Capitolo 10

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POV: Zulema

Fare l'amore non è quell'insieme di azioni che spesso le persone fanno in modo superficiale con il solo scopo di provare piacere. Non è solo toccarsi il corpo a vicenda e arrivare ad avere un bellissimo orgasmo.

Fare l'amore è qualcosa di molto più intimo, di molto più profondo. È come dire: "Io ti mostro tutta me stessa, senza nascondermi, perché mi fido di te".

Poi, ovvio, anche il piacere è importante. Però fare l'amore è molto di più che soddisfare un semplice bisogno fisico.

Almeno, per me è così. Io posso scopare con chiunque, ma l'amore non lo faccio con tutti.
Anche se può sembrare strano, ho iniziato a fare questa distinzione quando il bastardo che mi ha fatto sposare mia madre mi ha stuprata.

In quei momenti ho detto a me stessa: "Se mai permetterò a qualcuno di amarmi e di toccarmi, sarà una persona davvero speciale".

Anche perché, dopo un trauma del genere, io non avevo più voglia di entrare in intimità con qualcuno. Non sapevo più amare in modo sano, non sapevo più scopare in modo sano, sapevo solo fare del male a tutti quelli che provavano a guardare oltre la mia corazza.

E adesso, anche se ho avuto un po' di storie e alcune sono state importanti, mi sento ancora così. Perché ora si tratta di Macarena e io non voglio più farle del male, gliene ho già fatto in passato e non voglio ferirla di nuovo.

"Ti prego, Zulema, smetti di pensare." mi dice lei che si è accorta che la mia testa è partita per un viaggio inutile e senza senso.

"Lasciati andare e basta..." aggiunge.

E io non riesco davvero più a resistere.

Le prendo una grossa ciocca di capelli, come avevo fatto la prima volta, poi gliela tiro un po' facendole alzare il mento.

Inizio a baciarle il collo, facendo tutto con molta calma perché voglio godermi questo bellissimo momento.

Poi iniziamo a sfiorarci, a toccarci, a fare l'amore in tutti i sensi.

"Zulema... Ti voglio da morire..." mormora.

Sento che il cuore potrebbe scoppiarmi da un momento all'altro, non è abbastanza grande per contenere tutto l'amore che provo per lei.

E questo è il motivo per cui la odio così tanto. È come se mi avesse fatto un incantesimo e io non fossi più la stessa persona che ero prima. Non riesco proprio ad accettare il fatto che, con un solo sguardo o un solo bacio, lei riesca a mandare in frantumi la mia solida corazza.

Facciamo l'amore per un bel po', io perdo del tutto la cognizione del tempo.

Mentre sono in mezzo alle sue gambe e la sento sospirare ad ogni bacio, chiamiamolo così, che le do, vado completamente in estasi.

E quando finalmente viene per l'ennesima volta mi fa segno di fermarsi, dicendomi che è molto stanca.

"Sei esausta?" le chiedo.

"Sì... Zulema... Non reggo i tuoi ritmi..."

"Bene, allora possiamo fermarci qui." dico, sdraiandomi sul suo letto immenso.

Questo letto è davvero troppo grande per una persona sola, però magari ci avranno dormito anche Ryan e Zahira quando erano più piccoli.

Cazzo, quante cose mi sono persa negli anni che ho passato all'ospedale...

"A cosa stai pensando?" mi chiede Maca.

"A tutte le cose che mi sono persa."

"Sei qui adesso, è questo l'importante."

"Hai ragione, adesso sono qui."

Apro la borsa e cerco il pacchetto di sigarette che ho comprato oggi pomeriggio. Dopo una lunga ricerca le ritrovo, chiedendomi perché le cose che ti servono finiscano sempre in un angolo lontano e nascosto della tua borsa.

"Zulema, che fai?"

"Fumo, perché?"

"Non puoi fumare in casa, ci sono i bambini."

"Cazzo, hai ragione."

Rimetto subito il pacchetto e l'accendino nella borsa, come se avessi fatto il gesto più brutto del mondo prendendo quelle cose.

Perché mi sento così? Perché ho permesso a Macarena di dirmi che cosa posso oppure non posso fare?

Forse perché mi sto già affezionando tanto a quelle due piccole pesti e desidero il loro bene più di ogni cosa al mondo.

E forse anche perché amo la loro mamma.

"Sicura che non vuoi fermarti a dormire qui stanotte?" mi chiede Maca.

"Sì, sono sicura."

"Allora dovresti andare, è molto tardi."

Raccolgo tutte le mie cose e mi rivesto, lei mi guarda e sorride come una ragazzina che ha preso un bel voto in un compito in classe.

"Va bene, ora me ne vado."

"Buonanotte, Zulema." mi dice, dopo avermi accompagnata alla porta.

"Buonanotte, biondina."

Quando rientro a casa vedo Iris, con una coda di cavallo e un pigiama più grande di lei. Ha in mano una tazza di latte e mi fissa come se io fossi un'adolescente che ha appena violato il coprifuoco. Un sorriso complice si forma sulle sue labbra, credo abbia capito dov'ero.

"Come sta Macarena?" mi chiede.

"Bene, abbiamo cenato con i bambini."

"E poi?"

"E poi niente, fatti gli affari tuoi."

"Guarda che Maca me lo racconta."

"Effettivamente qualcosa è successo ed è stato bello, ma ora ho un grosso problema."

"Un problema? Di cosa parli?"

"Iris, credo di essermi innamorata di lei."

"Questa non è una novità."

"Lo so, però sono in tilt, non so che fare."

"E cosa dovresti fare? Stai con lei, godetevi la vostra storia d'amore."

"Non è così semplice."

"Che c'è di difficile? Tu la ami e lei ama te."

"Discorso chiuso, voglio andare a dormire."

Nel letto continuo a pensare che se Iris fosse davvero a conoscenza del nostro passato non potrebbe definire "semplice" una storia tra me e Macarena. Sarebbe un fottuto casino, io e la biondina siamo un fottuto casino.

Ma so che stasera ho fatto molte cose che non credevo di poter fare.

Mi sono sentita parte di una famiglia, con due meravigliosi piccolini e una bionda stupenda.

Ho fatto l'amore con Maca. Non sesso, amore.

E ho confessato i miei sentimenti ad Iris, per una volta non ho nascosto ciò che provo.

Questo per me è un mondo sconosciuto, io stessa mi sento diversa, però "diverso" non vuol dire "negativo". Anzi, mi piace questa mia nuova vita. Mi piace più di quanto mi spaventi.

Non so come andrà a finire, ma so che voglio vivermi questo amore. Senza inutili drammi.

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