🌧️
OGGI
Presente
☔
«Gaby, che stai facendo?» chiede Rebecca, lanciandomi uno sguardo rassegnato.
«Cerco la mia pace interiore prima che la Hopkin me la distrugga» rispondo tenendo gli occhi chiusi e facendo lunghi respiri profondi.
«Ok, ma almeno scendi dal mio banco».
Mi tira per la camicia così l'accontento e scendo dal banco, scoccandole un'occhiataccia.
Mi siedo al posto accanto al suo appena in tempo per l'ingresso della professoressa.
«Oddio! Si è fatta la permanente!» squittisco a voce bassa per farmi sentire solo dalla mia amica. «Che orrore»
Rebecca scoppia a ridere e la Hopkin la fulmina con lo sguardo.
E anche per quest'anno non saremo le sue studentesse preferite.La Hopkin inizia la lezione, parlando con la sua noiosa voce flemmatica, mentre si attorciglia distrattamente la collana di perle al dito.
«Magari ci si strozza così finisce prima questa agonia» mormoro abbastanza forte da farmi sentire dalla mia amica che deve premersi il palmo della mano sulle labbra per non ridere e attirare nuovamente l'attenzione della Hopkin.
Mi pizzica un fianco per intimarmi di smetterla così abbandono la testa sopra le braccia già incrociate sul banco.
I miei pensieri prendono strade da evitare quando li lascio andare a briglia sciolta ma è da quando ho messo piede oltre i cancelli della Fort Sutter che temo il momento esatto in cui capiterà che ci incroceremo per caso tra i corridoi o in caffetteria o in qualsiasi punto di questa maledetta scuola.
Invogliata dal noioso vociare della Hopkin mi perdo nei ricordi delle lunghe giornate estive, le feste clandestine e poi su quelli più dolorosi che riguardano lui. Faccio ruotare istintivamente l' anello composto da piccole stelle, che tengo all'indice.
«Non ci credo che già ci ha assegnato un compito! Siamo solo al primo giorno» brontola Rebecca riponendo i suoi appunti nella borsa, che non sono altro che schizzi di disegni stilizzati.
Io ho passato la lezione a pensare ai fatti miei e lei a disegnare. Non per niente siamo amiche.
«Già» rispondo vaga. Mi sono assentata mentalmente per così tanto tempo che neppure ho fatto caso che la campanella è suonata e la Hopkin ha già lasciato la classe.
Mi guardo attorno e la mia attenzione si focalizza su Matthew, l'ultimo a non essere già schizzato fuori dall'aula, oltre a noi.
«Gaby, ma mi stai ascoltando?»
«Sì, sì certo» liquido la mia amica senza guardarla. «Scusa un attimo».
Agguanto la borsa e mi piazzo di fronte a Matthew, intercettandolo proprio nel momento in cui si sta alzando dal suo banco.
«Ehi» sorrido.
«Ehi» risponde lui, preso in contropiede. «Pesante la prima ora, eh?» si gratta il mento lanciando una veloce occhiata intorno e capendo solo in quel momento di essere rimasto da solo con me.
«Eh già... ma cosa ci si poteva aspettare dalla Hopkin?» chiedo retorica, cercando di scherzare.
Lui annuisce a disagio. Passa un breve momento di silenzio nel quale fisso la punta delle scarpe pensando alle parole più adatte da usare con Matthew.
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Come Rain or Shine
Teen Fiction«Tu non hai bisogno di qualcuno che ti protegga, stellina. Tu vuoi qualcuno che ti faccia sentire viva». *** La vita di Gabrielle è perfetta: è la figlia di una famiglia ricca e influente, ha quattro amiche affiatate, un ragazzo che la ama e un geme...