E le scelte istintive.

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Intanto, Ari e Ludo non si presentarono in aula magna, preferendo appartarsi con il loro libro. "C'è una tale disciplina, qui," commenta Ludo, mentre raggiungono un angolino tutto per loro in giardino, "che nemmeno controllano se andiamo alle lezioni. Quasi non c'è gusto a saltarle!"

Ari sorride. Si siede ai piedi di un muretto, la schiena contro le pietre e il libro poggiato sulle ginocchia.

Bene, secchiona, rinfrescami la memoria: "Dove eravamo arrivate?"

"Alla fine dell'introduzione... Ci sono ventidue mondi, venti dei quali sono mondi energetici con una propria coscienza e un proprio Guardiano..."

"E ora cosa viene?"

"C'è un capitolo per ognuno dei venti mondi energetici... E poi un capitolo singolo per l'Arcano numero zero, il Matto, e il numero ventidue, il Mondo, che rappresentano entrambi il mondo dalle leggi fisiche definite..."

Ari, ti scoccerebbe parlare facile? "Vuoi dire il nostro?"

"Il mondo... della carne, del giorno e della notte. L'unico mondo senza un Guardiano."

"Il nostro."

"Quindi, il primo capitolo è il Bagatto..."

"Non mi interessa. Cerchiamo il capitolo sulla Torre. E' questo il mondo dei morti, è qui che cerco mio padre."

"Va bene..."

"Scorri oltre l'introduzione, così, appena vedo che c'è la Torre ricomincio a leggere..."

Ari sfoglia lentamente.

"Fortunella. Potevo essere io quella che attiva il libro, e potevi essere tu quella in grado di leggerlo..."

"..."

"Ferma, Ari. La Torre. Il sedicesimo mondo Arcano..."

E qui mi dice come è strutturata la Torre... Grazie, già appreso alle lezioni del damerino. Questo invece sembra interessante: "Solo il futuro è indeterminato: il presente e il passato possono essere minuziosamente indagati tramite la lettura delle carte. I simboli in esse contenuti dicono la verità, se correttamente interpretati, dunque una lettura può essere la base per una ricerca... Ari?"

Ari sospira: "Io non so leggere le carte, mi dispiace..."

"Nemmeno un po'?

"Un po'... Ma non le ho con me..."

Oggi Ari sembra molto più condiscendente del solito... "Tutto bene, Aradia?"

Aradia annuisce.

Ti ho chiamata Aradia... Non ti urta?

...Non importa: "Puoi provare ad evocare le carte come ha fatto Marcho? Ieri notte, per tornare al suo mondo... ricordi?"

"Perché no..." dice Ari, cominciando a concentrarsi.

Sembra tu ce la stia facendo...

Pochi minuti più tardi, Ari ha i ventidue Arcani maggiori disposti a ventaglio tra le mani. "Spero non servano anche i minori, sono tanti..."

"Cosa vuoi che ne sappia, sei tu la cartomante neomagista!"

Ora te la prendi?

No?

"Fai la domanda e taglia il mazzo."

E va bene... "Voglio sapere dove si trova mio padre."

Ari gira una prima carta, il Mondo, seguita dal Giudizio e dal Sole. "Strana coincidenza..."

"Che cosa?"

"Sono la ventiduesima, la ventunesima e la ventesima..."

"Prova a girarne ancora una..."

"La Luna: la diciannovesima."

"Ok... Prova ancora..."

Ma Ari non sembra averne bisogno: "Ludo, significa che dobbiamo scendere."

"Scendere? Che vuol dire?"

"Questa scala discendente di numeri ci indica che dobbiamo scendere, alla base della Torre. Proprio come dobbiamo salire fino alla sommità se siamo alla ricerca della Guardiana... Dobbiamo invece scendere, se cerchiamo qualcuno o qualcosa di diverso, perché è alla base della Torre stessa che ci sono tutte le risposte..."

Ari, oggi davvero non sembri tu. Composta, decisa... Ma non importa. "Proviamo."

Così le due ragazze lasciano l'ala, percorrono il corridoio, scelgono una rampa di scale discendente, e camminano in silenzio per cortili e porticati, sempre in cerca di nuovi gradini che possano condurle più in basso, ancora e ancora.

Il tempo passa, ma loro scendono pazienti. A un certo punto, esplorando una vasta corte dalla quale la cittadella - immensa e svettante - sembra ormai qualcosa di lontano, un ricordo confuso, gli occhi di Ari si focalizzano sulla griglia di un tombino: "Lì."

"A me sembra più uno scolo per la pioggia," commenta Ludo, ma Ari risponde pronta:

"Qui non c'è pioggia. Dobbiamo andare là sotto." E si mette ad armeggiare con la griglia in ghisa.

Sembra pesantissima... Provo ad aiutarla.

Non appena le mani di entrambe sono ben ancorate al metallo, questa sembra perdere di peso, abbastanza da lasciarsi sollevare. Allora Ari, senza controllare la profondità in alcun modo, salta giù.

"Ari, guarda che quel cibo dei drogati non ti fa mica bene... fidati."

"..."

"Tutto a posto, là sotto?"

Ari non risponde.

Coraggio...

Ludo quindi si cala con attenzione, tenendosi dapprima con le braccia al bordo del tombino, per poi allungarsi alla ricerca di una qualche pavimentazione.

Uffa, sono piccola, non ci arrivo...

"Ari, tutto bene? Quanto è alto questo salto?"

"Scendi..."

"Grazie, era ora..."

Quindi non deve essere altissimo... Coraggio!

E Ludo si lascia a sua volta cadere nel buio.

La Guardiana della TorreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora