CAPITOLO 6

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Nick's pov

Un nuovo giorno, un nuovo clima più freddo, il sole è nascosto dietro alle nubi e mi si gelano le ossa.
Stavo guidando verso scuola con la scritta "Attento alla guida" segnata con il dito da quel furbetto del mio collega e vicino Dylan.
Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa ma mi scappò una risata involontaria per ciò.
Inoltre non dimentichiamo come se l'è spassata con quell'alunna di 3 C, Christine..Chrissy o come si chiama!
A dir poco disgustoso.

Arrivai a pelo per l'inizio della lezione per via del traffico mattutino e timbrai la presenza.
Mi recai velocemente in 3 C e mi sedetti cominciando a scrivere alla lavagna qualche informazione sull'inferno di Dante Alighieri.

I ragazzi entrarono sbuffando e con volti annoiati, così decisi di fare velocemente l'appello e iniziare subito con una lezione un po' diversa.

Nick: Ragazzi, chi vuole far parte della prima scenetta di uno dei Canti dell'Inferno?
Su su su, non sprecatevi troppo!

Quasi nessuno dei ragazzi alzò la mano, infatti mi sentii un po' deluso ma decisi di non mollare e riprovarci.
Riuscii a convincere 3 alunni per i ruoli di Dante, Virgilio e Caronte.
Gli feci fare delle scenette simulando il racconto di uno dei Canti ma gli altri alunni erano un chiacchiericcio continuo.
Mi toccai la tempia sentendola pulsare per via del casino in quell'aula, poi la campanella suonò e salutai i ragazzi andando alle macchinette per prendermi un caffè rigenerante.

Prof. Dale: Professor Wave, buongiorno! Finalmente ci incontriamo.

Nick: Umh, salve.
Mi scusi, lei è? Ho la memoria di un criceto.

Prof. Dale: Sono il prof Theodore Dale, principalmente di diritto e latino.

Nick: Ma certo, ora ricordo! Ci siamo visti durante le presentazioni della Preside Cooper.

Prof. Dale: Esattamente.
Il suo caffè è pronto da mezz'ora comunque.

Nick: Oh.. mh si, giusto.
Grazie, arrivederci allora!

Presi il caffè e me ne andai abbastanza di corsa verso il cortile siccome avevo un ora vuota.
Bevvi lentamente il mio caffè macchiato e poi guardai il telefono, notando una chiamata persa da mia moglie Emily.
La richiamai subito e mi rispose praticamente dopo uno squillo.

Emily: Amore! come stai?

Nick: Ehi amore, tutto bene dai..a parte il mal di testa e questi alunni che mi ascoltano si e no 5 minuti se va bene!

Emily ridacchiò e poi si ammutolì.
Governò il silenzio per circa 30 secondi, così decisi di parlare.

Nick: Umh amore, in realtà devo correggere dei temi che ho fatto fare, ti dispiace se ti chiamo stasera?
Anche perché qui fuori fa parecchio freddo.

Emily: Mh si, va bene.
A stasera allora.

Staccò senza nemmeno salutarmi e aggrottai le sopracciglia.
Alzai le spalle e rientrai a scuola, probabilmente era soltanto stanca.
Mi diressi verso la 5 D e restai a parlare con la bidella Rossella aspettando il suono della campanella.
È una donna simpatica, piena di problemi eh, ma simpatica.

Suonò la campanella e Dylan uscì dalla 5 D con in mano la sua valigetta di pelle nera, sempre vestito impeccabile.
Lo guardai ma decisi di rivolgergli un semplice "salve" e poi entrai subito nell'aula.
Lui mi guardò e ricambiò il saluto con un sorriso, poi andò verso l'aula insegnanti.

Cominciai a interrogare su Giovanni Verga nella quinta e il caos cominciava a darmi alla testa.
Sbottai e urlai un "Basta ragazzi, silenzio!!" ma la reazione fu una serie di sghignazzi e risate.
L'unico che non rise e disse "Raga basta oh, povero prof" fu Vincent Mills, che ringraziai con un sorriso.

Finii di interrogare e sistemai le mie cose nella borsa, mentre Vincent mi raggiunse alla cattedra.

Vincent: Giorno prof! Mi spiace se fanno casino, anche perché sono il rappresentante e sto cercando di dirlo che c'è troppo casino ma non mi danno ascolto.
Comunque le volevo chiedere se potesse consigliarmi umh..

Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò per non farsi sentire dai compagni.

Vincent: dei libri belli che ha letto?
Non urli però, non sanno che mi piace leggere ecco...

Si grattò la nuca e io lo guardai con un sorriso; non potevo avere richiesta migliore di questa!
Cominciai a consigliargli circa 10 libri letti nell'ultimo periodo e lui se li segnò nelle note del cellulare.
Mi ringraziò con tanto di occhiolino e io aggrottai le sopracciglia e risi.

Uscii dalla classe quando terminò l'ora e mi recai verso il bagno maschile per docenti, appendendo la borsa alla maniglia esterna della porta ed entrando per fare i bisogni.
Quando uscii, mi ritrovai Dylan Hallen davanti e sbarrai gli occhi.

Nick: Umh, buongiorno..adesso aspetti pure che finisco di fare i miei bisogni?

Dylan: Sono semplicemente venuto in bagno per fare lo stesso carissimo Nicholas, non pensare cose non pensabili.

Accennò una risata e io alzai gli occhi al cielo riprendendo la mia borsa.
Andai verso il lavandino e mi lavai le mani, poi presi un Oki dalla tasca.

Dylan: Stai male che prendi quello?

Nick: Mal di testa, tutto qui.

Dylan: Mmh, immagino.
Con quel casino che sentivo proveniente dalla 5 D.
Devi farti rispettare di più

Nick: Io mi faccio rispettare e c'era casino per via delle interrogazioni!

Dylan: perché non ammetti che non hai esperienza con le superiori e che quindi non hai ancora capito come farti rispettare?
Ammetti le cose, Nicholas.
Dio che nervi, non ci vuole molto.

Entrò in bagno e chiuse la porta mentre io restai a lavarmi le mani e asciugarle nell'asciugatore ad aria.
Quando Dylan uscì dal bagno, mi raggiunse e mi posò una mano sulla spalla.

Dylan: Hai bisogno di rilassarti, si sente già solo dalla tensione dei muscoli della tua schiena.

Nick: Ma che stai dicendo?
Non ne ho bisogno, ora direi che è ora di andare a casa.

Dylan: Fidati.
Ti va un po' di svago stasera? Una birra con il sottoscritto per fare qualcosa di diverso, altrimenti se lavori solo finisci male.

Nick: No, grazie.

Dylan: Va bene, 23:00 al Pub Sexdrink.

Se ne andò e non mi lasciò nemmeno rispondere.

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