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Sono tremendamente stanca, ubriaca e affannata. Non so nemmeno che ore siano, ho passato tutta sera con Neymar attaccato al culo, letteralmente. Posso giurare di averlo sentito sospirare copiosamente ogni volta che, a ritmo di musica, mi muovevo su di lui dandogli le spalle. Dio, se solo non fosse il fratello della mia migliore amica, sarei già in bagno a farmi fare qualsiasi cosa da lui in questo momento.
Non oso nemmeno più fermare la mia vocina interiore, non ne ho le forze e in effetti non ha nemmeno torto.

Come un fungo in autunno, vedo la mia amica sbucare tra la folla, seguita da Kylian. Se non sapessi chi è, direi tranquillamente che è il suo bodyguard, soprattutto con lo sguardo torvo che rivolge a chiunque provi solamente a posare gli occhi su Rafaella.
《poi mi spieghi》, mima con il labiale, annuisco, ma so già che mi dimenticherò e lei insisterà fino alla mia morte.
Saluta me e suo fratello con un bacio sulla guancia e con il francese lascia il locale.

Neymar fa un cenno con la testa e capisco che vuole andare via anche lui. Annuisco, ma forse un po' troppo violentemente, perchè mi viene un forte capogiro. Lui se ne accorge e passa un braccio dietro alla mia schiena. Per quel poco che c'è da camminare, mi aiuta a stare su quei trampoli a spillo neri che ho deciso di mettere, poco saggiamente, ad inizio serata. Appena siamo in macchina, lascia andare la testa a peso morto contro il poggiatesta, sospirando pesantemente. 《meu Deus Letty》, dice con voce roca e un forte accento portoghese.

《cosa?》, non capisco e lo osservo, studiando ogni sua mossa. Poggia entrambe le mani sul volante, tamburellando le dita, come se non sapesse cosa dire o come dirlo. 《non capisci l'effetto che mi fai》, sussurra guardando dritto avanti a sè. Senza che io possa ribattere, mette in moto l'auto. Forse è un bene, non avrei saputo rispondergli sinceramente, non in queste condizioni soprattutto.
Mi accoccolo sul sedile e chiudo gli occhi un attimo, ma quando li riapro siamo fermi davanti al mio cancello. Il bel brasiliano mi sta accarezzando dolcemente una guancia per svegliarmi e mi regala un sorriso, che fa sorridere in automatico anche me.

《dormi bene, niña》, 《anche tu Ney》, e ci sorridiamo ancora. Mi lascia un bacio veloce sulla guancia, forse un filo troppo vicino alle labbra. Cerco di non darci peso e scendo, facendo il più veloce possibile ad entrare in casa. Non mi volto, se non quando sento accendere il motore e le gomme fischiare.
Appena appoggio la testa al cuscino, nonostante tutta la stanza giri, crollo in un sonno profondo, truccata e vestita, senza preoccuparmene.

•••

I giorni passano monotoni, tra il lavoro al bar e l'università. L'unica cosa che da un po' di sprint alla mia vita è la comparsa di Rafaella in casa. La mia nuova coinquilina ha un'energia unica, che mi trasporta sempre. È proprio come il fratello, due peperini.
《e questo!?》, la sento gridare dalla lavanderia. Scende le scale velocemente, quasi inciampando. Tra le dita ha un tovagliolo di cui non ricordavo nemmeno l'esistenza. Sopra c'è un numero di telefono sbiadito, ma ancora leggibile, e un nome. Lewis, Lewis, Lew- OH il barman, certo! Festeggio mentalmente di essermelo ricordato.

《mi aveva detto di scrivergli》, mi mordo il labbro con aria colpevole. Lei sgrana gli occhi e mi mette subito in mano il tovagliolo. 《ora.》, non posso dirle di no, ho paura delle conseguenze.
Alzo gli occhi al cielo e mi prendo uno schiaffetto dietro alla nuca. 《se proprio insisti...》, salvo il numero e scrivo un semplice "ei, sono la ragazza di sabato scorso al Les Bains Douches".
《ottimo lavoro e ora attendiamo》, si siede sul bancone della cucina, affianco a me, che invece sono seduta su uno sgabello.
La risposta non tarda ad arrivare ed è più elettrizzata Rafaella di me.

Lewis barman
"come posso scordarmi di una tale bellezza, anche se non mi hai mai detto il tuo nome"

《tu sei davvero-》, la interrompo subito ,《cogliona, sì lo so, ma stava lavorando e io ero più concentrata su-》, mi zittisco di colpo, ma ha già capito tutto. 《su mio fratello》, ammicca. Arrossisco di colpo e mi soffoco con la mia stessa saliva. Certo, Rafa sapeva di quella serata, ma non mi sembra che sia successo nulla di che.
Certo, tranne la sua palese eccitazione al contatto con te...
Basta, no.
《rispondi a questo povero ragazzo e ne parliamo, va bene Letty?》, annuisco e basta.

Oddio perdonami Lewis! Molto piacere, sono Leticia, scusa per la maleducazione

NIÑA//NjrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora