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LLOYD

MacRory sembra il tipo di uomo che non teme la morte, ne il dolore. Sembra testardo e capace di sopportare il dolore, addestrato per subire le atrocità più dolore senza battere ciglio. Per mia fortuna però è un cagasotto con una soglia del dolore bassissima. Non mi sarei mai aspettato di vederlo piagnucolare e lamentarsi per il dolore.

"Che palle, devi solo dirmi dove cazzo è la mia donna. Sei con il culo per terra, ho ucciso tutti i tuoi uomini e i tuoi locali bruciano. Non resta più nulla del tuo impero. Mi basta premere un fottuto grilletto per cancellare la tua faccia dalla terra. Dimmi dove si trova Kai e poi magari ti darò una morte veloce ed indolore"

"F-fottiti Hansen"

Singhiozza con voce tremante. Ho un impeto di rabbia, afferro la pistola e la punto contro il suo ginocchio destro, poi gli sparo. Le urla di MacRory sono forti ed agonizzanti, mentre la ferita inizia a sanguinare copiosamente.

"Dov'è Kai?"

"All'inferno!"

Urla con tutta la sua voce. Mi basta appoggiare la canna della pistola rovente sulla ferita di MacRory per farlo urlare come una ragazzina. Gli stringo una mano al collo prima di sparare un altro colpo, qualche centimetro sopra il ginocchio bucato.

"Ho altri quattro colpi, figlio di puttana. Ti faccio diventare il fottuto formaggio Svizzero. Dimmi dov'è la mia donna"

MacRory sembra convincersi, ha perso del resto. Che altro può fare se non implorare per la sua miserabile vita?

"V-voglio un accordo"

"L'accordo è che tu mi dici dov'è Kai ed io ti sparo in fronte, senza farti soffrire ulteriormente!"

MacRory inizia a singhiozzare, un filo di muco pende dalle sue narici facendomi venire il vomito. Lo colpisco alla mascella con il calcio della pistola, poi lo afferro per i capelli e gli tiro indietro la testa.

"Dimmi dov'è"

MacRory apre gli occhi e li punta nei miei. Si arrende al mio volere, è sconfitto ed imbarazzato.

"Nel.. seminterrato"

Sussurra con un filo di voce. Serro la mascella quando finalmente pronuncia quelle parole, devo prendere un respiro profondo per non correre al piano di sotto. Ordino a Brad di tenerlo d'occhio, dopodiché raggiungo la porta blindata che porta al piano inferiore. Scendo le scale con il cuore in gola, mi preparo ad un agguato da parte di qualche superstite. Svolto il primo corridoio, che mi porta ad una serie di camerini e stanze adibite a magazzino. Sembra un labirinto, più vado in la e più il silenzio mi circonda. Ci sono due porte alla fine dell'ultimo corridoio, in una c'è un cartello con scritto Staff only e l'altra è una semplice porta. Un rumore di catene attira la mia attenzione, la porta alla mia sinistra, quella senza il cartello, ha diverse serrature. Nessuna di esse però sembra chiusa. Appoggio la mano sul pomello pronto a sparare a vista a chiunque possa essersi nascosto qui, in attesa di farmi fuori. Apro la porta di getto, la luce la illumina interamente. È una stanza minuscola, senza finestre. Sul pavimento c'è un materasso sporco di sangue, un piatto ed una bottiglia d'acqua vuota. Attaccata al muro c'è una grossa catena arrugginita, la seguo con lo sguardo, fino ad un angolo rimasto al buio. C'è una figura rannicchiata contro la parete, Kai.

"Kai"

Prego con tutto me stesso che quella figura risponda a questo nome. Kai solleva la testa e mi guarda come se fossi un miraggio. Ha i capelli aggrovigliati intorno al viso. Sulla parte sinistra della fronte c'è un taglio che sembra essere profondo, c'è del sangue secco che cola lungo tutto al viso. Sugli zigomi, sulla mascella e perfino sulle labbra ha dei tagli e lividi. L'hanno picchiata. Ma ciò che mi sconvolge di più è la sua caviglia. La catena le ha lacerato la pelle, le ha lasciato un solco profondo dal quale esce sangue.

"L-Lloyd... vorrei che fossi qui. Mi manchi"

"Kai io sono qui. Sono qui"

Mi precipito verso di lei, la stringo al petto con tutta la forza che ho, Kai sembra scioccata all'inizio, poi si aggrappa a me con una tale disperazione che mi spezza il cuore.

"Lloyd!"

"Shh, va tutto bene. Sono qui"

Sussurro mentre la ragazza singhiozza contro la mia maglietta. Rimaniamo in quella posizione per diverso tempo, finché il suo copro non smette di tremare e lei smette di singhiozzare.

"Ora ti porto via da qui, capito?"

"Ti prego non lasciarmi"

Si aggrappa alla mia maglietta come se la sua vita dipendesse da questo. Mi sposto abbastanza per guardarla sul viso, le lacrime hanno lasciato un segno sul suo viso sporco di sangue e polvere.

"Non me ne vado Bambina, devo liberarti dalla catena"

Le faccio notare, Kai la guarda per un attimo poi annuisce. Si passa le mani sul viso, sposta i capelli e si muove a disagio sul pavimento.

"Prendo delle cesoie, qualcosa per aprire la serratura"

Mi allontano per qualche istante, torno nel corridoio e cerco degli attrezzi. Trovo una cassetta degli attrezzi, ci scavo dentro finché non sento Kai chiamarmi con la voce spezzata.

"Eccomi. Ora ti libero"

Kai ancora una volta mi afferra per un braccio e mi tiene stretto, forse ha paura che io sparisca, che sono solo un allucinazione. Non ci vuole molto per rompere quella cavigliera arrugginita, prendo Kai in braccio e torno al piano di sopra. Brad viene verso di me non appena mi vede arrivare con Kai, si toglie la giacca e la posa sulla ragazzina che singhiozza sulla mia spalla.

"Metti questo figlio di puttana da qualche parte, gli farò visita non appena Kai starà meglio"

Brad annuisce, ignoro completamente MacRory in sottofondo che si lamenta e piagnucola e raggiungo la mia macchina. Adagio delicatamente Kai sul sedile del passeggero, le allaccio la cintura poi chiudo lo sportello e salgo dalla parte del conducente.

"L-Lloyd"

"Sono qui Bambina"

Kai trova la mia mano, me la afferra con forza e se la porta sul grembo.

"Non mi lasciare Lloyd"

Sussurra prima di svenire accanto a me. Guido velocemente per le strade di Boston, la direzione è un ospedale solito a ricevere pazienti con situazione di questo tipo alle spalle. Non appena entriamo lo staff porta Kai in una stanza privata, seguendo le mie direttive. Non la lascio un secondo, come le ho promesso. I medici le tagliano il vestito per esaminarla, il suo addome è un fascio di lividi viola e neri. La bile mi brucia la gola, mi costringo a rimandarla giù e a guardare ciò che le hanno fatto. È solo colpa mia se Kai si trova priva di sensi, con la caviglia in pessime condizioni e il corpo martoriato. È solo colpa mia, ma farò di tutto perché non capiti mai più.

"Mandami un paio di uomini a sorvegliare Kai, ho ancora qualche osso da rompere"

Ordino a Brad non appena mi risponde. Si limita a dire Sì Signore. Aspetto con pazienza il loro arrivo, dopodiché torno da MacRory per finire il lavoro.

MINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora