3. Enchanted [Presente]

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OGGI

Presente






Varchiamo l'ingresso della villa della famiglia Ewer sotto lo sguardo degli invitati già impegnati a consumare l'aperitivo del buffet.

Darleen, fasciata in un abito color oro, ci accoglie a braccia aperte non appena mettiamo piede nel grande salone dai soffitti alti e dall'arredamento sontuoso.

«Oh, Darleen, sei meravigliosa questa sera» cinguetta mamma non appena vede la signora Ewer, la madre di Amanda. Come se non avessero passato l'intero pomeriggio insieme al club.

«Mi devi assolutamente dare il numero di questo catering!» continua prendendo un bicchiere di champagne da un vassoio trasportato dal giovane cameriere in bianco.

Darleen gongola contenta alle lusinghe di mamma, alle quali si aggiungono quelle della signora Hudson, la madre di Savannah. Tra i membri del club manca soltanto la signora Norwood, la madre di Matthew. Oltre la madre di Stef, ovviamente, la quale ha dovuto rifiutare a malincuore l'invito.

Il Luxury Club è un istituzione di Chant Valley e le signore che ne fanno parte prendono molto seriamente il loro ruolo.

Noto Rebecca in disparte, accanto a suo padre. Per lei questi eventi sono un'agonia più di quanto lo siano per tutte noi da quando i suoi genitori hanno divorziato e sua madre si è trasferita a New York.

La signora Crofton un giorno si è svegliata e ha deciso di mollare tutto: il marito, sua figlia, gli amici di una vita e il Luxury Club.

Da quel giorno mamma fa fatica a trattare Rebecca con il calore che usava un tempo, come se il freddo che si è stanziato nel rapporto tra lei e Rose si ripercuotesse direttamente sulla figlia.

Lei e Rose erano migliori amiche e questa fuga alla chetichella priva di un ultimo addio, nel periodo peggiore della vita di mia madre, l'ha segnata più di quanto dia a vedere.

Rebecca indossa uno dei suoi soliti smoking. Ho sempre invidiato il modo disinvolto con cui li porta. Sembrano creati apposta per essere vestiti da lei. Un paio di pantaloni cenere di sartoria, un gilet oversize dello stesso colore e una camicia bianca aderente. Per finire l'immancabile cravattino che le pende largo attorno al collo.

Si trova ancora accanto al padre, smanioso di presentarla ad un famoso storico suo collega, il signor Bygone e a un ragazzo che deve essere il figlio di quest'ultimo.

Nell'espressione di Becs è chiaramente leggibile tutta la noia che quei discorsi le causano e la sua impazienza di raggiungere il nostro gruppo.

Ci scambiamo un'occhiata. Lei si porta l'indice e il medio alle tempie, simulando una pistola e fa il gesto di spararsi un colpo in testa. Ridacchio e ammicco verso il giovane Bygone, rivolgendole ripetuti occhiolini per nulla discreti. Lei, di rimando, si porta entrambi i pugni chiusi sul ventre e spinge, tirando fuori la lingua, fingendo di accoltellarsi.

Suo padre Herman si volta a scoccarle un'occhiataccia e dobbiamo interromperci, così filo verso i divanetti facendo finta di nulla.

Continuo a ispezionare il salone e finalmente individuo le mie amiche sedute in un angolo appartato.

Savannah indossa un tubino aderente nero, accanto a lei i capelli viola di Amy spiccano, acconciati in morbide ciocche, in netto contrasto col morbido abito in seta verde dal lungo spacco laterale. Se ne stanno sedute sul divano, le gambe accavallate nella stessa direzione e un bicchiere di spumante a testa.

Sorrido nel vederle. Ho poche certezze nella vita e trovarle ad aspettarmi così è una di queste.

Vado a sedermi tra le mie due amiche ed Amanda mi passa un bicchiere da cocktail dentro cui un liquido rosa e una ciliegina ondeggiano pericolosamente.

Come Rain or ShineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora