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LLOYD 

Mi aggiusto l'auricolare sperando che non si veda, ho Monroe in pugno è solo questione di ore prima che una metà di Boston sia mia. Lo scandalo dei suoi giochetti perversi con le minorenni lo porteranno alla morte, in prigione non c'è posto per i fottuti maiali come lui e la sua famiglia gli rivolterà le spalle. Non sarà difficile per me trovare qualche alleato all'interno della sua cerchia. Fuori dal locale c'è una lunga fila nonostante sia solo mezzogiorno, faccio partire la chiamata con Kai ed aspetto paziente che risponda. Mandarla sola in missione non è stata un idea eccezionale, ma tutte le mie forze dovranno essere in questo locale quando scoppierà il caos. I suoi scagnozzi cercheranno di farmi fuori, ed io li lascerò vivere in cambio della loro fiducia.

"Kai"

"Non mi piace questa cosa Lloyd, ho un brutto presentimento"

Alzo gli occhi al cielo per il suo ennesimo ripensamento. È da tutta la mattina che le dico di stare tranquilla e che andrà tutto secondo i piani, ma Kai è difficile da convincere. Ragiona con la sua testa, esamina tutte le possibilità ed onestamente non so se sia un bene o un male.

"Ti devi fidare di me, Bambina. Aspetta le dodici e cinquanta precise, poi consegni il pacco e vai a casa. Te l'ho già detto"

"Dopo voglio i miei soldi, niente di personale Lloyd"

Sorrido soddisfatto, dopodiché entro nel locale. Lo scimmione all'ingresso mi fa passare senza dire una parola, raggiungo il solito posto dove Monroe mi aspetta con un sorriso.

"Lloyd amico mio!"

Esclama con troppa gioia nella voce. Scatta un allarme el mio cervello, o forse è la paranoia di Kai a contagiarmi. Fatto sta che mi siedo davanti all'uomo come se nulla fosse. Gli porgo il contratto con uno sguardo deluso, l'uomo richiama a se il contabile che visiona tutte le pagine e poi annuisce. Richiama a se un altro scimmione, gli sussurra qualcosa all'orecchio e lui annuisce semplicemente.

"Lloyd c'è qualcosa che non va.. degli uomini sono entrati nella caffetteria, non sembra gente apposto"

Kai sussurra con voce spaventata, ancora una volta il piano non sta andando come deve e la cosa sta iniziando a stancarmi. Monroe sembra un uomo stupido, ma forse ho sottovalutato la cosa.

"L-loyd vatt..."

La comunicazione si interrompe in modo brusco, mi muovo a disagio sul divano mentre Monroe mi guarda soddisfatto. La prima cosa che sento è un forte bruciore di stomaco, il senso di colpa per aver immischiato Kai in questo. Sapevo che era rischioso, sapevo che ci sarebbe stato un prezzo da pagare, ma ho comunque attirato Kai nella ragnatela.

"Ti sembro uno stupido?"

Monroe attira la mia attenzione, schiocca le dita e il suo contabile gli passa un sigaro cubano. Ravana nelle tasche del suo completo costoso per afferrare un accendino in ferro, di quelli quadrati e luccicanti. Ne avrò anche io uno quando lo ucciderò, per Kai e per il mio orgoglio ferito.

"Definisci stupido"

Monroe scoppia a ridere falsamente, le persone accanto a lui fanno la stessa cosa ma per paura. Tutti in questa stanza vorrebbe vederlo morto, lo capisco da come lo guardano. Io sarò un capo nettamente migliore, gli permetterò di scegliere se morire o servirmi ciecamente.

"Sei così simpatico. La cosa che mi diverte di più è che pensi di fottermi. Ti avevo detto che ti avrei ucciso ed avrei ucciso la tua ragazzina, ma è un peccato sprecare quel corpo. La userò come mia troietta personale e tu starai qui a guardare. Me la fotterò  ancora ed ancora finché non mi pregherà di ucciderla"

MINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora