POV: Macarena
Zulema è un po' sparita in questi giorni, non ci siamo più viste e si fa sentire meno del solito.
Non voglio andare a casa sua a cercarla, non voglio essere il cagnolino che le corre dietro. Tra l'altro, non posso nemmeno chiedere ad Iris di indagare perché lei è andata in vacanza con il suo fidanzato.
Devo smetterla di pensare a Zulema, devo smettere di basare il mio umore su ciò che fa lei, non è sano amare così tanto qualcuno.
Quindi oggi, dopo aver portato i bambini alla festa di compleanno a cui devono andare, non correrò da lei come una disperata. Giusto?
Sbagliato, è esattamente quello che faccio. Quando mi ritrovo in macchina, verso casa sua, capisco che forse devo accettare il mio modo di essere. Io sono fatta così, o amo con tutta me stessa o non amo affatto. Non ho vie di mezzo ed è questo che mi fotte ogni volta.
"Ciao, dovevamo vederci?" mi chiede Zulema, quando apre la porta di casa sua.
"In realtà no, ho fatto male a passare?"
"No, vieni pure."
Rimaniamo entrambe in silenzio, mentre lei mi lancia uno sguardo interrogativo. Forse non si aspettava di vedermi qui, in realtà anche io mi chiedo cosa mi abbia spinto a venire.
"Zule, so che sono una rompiscatole, ma..."
"Ecco, se lo sai già non dire altro."
"Perché oggi sei cosi stronza?"
Tra l'altro, avrebbe proprio sbagliato giornata. Sono in pieno pre ciclo (sì, ho ancora il ciclo) e i giorni prima mi sento agitata e depressa. Non esagero, mi sento davvero così.
La mia ginecologa mi ha diagnosticato un disturbo pre mestruale molto pesante, che probabilmente avevo già prima di mettere al mondo i miei figli. Solo che nessuno lo aveva segnalato e io non sapevo di averlo.
Adesso si spiega perché impazzivo una volta al mese. Non che voglia giustificare tutte le mie cazzate con gli ormoni, però quando ho preso la SIM di Yolanda ero in pre ciclo, come lo ero quando ho torturato Zulema o quando ho sfidato Akame. Diciamo che ero alterata e incline a rovinarmi la vita con le mie mani, ma non era del tutto colpa mia.
"Zule, per favore, ho solo bisogno di capire..."
"Se io e te stiamo insieme?"
"Sì... Ti sembra così strano?"
"Non capisco perché ti importi tanto, sei stata anni con quel tuo ex di cui eri l'amante e adesso hai deciso che vuoi le cose ufficiali?"
"Perché oggi sei così stronza?" le chiedo di nuovo, con un tono avvilito.
"Perché mi stressi, va bene?"
"Non mi ero immaginata di passare la giornata in questo modo." le urlo contro.
"Ah sì? Cosa volevi fare?"
"Sesso, volevo fare sesso. Anzi, volevo fare l'amore con te, perché per me è fare l'amore."
"E adesso non ne hai più voglia?"
"Come potrei averne voglia? Tu ti comporti di merda con me."
"O forse sei tu che sei fatta di vetro e ti rompi per ogni minima cosa."
"Quindi tu non vuoi stare con me?"
"Non lo so, sono stufa delle tue domande e delle tue paranoie. Anche io avrei voluto fare l'amore con te e stare un po' tranquilla."
Alla fine, litighiamo pesantemente. Lei mi dice che mi comporto come una ragazzina stupida e io la accuso di essere sempre la solita figlia di puttana stronza e narcisista.
Questo è il breve riassunto, però c'è dell'altro. Ci ritroviamo a tirare fuori tante brutte storie che appartengono passato e che, si vede da come affrontiamo l'argomento, fanno ancora male ad entrambe. Molto male.
"Qualsiasi cosa ci fosse tra noi, è finita." mi dice Zulema, dopo due ore passate a litigare.
È finito. Tutto ciò che ho aspettato per sette anni è finito. Anzi, più di sette anni, bisogna contare anche quelli in cui vivevamo insieme.
Sto per scoppiare a piangere, però non voglio farlo davanti a lei. Non voglio darle anche questa soddisfazione, non voglio farle capire che mi ha spezzato il cuore.
Così, esco da casa sua e mi ritrovo sotto la pioggia. Cazzo, ci mancava solo questa.
Ovviamente in Marocco, o perlomeno dove abitiamo noi, non piove quasi mai, ma oggi è arrivato il diluvio universale per farmi venire anche una bronchite. Già, perché ovviamente non ho l'ombrello.
Forse però è meglio così, in questo modo le gocce d'acqua si mescolano alla perfezione con le mie lacrime e sembro meno disperata.
Cerco la mia macchina, che ho parcheggiato lontano da casa di Zulema. Quando ci entro accendo subito la musica e sintonizzo la radio su una canzone triste.
Se c'è una cosa che ho imparato è che se si sta male bisogna concedersi di stare male, è inutile fingere di essere felice quando non lo sei e vorresti solo piangere. Perché poi rischi che le emozioni ti divorino dentro giorno dopo giorno, facendoti stare ancora peggio.
Quindi piango, piango senza trattenermi. In fondo, ho perso ciò che ho sempre voluto.
E il fatto di aver avuto Zulema per un po' mi fa ancora più male, è come se mi fosse scivolata via dalle mani e mi sento una stupida perché non sono riuscita ad impedirglielo.
Alla fine però va bene così, io e Zulema siamo come il bianco e il nero e questi colori non possono proprio stare insieme. Si illudono di poter creare un grigio, ma la realtà è che sono troppo diversi per stare insieme.
Per quanto faccia male, io e lei siamo troppo diverse e questo non cambierà mai.
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What about us
FanfictionSequel di Juntas somos mejores e finale alternativo di Vis a Vis El Oasis 💚💚💚💚