50 - Sono anche un disonore

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Il futuro è qualcosa di assolutamente imprevedibile.
Non mi aspettavo di svegliarmi la mattina dal dopo all'incessante vibrare del telefono di Hua Cheng.

- Cosa sta succedendo?
Mugugnai con il viso premuto contro le lenzuola.

- Uhm, Gege... Potrei aver combinato un guaio.

Bastarono queste parole a farmi svegliare del tutto. Mi misi seduto di scatto e lo guardai confuso. Hua Cheng era seduto contro i cuscini con il telefono tra le mani e un sorrisetto malefico sulle labbra.

- Santo Cielo, ti prego dimmi che non hai assoldato un assassino per ammazzare Jun Wu.

- Uh, non ancora.

- Ah, okay. Cos'hai fatto?

- Ho postato il video che mi hai fatto ieri sera mentre ballavo sotto la neve.

- Ah.

- In una notte ha superato un milione di visualizzazioni, nella descrizione ho taggato Jun Wu e ho scritto: non ho bisogno di una scuola di danza per ballare. Nei commenti sta girando voce di quello che è successo alla QingTing, le voci si sono ingrandite, ma stanno accusando Jun Wu di avermi tagliato fuori dall'accademia.

Mi spiegò Hua Cheng con un gran sorriso. Restai un attimo senza parole, poi mi scappò una risatina:

- Sei un genio. Sei malefico e sei un genio.

Hua Cheng sorrise fiero di sè, stava per rispondere quando il mio cellulare squillò, risposi e non appena sentii la voce di Jun Wu mi irrigidii.

- Xie Lian buongiorno, puoi dire ad Hua Cheng di cancellare il suo ultimo post prima che...

- Non credo lo farò, buona giornata.
Riattaccai brutalmente il telefono e Hua Cheng scoppiò a ridere. Non passarono nemmeno dieci secondi che il mio cellulare squilló di nuovo. Questa volta era mia madre.

- Pronto mamma?

- Tesoro, vorremmo parlare con te. Hai voglia di venire per pranzo? Te la senti?

Il volto di Hua Cheng si rabbuiò, lo osservai un istante e poi sospirai.

- Solo se può venire anche il mio ragazzo.

Sentii qualcuno tossire esageratamente dall'altra parte del telefono mentre Hua Cheng davanti a me affondò il viso nel cuscino per non scoppiare a ridere. Ormai la relazione con i miei genitori era un disastro, peggio di così non poteva andare ed ero stanco di nascondere la mia relazione con Hua Cheng.
Dopo un lungo attimo di silenzio ripetei:

- Io e il mio ragazzo o niente.

- Sì, va bene. - Gracchiò mia madre. - Prepariamo per quattro.

- Ottimo ci vediamo a pranzo.

Riattaccai e di nuovo guardai Hua Cheng ed insieme scoppiamo a ridere.

___

All'ora di pranzo io e Hua Cheng eravamo davanti alla porta della mia enorme e vecchia casa. Hua Cheng pareva rilassato, sapevo che non lo era.

- Pronto ad incontrare i miei genitori?

- Nemmeno un po'.

Borbottò e poi suonò il campanello. Gli sorrisi incoraggiante e gli strinsi la mano incoraggiante. Ci aprì mia madre con un sorriso tirato sulle labbra, mi strinse in un abbraccio e poi si voltò verso Hua Cheng, un po' impacciata gli porse una mano. Ancora più impacciatamente Hua Cheng ricambiò la stretta.

- Venite dentro ora, è quasi pronto e abbiamo molto di cui parlare.

Seguii mia madre dentro la casa della mia infanzia, Hua Cheng al mio fianco con il capo chino. Non lo avevo mai visto così imbarazzato. Entrammo in sala da pranzo e ci sedemmo, mio padre ci raggiunse poco dopo. Non guardò né me, né Hua Cheng e si sedette a capotavola.
Mentre nella stanza alleggiava un silenzio imbarazzante, mia madre servì il riso nei piatti e si sedette di fronte a me.

- Xie Lian...

Fece per parlare mia madre, pareva triste. Mio padre alzò una mano e le fece cenno di tacere. Poi ancora senza guardarmi parlò:

- Sei un disonore, Xie Lian.

Fin da quando ero un bambino avevo avuto paura di sentirmi dire quelle parole. In quel momento però mi venne quasi da ridere, ero pienamente consapevole di essere un disonore per mio padre e la nostra antica famiglia e sinceramente ne andavo fiero. Hua Cheng si mosse a disagio accanto a me, io gli strinsi la mano sotto il tavolo.

- Hai smesso di ballare, ti sei messo con un ragazzo, non ti sei fidato dei tuoi genitori.

Roteai gli occhi e mi voltai verso di lui. Ancora non mi guardava.
- È vero sono un disonore per questa famiglia. Ma sai una cosa papà, non mi importa, sono felice.

Alle mie parole mia madre trattenne un singhiozzo e finalmente mio padre mi guardò. Non trovai rabbia e disgusto nei suoi occhi. Solo rassegnazione.

- È per questo, figlio mio, che tu sei un uomo migliore di me.

Restai assolutamente senza parole. Mia madre si coprì la bocca con una mano cercando di trattenere i singhiozzi, mio padre abbassò il capo di nuovo.

- Ieri ho realizzato che non avevo perso solo l'accademia, ma anche io mio unico e preziosissimo figlio.

Lo guardai con la bocca spalancata, avevo sempre sperato in una riconciliazione, ma non me l'aspettavo. Mia madre deglutì, mi guardò e poi continuò a parlare:

- E capiamo se tu sei arrabbiato con noi e vuoi semplicemente tagliare i ponti con noi dopo quello che è successo ieri... Forse è tardi, ma vorremmo ascoltarti.

- Ascoltarmi?

- Vorremmo sapere come stai, vorremmo sapere di te e Hua Cheng, che piani hai per il futuro, cosa pensi sia giusto fare ora che abbiamo venduto l'accademia.

Restai in silenzio un secondo, mentre sentivo le parole premermi in gola per uscire, avevo così tanto da dire. Così tanto.

- Io... Sto imparando a gestire il dolore. Nelle giornate no Hua Cheng si prende cura di me, il futuro è un gran punto di domanda, ma so che voglio stare con Hua Cheng e scoprire assieme a lui quello che succederà.

Borbottai cosciente che il mio era solo un discorso sconclusionato e avrei dovuto approfondire ogni momento con calma. Prima che i miei mi potessero chiedere qualcosa una domanda mi sorse spontanea:

- Ora che l'accademia è stata venduta come si svolgerà il ballo d'inverno?

Mio padre sbatté le palpebre preso alla sprovvista dalla mia domanda: - Ho sentiti il regista dello spettacolo sta mattina, non vuole cambiamenti nei ballerini. Quindi si svolgerà normalmente, senza cambiamenti.

Mi voltai sorridente verso Hua Cheng:
- È una notizia meravigliosa.

- Sì, davvero. Sun Yang mi ha detto che hai aiutato a preparare numerose coreografia.
Commentò mia madre, aveva ancora gli occhi lucidi, ma sorrideva.

- Sì, ora sto insegnando. Non ho rinunciato del tutto alla danza, non potrei mai.

Mio padre e mia madre si scambiarono un sorriso e uno sguardo complice che mi lasciò interdetto.

- Cosa?
Domandai agitato.

Mio padre scosse la testa come per liquidare la mia domanda:
- Io e tua madre abbiamo un'idea per rimediare a quello che è successo ieri, ma dobbiamo capire se è attuabile. Per il momento non vogliamo darti false speranze. Prima di tutto ci devi assicurare che i soldi della vendita dell'accademia non ti servono.

- No!
Sbottai a metà tra l'esasperato e il divertito. Mio madre rise.

- Allora tieniti pronto, tesoro, le cose potrebbero cambiare.

A. A.
Okay, dopo questo mancano solo due capitoli alla fine. Incredibile ma vero. (:
Pensavo di postargli oggi per farmi perdonare dell'interminabile attesa a cui vi ho costretto. Quindi a tra pocooo

Memorie d'autunno || HualianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora