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<<Porca puttana, corri Lucy!>> mi grida a qualche metro di distanza Tim, così mi affretto a raggiungerlo, mentre le grida alle nostre spalle si fanno strada nei miei timpani fino a rendermi la mente ovattata, mentre le gambe chiedono pietà e il respiro si fa sempre più irregolare.

Forse sarebbe meglio iniziare dal principio, e da come io e mio fratello ci troviamo ora a scappare in piena notte per strada..

Io mi chiamo Lucy Smith, in realtà il mio vero nome è Lucinda, mia madre non ha avuto pietà quando sono nata e ha deciso di affibbiare questo nome così..particolare.. a una dolce bambina dai capelli biondi. Il minimo che potessi fare crescendo è stato modificarlo un po', e ora, nonostante siano  diciassette anni che continuo a ribadire quanto odi il mio nome, mia madre si ostina a chiamarmi così.

Mio fratello ha la mia stessa età, siamo gemelli per un motivo effettivamente, e malgrado ciò la gente mi giudica sempre come la sua "sorellina", per la miseria, è nato soltanto 1 minuto e quindici secondi prima di me.

Dodici ore prima

<<Lucinda, sei in ritardo>> annuncia solenne mia madre facendo il suo ingresso in camera mia, lasciando dietro di se il suo solito profumo, dolce e aspro al punto giusto, proprio come lei.

<<Ti ringrazio madre per la notizia>> ribatto in uno sbuffo coprendo la mia vista da quella luce così accecante.

<<Non chiamarmi così, e alzati pasticcino su, io vado a lavoro, tuo padre mi ha chiesto se volessi passare da lui questo fine settimana>> mi lascia un pizzicotto leggero sulla gamba ed esce.

<<Sai che non lo farò!>> grido sapendo che non può sentirmi ormai.

I miei genitori hanno divorziato molto tempo fa, io e Tim avevamo appena compiuto dieci anni quando nostro padre prese le sue cose e si trasferì.

Un ottimo regalo di compleanno, nulla da aggiungere.

Mi alzo e mi posiziono davanti allo specchio.

<<Madonna, che aspetto orribile che ho>> borbotto aggiustando i capelli in disordine.

<<Vero, penso lo stesso ogni volta che ti guardo>> aggiunge mio fratello entrando nella camera e io lo mando a fanculo.

<<Sei in ritardo, ti do cinque minuti, altrimenti vai a piedi>> mi minaccia mister simpatia uscendo.

Sbuffo e mi affretto, mi lavo velocemente e indosso le prime cose che capitano.

Tim mi osserva scettico

<<Vuoi venire così ?>>

Non capisco a cosa si riferisca finché non abbasso lo sguardo e noto di aver indossato un pantalone rosa pastello con una maglia rossa piena di fiorellini..il mio pigiama.

<<Mettiti questa e andiamo>>mi dice infine lanciandomi una sua felpa nera.

Ormai le figure di merda sono all'ordine del giorno.

Saliamo in auto e dopo un ultimo, breve, sospiro partiamo.

<<Mamma ha detto che papà ci vuole vedere>> mi dice Tim, come se non lo sapessi.

Evito di rispondergli, o solamente di guardarlo.

<<Lucy..>> mi richiama in tono ammonitorio.

<<Quindi?Vorresti dirmi che tu vuoi vederlo?>>

Sospira stanco e rimane in silenzio in un primo momento.

<<No, ma sai che a mamma farebbe piacere, dovremmo passare solo un paio di giorni con lui, nulla di più>> mi lancia uno sguardo d'intesa e io rimango in silenzio, consapevole del fatto che abbia ragione.

Like the stars in the dark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora