7. Catch Me [Presente]

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And then I can tell myself
What the h e l l I'm supposed to do
And then I can tell myself
Not to ride a l o n g with you


🔴

Oggi

Presente








Di solito arrivo a scuola che la campanella è già suonata a segnare l'inizio delle lezioni. Questa mattina però sono sorprendentemente in anticipo perciò mi fermo alla caffetteria.

In prima ora mi attende una lunga lezione di Storia con Jefferson e ho bisogno di un bel caffè per sopravvivere al suo tono flemmatico senza addormentarmi sul banco.

Attraverso il cortile porticato delimitato dalle alte colonne in marmo fino a raggiungere la fontana centrale.

Seduta sul bordo della fontana riconosco la testa bionda di Stephanie. Ha le gambe incrociate su cui tiene aperto il libro che sta ripassando in vista dell'inizio delle lezioni.

Le do un buffetto sulla guancia e i suoi occhi azzurri incontrano i miei.

«Buon dì, Gaby!» esclama con un largo sorriso.

Mi siedo accanto a lei e poggio la testa sulla sua spalla.

«Come sei pallida. Va tutto bene? Hai mangiato qualcosa prima di venire, non è vero?»

Annuisco anche se l'unica cosa che per ora ha visto il mio stomaco è questo caffè. Alcune volte Stephanie entra in modalità iper protezione ed è bene tranquillizzarla.

«Senti mai la mancanza di Tom?» Si irrigidisce ma la sua voce finge noncuranza quando risponde: «Ogni tanto».

«Ieri notte mi ha inviato un messaggio. Ha saputo che io e Ricky ci siamo lasciati». Mi alzo per guardarla negli occhi. «Sei stata tu a dirglielo?»

«L'ho chiamato un paio di giorni fa» ammette.

«Stef...»

«Lo so. Volevo solo sapere come stava e della sua vita alla Columbia. Solo questo, davvero» mi assicura e il suo tono dispiaciuto mi stringe il cuore.

«Sei ancora innamorata di lui». Il tono esce più accusatorio del previsto.

«Che vuoi che ti dica, Gaby? Già lo sai».

Torna a guardare il libro aperto sulle sue gambe e faccio cadere il discorso. Restiamo in silenzio.

Penso a cos'altro dire. Vorrei rassicurarla, dirle che la capisco ma non so se cambierebbe qualcosa.

Compaiono Dylan e Savannah. Lui le tiene il braccio attorno alle spalle e lei sta ridendo per una delle sue battutacce.

«Ragazzi!» Li chiama Stef e ci vengono incontro non appena ci individuano.

Non faccio in tempo a salutarli che mi squilla il cellulare.

«Mamma?» rispondo sorpresa. Non mi aveva mai chiamata durante l'orario scolastico, prima.

«Gabrielle, non prendere impegni dopo scuola» La sua voce da dittatrice sovietica mi raggiunge nervosa tanto da farmi temere il peggio. Cosa ha in mente questa volta?

«Per quale motivo?» Il sospetto nel mio tono è ben udibile.

«I nonni vogliono che andiamo a pranzo da loro. Pranzo esclusivamente di famiglia, Gabrielle» chiarisce. «Quindi cerca di staccarti dalle tue amiche almeno per un paio d'ore».

Come Rain or ShineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora