•7

443 15 0
                                    

Ho fatto una cazzata enorme, sospiro fissando il soffitto di camera mia. È passata una settimana e non abbiamo mai parlato di quello che è successo a casa sua. Si è pentito. Al di fuori delle mie ore di tirocinio, non è più capitato di vederci. Comprensibile, ha fatto tutta settimana con il doppio degli allenamenti, vista la partita con il Bordeaux di questa sera. Però avrebbe potuto prenderti da parte due minuti a fine allenamento, eppure non l'ho fatto nemmeno io.
Infatti non capisci niente, sospiro ancora. Ha ragione la dannata vocina nella mia testa.

Mi faccio forza e mi alzo, per niente pronta ad affrontare 5 ore di lavoro. Oggi niente lezione e niente tirocinio, grazie a Dio. Non credo che ce l'avrei fatta, ho davvero la testa su un altro pianeta e non avere Rafa in casa mi fa pesare molto di più la giornata. Ha dormito da Kylian in questi giorni, tornando giusto per controllare se fossi viva. Naturalmente non sa niente di me e Neymar, infatti non capisce il motivo del mio radicale cambio d'umore durante la giornata, nei momenti in cui inizio a pensare a lui.
Non so nemmeno perchè ci stia così, perchè mi pesi così tanto il suo atteggiamento. Dovevo aspettarmi che per lui non contasse nulla e fosse solo sesso per sfogarsi. Una piccola parte di me, però, ci sperava.

Provo a scacciare i pensieri facendo partire la musica da spotify e mi preparo con calma, come sempre sono fin troppo in anticipo. Arrivo al bar in tempo per bere un caffè con Sebastian, che nota subito la mia faccia smorta. Mi obbliga a raccontargli tutto. Ascolta sotto giuramento di non proferire parola con nessuno di quanto gli racconto. 《so che ci tiene a te, si vede da come ti guarda》, mette le nostre tazzine sul carrello della lavastoviglie, 《secondo me è travolto da mille pensieri come te, non ti avrebbe mai usata》, mi mordicchio l'interno della guancia sinistra, incerta.

《come puoi esserne così sicuro》, lui scuote la testa.
《non ne sono sicuro, non ho una palla di cristallo e tanto meno sono nella sua testa, ma da quello che vedo》, fa una piccola pausa, chiudendo lo sportello, 《non sei di sicuro un'amica qualunque》. Voglio fingere di credergli, anche perchè se no non mi esce dalla testa per le prossime cinque ore, e chi è che si ricorda tutte ordinazioni poi?

•••

Esco dal bar abbastanza di corsa. Pérez, l'allenatore in seconda, con fin troppo poco preavviso, mi ha scritto che devo andare prima alla partita, obbligatoriamente. È essenziale vedere come lavorano dietro alle quinte durante un giorno di partita, come vengono seguiti i ragazzi durante il riscaldamento e come vengono trattarti gli infortunati, nel caso ci fossero. Rafa è già al campo, sicuramente è andata con Kylian. Sono davvero felice che le cose tra loro due stiano andando così bene, si merita un po' di felicità e il francese è davvero un bravo ragazzo.
Il campo non è troppo lontano, ma inizia già ad accumularsi un notevole traffico per raggiungerlo. Molti tifosi iniziano a radunarsi, riesco ad entrare appena in tempo. Lionel è sul retro a tenermi la porta aperta, in modo che nessun fan lo veda.

《grazie Leo》, sorrido e gli lascio un bacio sulla guancia molto veloce, prima di seguirlo per i labirintici corridoi del Parc des Princes. 《come la vedi oggi?》, chiede curioso. 《Sergio si è ripreso totalmente, quindi la difesa ora è completa. Ho paura per Ney, ho visto chi è l'arbitro》, Leo annuisce, 《è il bastardo che non dà mai le punizioni per i falli su di lui》, e non sarebbe la prima volta che litigano oggi, ma ho un pessimo presentimento. Peggio del solito.
Raggiungo Rafa sugli spalti a ridosso della panchina, non appena finiscono il riscaldamento. Lo stadio è già pieno, i ragazzi sono pronti. Non ho parlato con il brasiliano nemmeno un secondo, nemmeno un "ciao". Capisco la tensione per la partita e l'arbitraggio a sfavore che lo attende, ma l'educazione non è che va in vacanza.

Presa da duecento pensieri, tengo lo sguardo fisso sul campo, senza vedere davvero cosa sta succedendo, come se fosse uno schermo fisso. 《è finito il primo tempo Letty》, mi scuote un braccio la mia migliore amica. 《ah》, mi moricchio l'interno della guancia e le sorrido falsamente.
《tu non mi scappi più, hai qualcosa che non va e ho paura di dover uccidere mio fratello, quindi non farmelo uccidere a vuoto e raccontami tutto》, mi sorride dolcemente, prendendomi una mano tra le sue. I suoi occhi sono più scuri di quelli di Ney, ma molto espressivi e con un taglio sottilissimo comunque.

《non ora》, annuisce, 《mi spieghi mentre torniamo a casa?》, questa volta sono io ad annuire. 《mi spiace esserci stata poco in questi giorni》, come se fosse un problema. 《Raf sei la mia migliore amica, Kylian ti rende felice ed è l'unica cosa che conta》, mi sorride e si lancia ad abbracciarmi. 《dai guardiamo la partita ora》, le sorrido staccandoci.
Inizia il secondo tempo e Neymar segna subito, su assist, spettacolare, di Kylian. Nemmeno 10 minuti, la situazione si inverte. La folla è in delirio dopo questi gol perfetti e mi ritrovo a sorridere involontariamente, quando il brasiliano di volta e mi fa l'occhiolino. Bastardo. Sapeva che stavo aspettando solo che mi guardasse.

NIÑA//NjrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora