Occhi profondi. Occhi inumani.

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"Sarà sempre così piacevole, ogni volta, nutrirsi nell'aldilà?"

"Oh, sì, Ari. Vedrai"

La discussione del rientro era stata interrotta dall'arrivo di una sorta di inserviente - un vecchio, scheletrico e curvo, ma elegantissimo – che aveva appena fatto la sua comparsa in camera. Portava un carrellino in legno ricoperto di vassoi e zuppiere, il cui interno era celato da coperchi argentei.

"Sai, Emy... Ieri sera non desideravo altro che riposare. E anche adesso, non ho fame, però..."

"...non vedi l'ora di mangiare?"

Ari annuisce, e Ludo la guarda con sufficienza: Proprio come tutti gli altri... Ve ne state lì, occhi e bocca spalancati.

Usagi sorride lieta mentre una zuppiera viene aperta, e il profumo del brodo riempie l'aria misto a un piacevole vapore caldo. Viene servita per prima, e si gusta la minestra deliziandosene.

Minestra, evviva! Il tuo piatto preferito, Ari?

Ludo viene servita per penultima: "Grazie."

E Ari per ultima. Ma guardala: un cucciolo sbavante davanti a una ciotola di avanzi malconci. Bravo cagnolino, mangia, su: da bravo...

Ludo inizia a rigirare il suo cucchiaio nella minestra. Sono così presi che non notano che io avanzo tutto.

Infatti versa qualche cucchiaiata a terra, ne infila qualche altra nei piatti dei vicini, nessuno sembra accorgersene.

A fine pasto, mentre tutti se ne stanno lì beati e satolli, Ludo propone: "Passeggiatina?"

In quattro la seguono. Sempre i soliti... I cagnolini più fedeli.

Ari li nota, si acciglia, ma Usagi la distoglie subito: "Una volta ogni sedici giorni facciamo una riunione pubblica in cui discutiamo tra noi, tra i più vecchi di ogni camera. Voglio raccontare loro della Guardiana, di ciò di cui abbiamo parlato oggi..." le dice, per poi lasciarsi andare mollemente contro lo schienale della sedia.

E intanto, Ludo ha già lasciato la sala con i suoi gregari al seguito.

"Seguitemi in giardino..."

Ora passo tra i varchi, giro e rigiro... così, completamente a caso. E questi, mi seguono. Che carini.

Poi raggiunge una panchina, si siede, attende che gli altri la imitino. "A dopo." Si congeda, allontanandosi per conto proprio.

Non so ancora cosa farmene, ma almeno mi diverto un po'. Almeno, non sono come loro.

Ludo percorre con decisione il corridoio, cerca l'uscita dall'ala, scopre che dà su una scala a chiocciola scavata nella pietra. Impervia, ma non abbastanza da scoraggiarmi.

Sale, un gradino dopo l'altro, fino a raggiungere una terrazza. Poi trova un'altra rampa, e prosegue, a lungo, fino alla desolata cima.

Ci sono... Non si può salire oltre.

Aradia ha fatto così, quindi deve succedere anche a me.

Lei non è speciale. Deve per forza...

Infatti, le sue aspettative non vengono deluse. Una luce bianchissima si sta avvicinando, e Ludo la nota subito: Deve essere lei!

La luce fluttua, sempre più vicina, e i suoi contorni si fanno via via più delineati. E' la Guardiana! Che... bella, ed evanescente, eppure... marmorea, imponente.

Ludo la guarda, pianta i suoi occhi in quelli di lei: profondi ...strani, inquietanti... ma devo parlarle: "Ho saputo come trovarti, e ora devo chiedertelo. Ho perso mio padre, da piccola. Come posso ritrovarlo?"

La Guardiana non muta la propria espressione, ma riesce a intensificare lo sguardo, tanto che Ludo se ne sente ipnotizzata.

Cosa? Non riesco...

Ludo china la testa, fissa il pavimento...

Mi sento del tutto esausta...

Solo allora, la Guardiana si rivolge a lei: "Il mondo al di là della vita è vasto, troppo, per ricongiungersi. Torna al tuo posto, bambina, persegui la conoscenza. Forse un giorno ne avrai abbastanza da riuscire nel tuo intento."

Ludo resta lì molle per qualche istante. Poi, quasi senza rendersene conto, lascia che la Guardiana la riaccompagni al proprio posto nella Torre.

La Guardiana della TorreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora