiutata" rispose Andrew. Ian rise, "Mi dispiace che tu sia cascato nel suo tranello. Forse è arrivato il momento di aprirti gli occhi, caro cugino" disse alzandosi e facendo segno al cugino di accomodarsi accanto a lui, "Il nostro caro nonno ha un brutto vizio, quello di manipolare la gente, come ha fatto con gli altri del gruppo, per i suoi scopi personale. Ho conosciuto zia Merida e non ti avrebbe mai abbandonato, pure se fossi stato un magono, voleva un figlio più di qualunque persona sulla faccia della terra, non ti avrebbe abbandonato nemmeno se fossi nato con tre braccia. Non ricordo bene tutta la storia perchè ero piccolo ma ricordo che fu proprio il nonno a darti ad una famiglia di babbani, e disse a tutti che eri nato morto, costringendo zia a credere di essersi immaginata il piano del bambino alla tua nascita e i dottori del san Mungo a stare zitti" spiegò. Andrew rimase impressionato dalla storia e si diede mentalmente dello stupido per essere cascato nella trappola di quel verme, "Aggiungendo che se io ero un bambino lo era anche Lenore, essendo due anni più piccola di me, quindi non poteva essere complice" terminò l'uomo dai capelli come la pece, "Non ci posso credere! Mi sono fatto ingannare così facilmente" esclamò l'uomo nascondendo il proprio viso tra le mani, "Non è colpa tua, nell'arte del manipolare nostro nonno è il migliore". Nomini il diavolo e spuntano le corna, la conversazione dei due fu interrotta dalla voce rude di John Avery che chiamava il maggiore dei suoi nipoti, "Vado a vedere che vuole" sbuffò Ian alzandosi dal letto e uscendo dalla stanza...

Mentre tutto questo succedeva in una buio miniero abbandonato in una villa, non lontana da Godrick's Hollow, i Black erano stati svegliati dai raggi del sole.Sirius si era svegliato, stranamente,  per primo ed era andato a preparare la colazione per tutti. Qualche minuto dopo fu raggiunto da Narcissa e dai suoi figli, "Buongiorno ma...papà?! Dov'è la mamma?" chiese Naema stranita dal fatto che la madre non fosse già nella stanza, "A letto, dorme ancora" rispose Sirius. Narcissa, Regulus, Naema e Ashton si ritrovarono a fissare l'uomo ognuno con un sopracciglio alzato, "Lenore Avery? Ancora a letto alle nove e mezza del mattino? Impossibile" rispose Naema addentando un biscotto al cioccolato, "Siamo andati a dormire molto tardi perchè Lenny non si è sentita bene sta notte e ho preferito non svegliarla sta mattina" rispose Sirius, "Lei non è la tipa che dorme molto, pure se non ha dormito e non è stata bene. L'ultima volta che è successa una cosa del genere è stata quando...". La donna dai lunghi capelli biondi interruppe la sua frase e corse al piano di sopra, "Odio quando non finiscono le frasi" sbuffò Naema mentre i passi della donna si facevano sempre più lontani. "Lenore Cassandra Avery, se incinta?!" urlò la donna svegliando, di botto, la sua migliore amica,"Cissy ma cosa cavolo..." disse la bella addormentata sentendosi stordita dal risveglio turbolento, "Tu non dormi mai fino a così tardi, le uniche volte erano quando eri incinta. Quindi lo sei?" chiese Narcissa sedendosi sul letto. Lenore si alzò e si accomodò vicino all'amica, "Si, aspetto un altro bambino ma non urlare, i ragazzi non lo sanno ancora e non so proprio come la prenderanno!" disse la donna mettendo una mano sulla bocca all'altra, "Lenore Avery, che non voleva figli, adesso aspetta il quarto", Narcissa si mise a ridere, "La me quindicenne sverrebbe a sapere questa notizia. Non so manco come cavolo sia capitato vista l'età. Ammetto di avere un pò di paura." confessò la donna, "Nore, pensala come una nuova avventura. Lenore Avery non ha paura delle avventure quindi su con il morale e scendi a fare colazione con tutti quanti". Le due donne sorrisero e, dopo che Lenore ebbe indossato la sua vestaglia di raso, raggiunsero gli altri nella cucina.  "Ricapitolando tutto quello che dobbiamo fare oggi, Sirius, tu vai con James e Remus a prendere le uova di cioccolato per la caccia da far fare ai bambini, Cissy tu vai a comprare tutte le decorazioni e io vado a fare la spesa per il pranzo di domani" disse Lenore mettendo una spunta sul foglio di carta che aveva in mano, "I ragazzi? Restano qui da soli?" chiese Sirius voltandosi  verso i suoi figli, "Sono grandi ormai Sir, possono stare a casa da soli per qualche ora" gli rispose la moglie, "Non ti preoccupare papà, organizzeremo un festino con droga e alcol e daremo fuoco alla casa, alle tue amate spazzole e alle tue moto" ironizzò il figlio maggiore, "Hai il sarcasmo di tua madre" rispose Sirius fulminando il figlio con gli occhi mentre prendeva il casco per la moto, "Su non abbiamo tempo da perdere che già è tardi!" disse Lenore portando suo marito e la sua migliore amica fuori dalla casa. Sirius montò sulla sua moto e dopo aver dato un bacio alla moglie partì a tutta velocità.  Le due donne, invece, dopo un breve saluto, si smaterializzarono nella Londra babbana.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 25 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

«𝑆𝑒𝑐𝑟𝑒𝑡𝑠»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora