CAPITOLO 1 - parte 1

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Nick's pov

Erano le 6:50 del mattino, alle 8:00 l'aereo sarebbe decollato e dovevo muovermi.
Finii di preparare la valigia con le ultime cose e poi mi spruzzai qualche goccio di profumo e mi misi il cappotto beige.
Controllai di aver preso tutto e uscii di casa caricando in auto il mio bagaglio.
Una volta arrivato, entrai in aeroporto e mi guardai attorno in modo confuso, non capendo praticamente nulla di tutte quelle scritte sui tabelloni.
Chiesi informazioni ad un addetto e mi recai verso il check in.
Finite tutte le varie procedure, si erano ormai fatte le 8:00 e il volo partì.
Osservai il paesaggio dal finestrino, mentre il russare del mio vicino di posto mi stava rovinando il viaggio mentale.
Sempre più pensieri passarono per la mia testa, tanto che mi venne quasi il mal di testa.
La paura, l'ignoto, la confusione, il nuovo ambiente, le nuove persone..
Tutto ciò di nuovo e diverso mi metteva non ansia, di più!

Inoltre, chissà se mi troverò bene, chissà se mi mancherà la mia ragazza Emily e soprattutto chissà se-

I miei pensieri furono interrotti dall'autoparlante che annunciò il quasi atterraggio, così guardai fuori dal finestrino e vidi la terra sempre più vicina.
Scesi dal veicolo e presi un respiro: Brooklyn era lì, davanti a me, davanti ai miei occhi, sotto i miei piedi e nell'aria.
Era tutto così diverso e strano per me, così mi avviai verso un taxi e dissi al taxista di portarmi lungo la via del mio alloggio in affitto.
Una volta arrivato, lo pagai e mi guardai attorno, poi avanzai e giunsi verso il gabbiotto in cui davano le chiavi per gli appartamenti.
Li presi da un tizio buffo e goffo, dalla barba bianca arricciata e con un odore piuttosto strano.
Entrai e presi l'ascensore arrivando al quarto piano, il mio.
Andai verso la porta numero 10 ignorando la 11 e aprii con una strana tessera, a quanto pare è un nuovo modo alternativo al posto della chiavi!

Entrai e lasciai la valigia nell' entrata, poi osservai il piccolo alloggio che non era niente male.
Le pareti erano bianche e di un marroncino chiaro, poi c'era una stanza da letto, un bagno, un balcone e la cucina.

Sistemata un po' la casa e appesi i vestiti nell'armadio, mi diedi una sistemata e guardai l'orario: 16:00.

"Cavolo, devo muovermi, è tardissimo e tra mezz'ora devo essere a scuola o finirò per essere visto male dalla preside scolastica e dagli altri docenti"

Mi affrettai e mentre andai in bagno mi squillò il telefono; era Emily.
Risposi alla chiamata della mia ragazza e le mostrai velocemente l'alloggio, dicendole che le avrei fatto meglio delle foto il giorno seguente siccome in quel momento ero abbastanza di fretta.
Ad un tratto sentii della musica a palla provenire dalla parete di fianco alla mia, dell'alloggio 11, ma cercai di non darci molto peso.
Continuò il rumore per un bel po' anche quando finii la telefonata con Emily, quindi decisi di andare a fare due chiacchiere con il proprietario o la proprietaria di quell'appartamento.
Bussai a quella porta ma non ci fu risposta, anzi aumentò maggiormente e così decisi di arrendermi e provare un'altra volta.
Mentre andai a prendere il mio zaino, la musica cessò e le mie orecchie furono finalmente in pace.
Dopo qualche minuto uscii di casa e mi recai verso la scuola che era circa a 15 minuti a piedi.

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