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Un raggio di sole batte sul mio viso, dandomi fastidio e facendomi aprire leggermente gli occhi. Giro la testa leggermente, senza muovermi troppo, con la paura di svegliare Neymar. Dorme come un bambino, la faccia distesa e mi fa una tenerezza incredibile. Gli lascio un leggero bacio sul naso, lui lo arriccia e apre leggermente gli occhi. 《mhhh torna a dormire》, mi stringe poi tra le due braccia, infilando il volto nell'incavo del mio collo. 《devi andare agli allenamenti》, 《ancora due minuti, sto così bene così》. Non posso far altro che sorridere per la sua dolcezza. È bellissimo anche di prima mattina, spettinato e poco lucido.
Mi sfilo dalle sue braccia e di colpo tutto il calore che emanava sparisce, costringendomi ad infilarmi la sua maglietta, che raccolgo dal pavimento.

I ricordi dell'altra notte riaffiorano prepotentemente, mentre ammiro il suo corpo perfetto. È ancora nudo, ci siamo addormentati così. La pelle ambrata è perfettamente liscia, decorata dai tanti tatuaggi, che lo rendono ancora più attraente. Il petto si alza con un ritmo lento e regolare, il braccio destro è appoggiato molle sul suo addome, poco sopra alla sua V marcata, che mi porta pensieri ben poco casti. È una freccia perfetta che indica la strada del paradiso. Quello sinistro è piegato a coprire gli occhi dalla luce. Il lenzuolo nero copre il bacino il giusto da lasciare le gambe scoperte, toniche e definite anche senza sforzarle. È una visione angelica, con cui vorrei svegliarmi ogni mattina della mia vita. Approfitto della bella luce dell'alba, che lo illumina così bene da farlo sembrare spolverato d'oro, e gli faccio una foto, che sarà ben presto il mio nuovo sfondo del telefono.
Lo lascio riposare ancora un pochino, in tanto scendo a preparare la colazione. Metto su il caffè, mentre aspetto che la padella si scaldi. So quanto ama i pancake, ma è negato a cucinare, riuscirebbe a carbonizzare anche quelli, seppur facilissimi da preparare.

Mentre verso l'impasto sul piano caldo, le braccia forti di Neymar cingono la mia vita, mentre mi lascia dei dolci baci nell'incavo del collo, tra i capelli. 《mi mancavi》, mugula con voce roca, che mi da i brividi lungo la spina dorsale. 《siediti amore, tra poco è pronto. Con cosa li vuoi?》, ma la risposta tarda ad arrivare. Mi giro ed è a mezzo metro di distanza da me, che mi guarda con uno sguardo perplesso. 《ho detto qualcosa di male?》, scuote la testa, sorridendo a 32 denti. 《come mi hai chiamato?》, realizzo le mie parole, arrossendo leggermente. 《se ti da fastid-》, mi interrompe con un leggero bacio sulle labbra, 《chiamami amore a tutte le ore del giorno》, e mi da una serie di baci a stampo sulle labbra, finché non lo spingo indietro.
《la nostra colazione!》, esclamo girandomi di scatto, salvando i pancake in corner. Lui ride divertito, scaldandomi il cuore come sempre.

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Avendo poco tempo, dato che il bel brasiliano ha voluto iniziare la giornata con una bella doccia insieme fin troppo lunga, non sono riuscita a tornare a casa a recuperare dei vestiti. Fortunatamente almeno i pantaloni si sono salvati, ma Neymar mi deve sicuramente ricomprare una camicia di seta rossa, dato che la mia ha fatto una fine orribile ieri sera. Siamo stati fortunati che nella camera che era di Rafaella era rimasto qualcosa di suo, se no avrebbe destato troppi sospetti arrivare al campo con i vestiti del brasiliano. 《odio non poter essere libero di stare con te in pubblico》, sospira con la testa appoggiata al poggiatesta della sua magnifica Maserati blu notte.

《non sai quanto lo odi io》, gli accarezzo una guancia, dolcemente. 《quando sarai pronta, lo dovrà sapere tutto mondo. Tutti quanti sapranno che sei mia e se ti toccano o guardano, passano guai seri》, ridacchio, tirandogli uno schiaffetto sulla spalla. Lui in un millesimo di secondo mi circonda il viso con le mani e mi lascia un dolce bacio a stampo, che approfondiamo immediatamente, ma lasciando la sua natura casta. 《dai andiamo》, apre la portiera staccandosi da me. Annuisco e, dopo essermi data una rapida vista allo specchio, scendo anche io dalla sua auto.
"Neymar JR" torreggia sul parcheggio, scritto in caratteri cubitali sul muro. Il giorno in cui anche io avrò un posto riservato, potrò davvero ritenermi soddisfatta.
Entriamo insieme, ma a distanza, per non destare sospetti. La ragazza alla reception, Emily, saluta entrambi sorridente come sempre e mi avvisa che sono convocata nell'ufficio del mister.

《ahia》, esclama Neymar ridendo, mentre scuote una mano in aria, come se si fosse scottato. Alzo il terzo dito, mentre proseguo verso l'ufficio dell'allenatore, separandomi dal mio ragazzo, che va direttamente negli spogliatoi. Che sensazione strana poter dire che è il mio ragazzo, non mi abituerò mai probabilmente.
Scaccio il pensiero dalla testa e busso, venendo accolta subito da Mauricio, che mi fa sedere di fronte alla sua scrivania, mentre lui si appoggia ad essa, restando in piedi. 《inutile dire che stai facendo un lavoro esemplare con i ragazzi》, sorrido entusiasta, 《e so anche che tra qualche settimana potremo chiamati dottoressa》, annuisco con vigore. Due settimane esatte e, se tutto va secondo i calcoli, finalmente il mio ciclo di studi sarà ultimato. Tre anni sofferti, ma goduti a pieno, per un futuro che mi rappresenti totalmente.

《sono davvero agitata, ma mi sento pronta. Con lo studio sono ad ottimo punto, dopo tutto è quello che amo fare》, mi passo entrambe le mani sui jeans, per asciugarle. Non mi ero accorta di essere agitata fino a quel momento. 《ho già comunicato la mi decisione ai piani alti e sono tutto concordi, i ragazzi sono ancora più entusiasti di me》, fa una breve pausa, che mi carica ancora di più di tensione, 《ti andrebbe di far parte del nostro team ufficialmente?》.
Spalanco gli occhi, sono al settimo cielo. 《oddio Mauricio, sarebbe un'opportunità unica》, esclamo entusiasta. 《allora posso stringere la mano alla nuova preparatrice tecnica del Paris Saint Germain?》, annuisco, alzandomi per dargli la mano, con una stretta energica.

Chissà se Neymar lo sapeva...

NIÑA//NjrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora