Deirdre
D'istinto indurì lo sguardo. Raddrizzò la schiena con la speranza di imitare la postura di Søren e, per una volta, si riscoprì capace a mantenere il sangue freddo.
≪Non dovresti essere qui. ≫ La voce fortunatamente non le tremò. Poteva leggere nei suoi occhi ogni grammo di risentimento che provava nei suoi confronti e studiando la sua figura cercò di immagazzinare più informazioni possibili.
≪Neanche tu. Eppure ti avevo avvisato. ≫
Avvertiva il pericolo che il ragazzo di fronte a lei emanava. Spostando il peso da una gamba all'altra avvicinò la porta al proprio corpo e, tenendo gli occhi fissi su di lui, ripassò mentalmente le tecniche di difesa che aveva imparato durante l'università.
≪Non so di cosa tu stia parlando. ≫ Era confusa, non riusciva davvero a spiegarsi il suo comportamento. Fece vagare frettolosamente lo sguardo in cerca di una possibile via di fuga.
≪Kelle, dannazione! Kelle! ≫ Sussultò al suo tono alto e aggressivo. ≪Chi credi che le abbia suggerito di mettere le cose in chiaro? Quella sciocca di Betha?! ≫
Il cuore le batteva, impazzito, nel petto: doveva trovare un diversivo. Si guardò disperatamente attorno sperando che qualcuno li sentisse. Che Søren li sentisse. ≪Dearan, adesso calmati. ≫
Tentò di calmarlo, addolcendo di poco il tono di voce, ma questo non fece altro che far aumentare la furia del warg.
≪Dovevi essere mia! ≫ Pareva impazzito e il lampo di follia che guizzò nei suoi occhi, fu il segnale che attendeva. Prima che lui potesse fare un solo passo, con forza, chiuse la porta che colpì il ragazzo, cogliendolo di sorpresa. Aveva guadagnato del tempo, ma sapeva che la porta non avrebbe retto a lungo sotto i pesanti colpi del maschio.
Corse in cucina affrettandosi, col cuore che le pompava incessantemente nelle tempie, ad aprire freneticamente più cassetti possibili in cerca di un'arma. Doveva affrontare la realtà: Dearan era un warg, giovane e massiccio, e lei una semplice umana. Se avesse basato la sua sopravvivenza solo sulla forza, sarebbe morta miseramente.
Doveva trovare un diversivo, conquistare più tempo e avvisare qualcuno.
Sì. Ci sarebbe riuscita.
Lo scricchiolio della porta le diede un'altra scarica di adrenalina. Afferrò uno tra i tanti coltelli e si arrampicò velocemente su per le scale. Entrò nella prima stanza a sinistra e richiuse la porta alle sue spalle. Con mani tremanti e il cuore in gola fece scattare la serratura e bloccò la maniglia con una sedia.
Sentì il forte rumore della porta scardinata quando cadde a terra.
≪Sei solo una stupida umana! ≫ Era riuscito ad entrare.
Attraversò la stanza sulle ginocchia instabili, prese la piccola e logora borsa e la svuotò sul pavimento. Il tintinnio sordo degli oggetti che cadevano sulle assi in legno le parve rimbombare nel silenzio asfissiante che si era andato a creare in quei pochi secondi. Raccolse il vecchio cellulare e compose il primo numero che le venne in mente.
Lo sentiva salire le scale con passi pesanti e rabbiosi raggiungendo fin troppo velocemente la stanza in cui si era rinchiusa.
≪Andiamo! ≫ Il telefono suonava a vuoto e la porta tremò sotto i colpi possenti del warg impazzito.
≪Dovevi per forza rimanere con lui, vero?! ≫ Un'altra spallata. ≪Dovevi per forza guardarmi con quel tuo sguardo pieno di pietà?! ≫ I cardini cigolarono e la sedia si spostò di alcuni centimetri. ≪Io non ho bisogno della tua pietà! ≫

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Warg
Werewolf[IN REVISIONE] Prima storia della serie Warg's Blood. Deirdre ha ventitré anni, una vecchia casa e l'abitudine di accudire ogni genere di animale ferito che trova sulla sua strada. Dopo la morte della nonna, la sua vita, fatta di casa e lavoro, c...