CAPITOLO 12

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Vincent's pov

Mi svegliai improvvisamente dal sacco a pelo della tenda e mi guardai attorno con il fiato corto e il cuore a mille, sudato.
Sentivo che stavo avendo un attacco di panico, ma stavolta era diverso, quasi nin respiravo più.
Mi preoccupai e andai nel pallone, così mi alzai velocemente w provai a svegliare i miei 4 compagni di tenda ma nessuno si svegliò, oppure alcuni mi risposero con un "sta zitto, torna a dormire".
Mi sentivo debole, con il corpo molle e il cuore che rimbombava nelle orecchie, nelle braccia, nel petto..
ovunque!
Aprii la tenda e decisi di andare verso la tenda dei professori e fortunatamente aveva smesso di piovere, altrimenti mi sarei pure bagnato tutto.
Una volta arrivato davanti bussai e scossi leggermente la tenda per farmi sentire, sperando che mi avessero sentito.
Subito la voce del prof. Dylan Hallen rispose, un po' strano.

Dylan: Sì?? Chi è a quest'ora?

Nick: S-si appunto, chi è?

Entrambi avevano delle voci strane, probabilmente stavano dormendo ed erano già beatamente nel mondo dei sogni.

Vincent: Sono Mills, ho bisogno di aiuto.
Non riesco a calmarmi e sento che s-sto per andare di t-testa.

Sentii un po' di traffico all'interno della tenda, poi il prof Hallen mi aprì e lo vidi con una maglietta bagnata e i jeans che gli stavano apparentemente molto più stretti di prima.
Il prof. Wave era seduto dietro nel letto, fradicio e con lo sguardo basso che si grattava la nuca.
Non riuscii nemmeno a chiedere cosa fosse successo perché subito il mio cuore riprese a battere forte e respiravo a fatica.

Dylan: Che ti prende? Ou, Vincent!

Nick: Oh no, levati Hallen.

Il Prof Wave si avvicinò a me spostando il prof Hallen da un lato e mi fece sedere sul letto.
Mi posò una mano sulla coscia e mi guardò dicendomi "calmo, respira, respira" così cercai di seguire le sue indicazioni al massimo sentendomi leggermente meglio.

Dylan: Che ha? Non capisco.

Nick: Attacco di panico, ne soffro anch'io.
Prima cosa pensavi che avessi quand'ero agitato?

Dylan: Ah, sì.

Il prof. Wave mi accarezzò la guancia e mi guardò con occhi comprensivi, poi terminò con un abbraccio con tanto di carezze alla schiena per farmi capire che lui c'è.
Finalmente riuscii a riassestarmi e il prof. Wave mi sorrise, stringendomi un po' la spalla.

Nick: Va meglio? Non tremi più tanto e il battito sembra regolare.

Vincent: Si si, sto meglio.
Grazie professore.

Gli sorrisi e sentii anche un po' di confusione dentro di me, il prof è stato davvero gentile, è una persona buona.
Mi alzai e li ringrazia, poi prima di uscire osservai un ultima volta la stanza e vidi il letto sfatto e i due professori imbarazzati.
Me ne andai con un presentimento, ma infine cercai di non pensarci e tornarmene a dormire.

Nick: Chiamaci se hai bisogno.

Pensai molto al prof. Wave prima di addormentarmi, è stato molto carino con me e un po' mi ricorda mio papà.
Mi ricorda ciò che faceva quand'era ancora in vita, come si prendeva cura di me, come mi consigliava, come teneva a me.
Credo che il professore sia un uomo interessante.

Nick's pov

Era stata una giornata molto strana e molto estenuante, erano succese così tante cose in così poco tempo!
Per non parlare del bacio... Più ci penso, più mi sento strano, felice.
Mi guardai la mano e vidi la mia fede. Subito pensai ad Emily. Mia moglie.
Non posso farle questo! Non se lo merita...
Ma se non fosse lei la persona adatta a me?

Non posso fare a meno di pensare al bel viso e allo splendido sorridi di Hallen.
Incominciò a battermi forte il cuore e mi sentivo accaldato. Mi ritrovai a sorridere al vuoto con gli occhi semiaperti.

Mi sentì all'improvviso osservato e avevo ragione! Ero ancora nella nostra tenda e Dylan mi stava fissando con un sorriso disegnato in faccia:

Dyaln: Sembri felice! -- lui si sedette accanto a me e mi guardò da vicino --
È bello vederti sorridere per una volta che vederti sempre con il broncio

Nick: Non è vero che tengo il broncio!
È la mia felicità deriva dal fatto che ho aiutato un alunno! Smettila di pensare -- ad altro

Dyaln: oh va bene professore. Tra qualche ora si parte, hai bisogno di una mano per la valigia?

Nick: N-No Grazie! Perché invece non vai ad aiutare gli studenti? Ci penso io a sistemare qua.

Vidi Dylan annuire con la testa ed uscì, cominciai dunque a sistemare la tenda e a mettere in ordine la mia roba all'interno della valigia.
Quando finii notai che Dylan aveva ancora un po' di roba in giro, decisi gentilmente di mettere in ordine la sua roba, all'interno della valigia vidi una foto di Dyaln sorridente accanto ad una giovane donna.
Sospirai e chiusi la valigia cercando di dimenticarmi quella dannata foto.

Uscì dalla tenta con la mia valigia e con qualla del professor Hallen appresso.

I ragazzi erano pronti, ci dirigemmo verso l'aeroporto e dopo mezz'ora fummo finalmente nell'aereo diretti verso casa.

Vincent's pov

Ogni volta che fissavo il prof. Wave sentivo una strana sensazione di sicurezza e ansia nello stomaco.
Quando arriviamo in aereo porto ci chiesero di prendere i posti che avevamo preso all'andata.
Dato che sentivo che mi stava ritorno la sensazione di paura e panico, stavo per chiedere al professore Nicholas di sedersi accanto a me perché mi faceva stare bene, ma appena mi diressi verso di lui notai che accanto a lui sedeva il suo caro amico Hallen.
Non lo sopporto! Con quel suo modo di fare e di parlare... ma non potevo di certo chiederli di lasciarlo solo e venire accanto a me.
Me ne ritornai con un broncio al mio vecchio posto e mi misi a leggere uno dei libri consigliati dal professore.
Per tutto il volo alzai lo sguardo e notai come il professore rideva con Hallen.

--- dopo il volo, a scuola ---

Dyaln's Pov

Era stata una strana avventura! Se mi vessero raccontato che mi sarebbe capitata cosa del genere non ci avrei mai creduto. Ma beh, c'è sempre una prima volta.

Era praticamente sera e i ragazzi erano a casa da un pezzo, ora non mi rimaneva che raccontare e informare Lauren (preside) della gita e finalmente sarei potuto tornare a casa a dormire comodamente!

Arrivai difronte all'ufficio della preso e bussai, come al solito lei mi accolse sorridendo e flirtando il più possibile.
Le sorrisi e cominciai a raccontarle tutto.

Per quanto fosse impeccabile e sexy come sempre, non sentì nulla quando la vidi, o almeno ciò che mi faceva sentire quando solo la guardavo.

Sospirai e continuai a sorridere ingenuamente alla bionda donna sorridente

IL MIO RIVALE PREFERITODove le storie prendono vita. Scoprilo ora