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Che poi di uno come me che te ne fai
E non credermi o poi ti ricrederai.


Era quasi una settimana che Simone non vedeva Manuel e che lo sentiva raramente tramite messaggi, più volte aveva frenato l'istinto di prendere la strada opposta a casa sua una volta uscito da scuola, ma tutte le volte aveva desistito rispettando la richiesta del più grande. D'altronde avevano stabilito insieme che in quei momenti sarebbe bastato tenersi in contatto per sapere almeno che stesse bene e nonostante la voglia di passare un po' di tempo con lui, non aveva alcuna intenzione di farlo arrabbiare mettendosi nei casini e rischiando di non averci più niente a che fare.

Ciò non toglieva che fosse preoccupato e la sua preoccupazione non aveva fatto altro che aumentare quando aveva saputo della sua vicinanza con Mimmo e del rischio che aveva corso solo poco tempo prima, era preoccupato perché, per motivi a lui sconosciuti, quei due non ci avevano pensato due volte a tirargli un calcio in pieno stomaco e lui non sapeva cosa aspettarsi da quella situazione.

Arrivò al centro sportivo con una decina di minuti di anticipo rispetto al resto della squadra, si mise seduto sugli spalti ed entrò nella loro chat in cui l'ultimo messaggio risaliva al giorno precedente ed era proprio il suo che riportava "quando ti liberi posso venire in garage a studiare" a cui non era seguita alcuna risposta.

«Simo'» il sorriso gli tornò al solo sentire la voce del suo migliore amico, alzò la testa vedendolo camminare verso di lui con passo svelto. «che stai a fa qua?» chiese lasciando cadere con un tonfo il borsone vicino al suo, si abbassò quanto bastava per posizionare la mano dietro al suo collo e poggiargli un bacio sulla fronte che Simone accolse strizzando gli occhi.
«aspetto»
«aspetti l'altri o aspetti qualcuno?» Dario alzò un sopracciglio divertito, ma Simone alzò gli occhi al cielo.
«aspetto gli altri» borbottò.
«e Manuel?»
«ma non ti stava sul cazzo?»
«no, t'ho detto che non me convinceva»
«e ora ti convince?» Dario alzò le spalle.
«me importa solo che non te crea problemi» rispose.

Un altro sorriso si formò sul volto di Simone, grato che l'altro forse iniziava a vedere quello che vedeva lui e cioè che Manuel non era una persona cattiva, era semplicemente una persona che cercava di sopravvivere con i mezzi che vengono forniti ad un diciassettenne. Gli diede una spallata che l'amico ricambiò con un pugno leggero sulla gamba, tutto sotto lo sguardo curioso del ragazzo poco distante da loro che si schiarì la voce attirando la loro attenzione.

Gli occhi di Simone diventarono subito enormi alla vista di quella nuvola di ricci e quegli occhi profondi che li osservavano, Dario guardò entrambi prina di abbassare lo sguardo sul borsone ed afferrarne il manico.

«me vado a cambia', non fa tardi» disse a Simone, nel passaggio lasciò una pacca sulla spalla a Manuel che riuscì solo a dargli un leggero colpo sulla schiena in segno di saluto.

Rimasero a guardarsi per qualche istante, finché i passi del ragazzo non furono lontani da loro e il maggiore prese posto vicino a lui, guardando il prato davanti a se.

«te sei proprio sicuro che Dario non te piace si?» Simone ridacchiò scuotendo la testa.
«pure fosse che te frega a te?»
«niente, io lo dico pe te» mormorò.
«pe me?»
«eh, co lui sei felice, no?»

Simone quel discorso non lo stava decisamente capendo, era ovvio che con il suo migliore amico fosse felice e gli ssmbrava assurdo che il primo discorso toccato da Manuel dopo una settimana che non si vedevano, fosse proprio quello. Annuì comunque, non staccando mai gli occhi dal viso dell'altro.

«e quindi? Te sei felice solo con le persone che ti piacciono?» Manuel avrebbe voluto rispondere che in realtà non lo sapeva, perché a lui non era mai piaciuto in maniera assoluta qualcuno. Quello che aveva ben chiaro, però, era che con Simone aveva capito cosa significava essere felice e che non sapeva effettivamente come identificare il loro rapporto.
«che c'entra, voi c'avete un rapporto diverso»
«pure io e te c'abbiamo un rapporto diverso, ogni rapporto è diverso»

Hygge. | Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora