39 - Incontro con i russi psicopatici

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And a song someone sings.
Once upon a December.

La canzone terminò, San Lang si girò verso di me con gli occhi lucidi di soddisfazione e il fiato grosso. Mi scappò un sorriso colmo di tenerezza. Anche se il suo sogno non era la danza, amava ballare. Lo rendeva felice, si vedeva nel modo in cui con entusiasmo era disposto ad affrontare qualsiasi prova per continuare danzare.

Applaudii. Lui si fece avanti con le mani dietro la schiena:
- Se a gege è piaciuta così tanto la mia performance posso chiedere una piccola ricompensa?

Una risata mi scivolò fuori dalle labbra, poi gli diedi un veloce bacio. Nella stanza eravamo soli, ma potevo sentire il vociare allegro degli studenti della QingTing oltre la porta. Mi sentivo un ladro che al posto di rubare un bacio dalla persona che amava, rubava un gioiello prezioso in pieno giorno.

Hua Cheng mi sorrise luminoso, era davvero un bambino.

- Hai fatto molto bene, ora riposati un po'. Io vado un secondo in bagno, arrivo.

- Certo gege.

Lasciai in fretta la stanza e uscii diretto verso i bagni, per fortuna non c'era coda.
Cinque minuti dopo stavo per rientrare nella sala da ballo quando sentii una voce sconosciuta segnata da un potente accento russo provenire dall'interno.

Forse avevo sbagliato stanza?

Poi sentii chiaramente Once upon a December in sottofondo provenire da oltre la porta chiusa. No, era la stanza giusta.

Entrai.

C'era Hua Cheng al centro e ballava. In un angolo una signora, vestita pesantemente di pelliccia (doveva avere almeno 10 procioni scuoiati addosso), lo guardava con le labbra contratte per il disgusto. Hua Cheng sotto lo sguardo pressante di quella donna pareva sconcentrato e infastidito.
Entrai a posso svelto nella stanza e fermai subito la musica.

Gli occhi azzurro ghiaccio della donna si posarono su di me, aveva un volto tondo, tratti occidentali e affilati e portava i capelli biondi tirati in un'impeccabile crocca che faceva venire il mal di testa solo a guardarla.

- Ragazzino, chi ti ha dato il permesso di interrompere l'esibizione del mio alunno?

La guardai a bocca aperta, poi guardai Hua Cheng interrogativo. In risposta ottenni solo un'evasiva alzata di spalle. Cosa voleva significare?

- Signora, mi dispiace contraddirla. Hua Cheng è un mio studente.

- Un bambino magrolino come te non potrebbe mai essere un insegnante.

- Ho ventidue anni, mi sono diplomato a pieni voti alla QingTing quando ne avevo diciotto, sono riconosciuto a livello internazionale come ballerino di alto livello. Ho tutte le carte in regola per essere un degno insegnante.
Dissi con orgoglio, la mia umiltà davanti a persone tracotanti come quella donna, spariva lasciando spazio ad un orgoglio ed una vanità di cui non mi credevo capace.

La signora mi guardò come se fossi un essere sgradevole. - Ho capito chi sei, Xie Lian, giusto? Il "grande" ballerino caduto in disgrazia per colpa di qualche problema psicologico?

Feci un respiro profondo. Prima che potessi rispondere educatamente, Hua Cheng si fece avanti:
- Katrina, non permetterti di parlare in questo modo al mio insegnante, solo perché sei gelosa delle sue capacità.

- Stolto bambino, non osare metterti contro di me. Sono venuta qui per offrirti un'opportunità unica, vuoi buttarla via in questo modo?

Hua Cheng non rispose, io lo osservai confuso. Quante cose erano successe mentre ero in bagno? Ecco perché i personaggi dei libri non vanno mai alla toilette.

- Qui sto bene.
Disse lentamente Hua Cheng.

- Non lo metto in dubbio, bambino. Ma devi rivedere le tue priorità. Non dovrei essere io a dirti che prendere lezioni da un malato di mente non è tra di loro. Torna in Russia con me.

Ero piuttosto sicuro di avere davanti Katrina Kuznetsov, la più famosa e talentosa ballerina di danza classica degli anni '90. L'ammiravo e riconoscevo le sue capacità, ma non mi era mai stata particolarmente simpatica, aveva un modo di ballare troppo rigido, troppo impostato e severo. Per nulla adatto al mio Hua Cheng.

- Io credo che la mia priorità sia prendere lezioni dal migliore insegnante di danza in circolazione.

Katrina sorrise e io sentii il mio cuore sprofondare.

- Si da' il caso che io lo stia già facendo. Xie Lian è il migliore insegnante che io abbia mai avuto.  E vuoi sapere perché, Katrina? Perché non ti insegna solo a danzare, Xie Lian ti insegna a vivere. Perché se una persona non è in grado di amare la vita, non può ballare davvero.
Ogni volta che Hua Cheng mostrava questo suo lato profondo e filosofico mi lasciava senza parole. Il mio cuore prese a battere velocissimo, se non fossi stato davanti a Katrina Kuznetsov probabilmente sarei scoppiato in lacrime (lacrime di gioia ovviamente).

Katrina assottigliò gli occhi e mi guardò con disprezzo, io le sorrisi con gentilezza:
- Uso metodi innovativi, signora.

Alle mie parole la donna si agitò, la pelliccia che aveva addosso parve prendere vita mentre camminava con passo spedito verso Hua Cheng. Si fermò davanti a lui e lo guardò con quei suoi impressionanti occhi di ghiaccio.

- Pensi che non sappia, stupido bambino, perché non vuoi staccarti dalle gambe di questo menomato mentale? So tutto. Ti ho cresciuto io, dopotutto. Sappi che la mia porta è aperta per te, non vedo l'ora di vederti strisciare da me implorando di salvarti dalla tua miseria e ti assicuro che succederà.

- Non mi fanno più paura le tue minacce.
Sorrise gelido Hua Cheng.  

- Sbagli, stolto bambino. Dovresti tremare di paura. Questo non sono minacce e lo sai, conosci bene i miei metodi educativi.

- Li conosco e li disdegno. Ora vattene.
Hua Cheng fece una pausa breve, ad effetto, poi aggiunse: - Sappi che sconterai in maniera adorabilmente dolorosa ogni insulto che hai rivolto al mio insegnante oggi e che gli rivolgerai in futuro. Li ricorderò tutti. Buona giornata.

Katrina storse le labbra poi uscì dalla stanza, il rumore dei suoi tacchi sbattuti con forza contro il pavimento echeggiò nel corridoio mentre si allontanava, chiusi lentamente la porta e guarda basito Hua Cheng.

- San Lang... Ma che accidenti è successo? Uno non può nemmeno andare in bagno in pace.

- Uhm... Lei è la preside della scuola di danza che frequentavo in Russia, sai, l'amica di Jun Wu.

- Dopo averti tratto in quel modo vuole riaverti indietro? Ma è pazza?

- È pragmatica, per citare le sue parole: ha visto in me un bel germoglio e ha compreso che se non riesce ad estirpare la città di fiori, deve coltivarla.

Rabbrividii.

- È semplicemente una citazione imbarazzante.

- Si crede una filosofa simpatica.

- Mi sembra una psicopatica.

Mormorai sottovoce. Hua Cheng annuì e si stiracchiò la schiena. - Lo è. Ma una psicopatica non può che crescere uno psicopatico.

Sospirai esasperato. - San Lang... Fai il bravo. Non sono offeso delle cose che mi ha detto.

- Io sì, ma non preoccupati gege, non la ucciderò.

- Questa frase non mi tranquillizza per niente, ora, per favore, dimentichiamo questo episodio e riprendiamo la nostra lezione.

Supplicai e feci ripartire la musica.

A. A.
Eccomi qui signori. E da qui le cose si complicano (:

Memorie d'autunno || HualianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora