Capitolo 18

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POV: Macarena

Io e Zulema ci siamo definitivamente lasciate. Non che prima stessimo insieme, però questa volta è finita sul serio.

E oggi è Capodanno, quindi mi sento ancora più triste del solito. Ho passato questi giorni nella tristezza più totale, fingendo di stare bene per i miei figli e piangendo la notte, ma oggi ho paura di non reggere.

Per fortuna, Iris e il suo ragazzo vengono a festeggiare il Capodanno qui da noi e portano anche due loro amici storici, fratello e sorella. Jamal e Raya, più il figlio di lei, Nadir. Lei e il padre del bambino non stanno più insieme e io la capisco, essendo sentimentalmente un po' distrutta. Molto distrutta, in realtà.

Nadir inizia a giocare con Ryan e Zahira e sono felice perché sembra che vadano tutti d'accordo. Tirano fuori i LEGO, creando un disordine allucinante, ma almeno si divertono.

Noi adulti giochiamo a Monopoli e Tombola, le classiche cose che si fanno a Capodanno. Ho portato io queste tradizioni qui, nessuno di loro aveva mai festeggiato prima, ovviamente.

"Ho fatto dei drink." mi dice Iris, dopo un po'.

"Non posso, sono qui con i miei figli." dico.

"È solo un cocktail, non succederà nulla, te lo prometto." mi rassicura lei.

Effettivamente siamo in tanti e forse non reggo così poco l'alcol, magari mi aiuterà semplicemente ad affrontare la rottura con Zulema e il Capodanno da single.

Dopo due drink la testa inizia a girarmi come una trottola e non ci capisco più niente.

Dovevo aspettarmelo, anche se una volta ho assunto ecstasy tra il 31 dicembre e il primo gennaio non significa che ora magicamente reggo l'alcol. Non lo reggo per niente.

"Tranquilla, Maca. Teniamo d'occhio noi i bambini se sei ubriaca." mi dice Iris, ridendo.

"Grazie, ma non prendermi in giro."

"Questo è impossibile, sei troppo buffa."

"Avevo bisogno di pensare ad altro. Mi manca Zulema, mi manca tanto."

"Mia cugina è veramente una testa di cazzo se si è lasciata sfuggire te, però io credo che riuscirete a chiarire. Non buttarti giù, va bene? Comunque vada, cerca di non pensarci ora."

"Ho bisogno di uscire a prendere un po' d'aria fresca, puoi guardare un attimo le mie piccole pesti? Torno subito."

"Ma certo, sono la loro babysitter ufficiale."

Esco di casa e guardo il mio orologio. Sono quasi le undici, tra poco più di un'ora inizierà l'anno nuovo e io sono felice di questo.

È sempre così, la sera di Capodanno è magica e ti illude di poter cambiare la tua vita. Senti di poter realizzare tutti i tuoi sogni nell'anno che verrà, pensi che i problemi che hai avuto fino a quel momento non ti appartengano più solo perché cambierai il calendario sul muro.

Come se premessi un tasto che cancella tutto e ti mette di fronte una pagina bianca che tu dovrai riempire dall'inizio. Come se prima non ci fosse stato niente e la tua vita cominciasse proprio in quell'istante.

Invece non è così, non è così per niente. E in questo preciso momento, pensando a quello che abbiamo buttato via io e Zulema sento un dolore all'altezza del petto che non riesco ad anestetizzare nemmeno con l'alcol.

Non che bere risolva le cose, ti fa solo girare un po' la testa. Come l'amore, ti fa girare la testa e ti fa stare più male che bene. È sempre così, almeno per me.

"Ciao bionda."

La voce di Zulema mi arriva un po' ovattata e penso che forse è un'allucinazione dovuta alla sbornia che ho appena preso.

Mi giro e vedo lei, in carne ed ossa. Non è un'allucinazione, decisamente è tutto vero.

"Cosa ci fai qui?" le chiedo.

"Sono venuta per vedere te."

"Perché? Qualsiasi cosa ci fosse tra noi è finita, giusto?"

"Cazzo, per quale motivo devi rendere le cose così difficili? Lo fai sempre."

"Io? Sono io che rendo le cose difficili? Stai scherzando, vero?"

Senza dire altro, lei mi bacia. È un bacio che non mi aspettavo, un bacio che mi comunica dolore, ma allo stesso tempo desiderio. Con questo bacio sembra che voglia dirmi che le sono mancata, o almeno voglio interpretarlo in questo modo.

"E questo cosa significa?" le chiedo, quando ci stacchiamo.

"Significa che ti odio."

"Ti odio anche io, lo sai."

"Significa che se vuoi possiamo provarci."

"A fare cosa?"

"A stare insieme, insieme sul serio."

"Zulema Zahir, vuoi davvero iniziare l'anno prossimo con me?"

"Sinceramente? Penso che dureremo due o tre giorni, ma voglio provarci."

"Sono un po' ubriaca, però sono troppo felice, te lo giuro."

Entriamo in casa, i miei figli corrono subito incontro a Zulema, abbracciandola forte.

"Ci sei anche tu, che bello!" esclama Ryan, guardandola come se fosse una principessa.

In fondo lo capisco, anche io la guardo così.

Iris mi osserva, ridendo, come per dirmi: "Sei la solita sottona, ma sono davvero felice che abbiate risolto". Io ricambio il suo sguardo, sono felice di avere un'amica che è sempre dalla mia parte e vuole vedermi stare bene.

A mezzanotte, dopo aver festeggiato l'arrivo dell'anno nuovo tutti insieme, Zulema mi fa segno di seguirla e andiamo un attimo nella mia stanza, dove mi bacia con passione.

"Buon anno, bionda."

E se il detto "Chi ben comincia è a metà dell'opera" è vero, forse quest'anno non farà così schifo, anzi. È il primo anno che inizio da "fidanzata di Zulema" e già solo per questo è un anno molto importante.

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