Forse non dovrei andare, anzi sicuramente evitarlo sarebbe la scelta migliore. Ma purtroppo lo conosco e se non dovessi andare, farebbe di tutto per rendermi la vita impossibile poi.
Con una scusa ben poco credibile, ho convinto Rafa a tornare a casa, a causa di un improvviso mal di testa fulminante. Al mio arrivo Neymar era ancora fuori, il che ha reso ancora più facile evitare che qualcuno scoprisse qualcosa.Mio padre biologico non è mai stato una brava persona. Era un truffatore e sicuramente lo è tutt'ora, ma proprio questo suo lato furbo e ingannatore ha attratto mia madre da ragazzina. La loro è stata una relazione direi lunga, dieci anni, fino al mio quarto anno di età. Quando mia madre realizzò che non potevamo avere un futuro con quell'uomo, lo lasciò e non passò troppo tempo dall'incontro con colui che ritengo davvero mio padre.
Sono sicura che mi abbia cercata nuovamente non appena ha saputo di me e Ney, con cattive intenzioni. Ormai non ho più fede in lui, so che non cambierà mai. Ho perso le speranze il giorno che ha finto di fare un incidente, quattro anni fa, per chiedere dei soldi a mia madre per un'operazione che non avrebbe mai dovuto fare.
Mi sistemo i capelli, cambiando ancora una volta la spalla su cui sono appoggiati. Sono molto tesa, però almeno non è un parco isolato quello in cui mi ha detto di incontrarci.Sono al bar da Sebastian, non ti preoccupare se non mi trovi a casa
Digito velocemente sulla chat con Neymar. È online e infatti la risposta arriva in un batter d'occhio.
Amorcito
Noi siamo arrivati ora da AchrafVolevo chiederti di raggiungerci, ma a questo punto è inutile
Non parlate troppo male di me, a più tardi <3
Sorrido come sempre leggendo i suoi messaggi. Mi sento davvero una ragazzina in balia del suo primissimo amore, e forse è proprio così. Mentre ho la testa bassa sul cellulare, presa a rispondere al mio bellissimo ragazzo, due piedi fanno il loro ingresso nel mio campo visivo. Blocco subito lo schermo e mi irrigidisco, in allerta, alzando la testa. Mio padre biologico è statuario in piedi di fronte a me, i capelli fino alle spalle, biondi e lucidissimi; gli occhi azzurri sono vispi, pronti a cogliere ogni mio dettaglio; ha un leggero accenno di barba biondo cenere, ma non e trasandato. È un bell'uomo esteriormente, chiunque potrebbe trovarlo attraente e purtroppo gli assomiglio più di quanto vorrei, il problema è com'è interiormente.
《posso?》, annuisco solamente e si siede accanto a me, mantenendo una distanza accettabile.
《cosa ti ha spinto fino a Parigi?》, temo la risposta, che non tarda ad arrivare. Dopo Neymar, è l'uomo con la risposta più pronta che conosca. È di un'intelligenza sopraffine e una grande eloquenza, dopo tutto per truffare le persone come fa lui sono doti indispensabili. Per quanto disprezzi ciò che fa, nel farlo è un campione. Un campione di menzogne, ma pur sempre uno dei migliori nel suo disgustoso campo.
《non sono qui per ricattare o estorcere soldi da mia figlia, è una cosa che ho smesso di fare da tempo》, sono poco convinta dalle sue parole, ma ha la mia curiosità. Gli faccio cenno di proseguire e così fa. 《sei libera di non credermi, ma ho abbandonato quella strada da ormai qualche anno, iniziando a lavorare onestamente qui in Francia》, tutto mi sarei aspettata, tranne questo da lui.《eppure se sei qui dubito che sia per recuperare gli anni persi》, commento con amarezza e sarcasmo nella voce.
《per quanto mi piacerebbe》, sospira e sembra sincero. Qualcosa nel suo sguardo mi spinge a credergli. 《sono qui con qualcosa che non credo ti piacerà, ma sei pur sempre mia figlia e volevo che vedessi queste foto prima che lo scandalo diventi di dominio pubblico》. Ora ho davvero paura di cosa possa aver portato con sè e qualcosa mi dice che riguarda la mia relazione con Neymar.Lo vedo che apre l'applicazione di posta elettronica e cerca una mail di preciso. 《premetto che io non c'entro nulla. Ho ancora amici che fanno i paparazzi e, non appena si sono ricordati che sei mia figlia, mi hanno inviato ciò, allarmati》, mi passa il suo cellulare, esortandomi ad aprire le foto allegate nella mail.
Deglutisco, preparandomi al peggio.
Apro le immagini e le scorro prima distrattamente, nulla colpisce la mia attenzione, ma non appena riconosco i due volti familiari, il sangue mi si ghiaccia nelle vene. Le foto riportano la data 4 febbraio, esattamente il giorno prima del compleanno di Ney.Sono ritratti proprio lui e Bruna, in una sequenza di scatti in cui sono sempre più intimi. Prima in macchina insieme, che entrano in un parcheggio sotterraneo. Lui le apre la portiera, sorridente. Ha le gote arrossate, sembra ubriaco. Lei scende dall'auto sportiva. È raggiante e bellissima, con un tubino nero che fascia il suo corpo asciutto e tonico. Raggiungono mano nella mano l'ascensore, ridendo felici e spensierati. C'è uno sbalzo temporale tra gli orari e la foto seguente li ritrae quattro ore dopo, mentre escono dall'ascensore ancora per mano. Lei è spettinata e sorridente, lui ha lo sguardo stanco, ma vispo e allegro.
Si avvicinano all'auto del ragazzo insieme. Lui la spinge contro la portiera e lei rimane lì, incastrata tra le braccia tatuate e la carrozzeria rossa fiammante. Le loro labbra si uniscono e un paio di scatti sono pressoché identici, con loro che si baciano. Si staccano e risalgono in auto. Lasciano il parcheggio interrato, sparendo dopo pochi scatti, in lontananza.
Quasi mi cade il cellulare dalle mani e l'uomo accanto a me mi sorregge, quando percepisce che sto per scivolare dalla panchina su cui siamo seduti. Non ho più il controllo del mio corpo, che sembra gelatina esposta al sole. Un singhiozzo sommesso lascia le mie labbra, mentre le lacrime bagnano copiose i miei zigomi. "ti fidi di me?", stupida, stupida, stupida. Mentre io ero a passare la notte in bianco, a casa di sua sorella, per organizzargli il migliore dei compleanni, lui era in hotel a scoparsi la sue ex. Stupida, stupida, stupida. Dove hai la testa, Letty?
Lo sguardo di Alejandro è sincero, pieno di preoccupazione. Non servono le parole, ha già capito tutto. Il mio è un ringraziamento implicito quando mi getto a capofitto tra le sue braccia, sentendomi ancora la sua bambina. So che l'ha fatto per me, che non ha nessun tornaconto, ed è questo che apprezzo. Ha fatto il padre, per una volta nella sua vita, aprendomi gli occhi sulla persona che credevo mi amasse. 《devo andarmene da qui》, è la prima cosa che riesco a dire, non appena smetto di essere in balia dei singhiozzi. 《vai a casa dalla mamma, è l'unico posto in cui potrai stare bene》, annuisco. Ha perfettamente ragione, devo tornare in Brasile.
Mi accompagna a casa di Neymar, che di nostro non ha più nulla, guidando la mia macchina. Non credo ne sarei stata in grado, non sono per niente lucida in questo momento. 《quando avrai deciso dove andare, avvisami, che vengo a trovarti》, gli sorrido, ancora grata per la sua sincerità. Lo abbraccio, lasciandolo attonito, ma si scioglie dopo pochissimo e ricambia la stretta.
La prima cosa che faccio salendo in casa è condividere le foto, che mio padre mi ha mandato su WhatsApp, alla cornice elettronica all'ingresso. Subito le nostre delle vacanze al mare vengono rimpiazzate da quelle del tradimento. Devono essere la prima cosa che vedrà entrando in casa. La rabbia che ho dentro è tanta, ma la delusione è ancora di più. Recupero il più possibile da ogni stanza, stipando due trolley giganteschi. Non importa quanto pagherò all'aeroporto per i bagagli, voglio solo scappare il più lontano possibile da qui.
Seduta al gate, ad un orario improponibile, ma felice che l'ultimo volo è stato annunciato poco fa, mi prendo due minuti per raccogliere le idee. Scrivo subito una mail di scuse al mister, spiegandogli la situazione e avvisandolo della mia partenza, speranzosa che possa considerarle ferie e possa tenermi a lavorare con loro al mio rientro. Starò via un mese, o almeno questo è quanto credo mi servirà per stare meglio. Subito scrivo a Rafa, mandandole le foto di suo fratello e la sua ex, infine una foto del gate, per farle capire che me ne sto tornando in Brasile, a casa.
Sono stata così stupida a fidarmi...
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NIÑA//Njr
Fanfiction''L'amore fa vittime, ho amici caduti Come fan le foglie in autunno dagli alberi Come le stelle, come dei soldati Mi ameresti ancora se non avessi più niente da perdere''