19.

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Søren

≪Sta meglio? ≫ Aveva approfittato della visita dell'ex Alpha per andare in paese a sbrigare alcune faccende. Da quando se n'era andata non aveva più dato molta importanza a molte cose e il frigo vuoto era una fra queste. Aveva riempito il carrello di tutto ciò che avrebbe potuto piacere a Deirdre ed ora stava caricando le borse di plastica nel retro del pick up. La notizia del ritorno della ragazza e del suo stato di salute aveva fatto il giro di Aviemore in poche ore ed ora, in un'improvvisa frenesia generale, tutti avevano iniziato a ronzargli intorno chiedendo come stava e quando avrebbero potuto andare a farle visita. Nessuno aveva dimenticato il dolore che il loro Alpha aveva provato, ma ancora meno la gentilezza dell'umana. Avevano a cuore Deirdre e, vedendo quanto si preoccupassero per lei, non poté che commuoversi.

≪Molto meglio, grazie. È ancora debole, ma tra qualche giorno dovrebbe tornare come nuova più o meno. ≫ L'anziana che gli si era avvicinata si portò le mani al petto.

≪So che è stata ferita. ≫ ≪Nulla di grave fortunatamente. Si è contusa una mano e qualche ferita superficiale qua e là. ≫

La donna iniziò a frugare nella borsetta e ne estrasse un piccolo pacchetto. Un fiocco di nastro giallo ornava una piccola scatola blu. ≪Li ho fatti con le mie mani. Spero che le piacciano e che si rimetta presto. Sono così contenta che sia tornata! ≫

≪Grazie ≫ accettò la scatola. Era ancora incredulo di fronte a tutta quella apprensione. Sorrise fra sé caricando l'ultima borsa. Il branco l'aveva accettata già da diverso tempo, solo Deirdre non se n'era ancora accorta. O non voleva accorgersene. Si ripromise che, quando Aonghus se ne fosse andato, avrebbe affrontato una volta per tutte il discorso di quell'incomprensibile fuga. Mise in moto il motore e tornò a casa.

Intravide subito la figura di Kelle seduta sui gradini dell'ingresso. Sospirò rassegnato e parcheggiò. In quell'ultimo anno era diventata ancora più opprimente. Aveva tentato di avvicinarsi e non una volta sola aveva provato a seguirlo durante le sue fughe notturne. Si era dovuto impegnare per tenerla alla larga e spesso e volentieri aveva finto di non essere in casa, ma a quanto pareva i nodi stavano arrivando al pettine e a quel punto non sarebbe più riuscito ad evitarla.

Spense il motore e scese dal pick up. Fece un cenno ad alcuni dei nomadi che si erano stabiliti nella sua radura e afferrò due delle sei borse. Superò la warg che si era alzata e salì i primi scalini.

≪Non mi rivolgi più neanche la parola adesso? ≫ Lo stava accusando e non sprecò nemmeno un briciolo del suo tempo ad arrabbiarsi con lei.

≪Non ho niente da dirti. ≫ Depositò le borse fece per tornare indietro, ma gli bloccò la strada.

≪Io invece sì. ≫ ≪Ne abbiamo già parlato, Kelle. ≫

Si stava stancando di quelle continue attenzioni. Fino a quel momento aveva cercato di farsi scivolare addosso il fastidio che provava per non ferirla, ma ora aveva raggiunto il limite. Vedeva la furia infestare il suo viso e seppe, a quel punto, che non avrebbe potuto evitare una scenata.

≪Parlato? Parlato?! ≫ Appunto. ≪Tu hai parlato! Tu hai deciso di non darmi nemmeno una possibilità! Tu hai deciso di rimanere amici! Tu hai deciso tutto! ≫

Sentì il fischio che uno dei nomadi usò per commentare la scena. Lanciò uno sguardo nella loro direzione e scoprì il piccolo pubblico che si era andato a creare.

≪Hai deciso di seppellire il passato ed io ho rispettato le tue scelte pensando che prima o poi ti saresti reso conto da solo che provi qualcosa per me! ≫ Questa volta gli arrivò un ≪ahia≫ ed un ≪si mette male amico≫.

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