36. Void between us [Presente]

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* Per una maggior comprensione dei pensieri di G vi ricordo che lei non ha preso coscienza appieno degli abusi subiti da parte di Tom 💆🏻‍♀️





And when I'm back in Chicago, I feel it
Another version of me, I was in it
I wave goodbye to the end of beginning








🌧️

Oggi

Presente











Gabrielle's POV





«Grazie per essere venuto»

Gli do subito la schiena mentre è ancora occupato a scavalcare il davanzale della finestra e richiudere le imposte. Mi tremano le mani dal senso di colpa. Appena gli chiedo di raggiungermi, Ricky arriva subito.

Ho la sensazione di rubare qualcosa quando faccio così. Di monopolizzare il suo tempo e sottrargli più di quanto dovrei.

«Figurati, ero già qui fuori»

Mi immobilizzo.

«Come?» chiedo, spiazzata dalla sua risposta tranquilla.

Sta già sorridendo della mia reazione e quell'angolo sollevato delle sue labbra carnose, in un sorriso sbilenco, mi crea un immediato buco nello stomaco.

Scrolla le spalle e, davanti ai miei occhi ancora leggermente sgranati dalla sorpresa, si accomoda senza imbarazzo sul mio letto, sgranchendosi la schiena a braccia alzate.

«Volevo vedere come stavi dopo la sfuriata di tuo padre» spiega, facendomi segno di raggiungerlo sul copriletto. «Ero qui sotto, nel giardino sul retro, a guardare la tua finestra»

«Eri già qui quando ti ho chiamato?»

Annuisce.

«Sei serio?»

«Mi sentivo in colpa per oggi. Ti ho messa nei guai»

Prendo un lungo respiro. L'ambiente si è colmato del suo profumo. Il sentore avvolgente di cuoio e quello più acre del fumo della sigaretta spenta da poco che permane sui suoi vestiti.

Posso respirarlo. Posso contenerlo tutto come facevo prima che ogni cosa si rovinasse.

«A me non dispiace per nulla. Ne è valsa la pena» dico di getto, avvicinandomi a lui tanto da far scontrare le mie gambe alle sue ginocchia. «Ora posso sapere il motivo per cui te ne sei rimasto qui fuori invece di entrare dentro e stare con me?»

Punto le mani sui fianchi, fingendomi offesa.

Di riflesso alla mia vicinanza allunga le braccia per avvolgermi le mani attorno al retro delle cosce.

«Non sapevo che aria tirasse qui o... se avevi voglia di vedermi»

Aggancio le dita al collo della sua felpa nera.

«Ho sempre voglia di vederti. Sei l'unica persona che voglio qui, con me, anche quando preferirei starmene a dormire»

I suoi lineamenti si distendono.

«Per questo mi hai chiamato, stellina? Hai bisogno di me?»

Come se potesse essere diverso.

Preme ancora, spingendomi su di lui. Mi ritrovo seduta sulle sue gambe.

Come Rain or ShineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora