Chapter 11

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Torniamo a casa e ci mettiamo un qualcosa di più comodo per poi andare a casa di Allison con il nostro solito taxi.
«Ei allisonnn» saluta Sophie raggiante saltandole addosso
«Sophie che hai oggi?» chiede l'altra sopresa da questo gesto
«L'effetto di Kylian» rispondo ridendo
«Ahh capisco» ride
Entriamo nel suo mega appartamento.
È ancora come me lo ricordavo, non è cambiato di una virgola a parte per le decorazioni di Natale. Eh si ragazzi è quasi Natale, sono super felice.
I grandi quadri appesi alle pareti che fanno sembrare la casa ancora più grande. Il gigante finestrone accanto alla cucina che affaccia sulle strade di New York City.
Mi sono subito affezionata a questa casa dal primo momento che ci ho messo piede. È accogliente, calda, luminosa e soprattutto spaziosa.
«Che mi venga un colpo» sentiamo dal salone; Megan, la mamma di Allison.
«Bambine mie come mi siete mancate» dice abbracciandoci. Megan è sempre stata una mamma per noi, ci ha sempre ospitate a casa sua a braccia aperte.
E poi tutti la vorrebbero come mamma, insomma ha dei capelli che le arrivano al seno biondi e ondulati, occhi nocciola con lunghe ciglia; sembra una ragazza della nostra età.
«Megan anche tu ci sei mancata» salutiamo io e Sophie ricambiando il caloroso abbraccio.
«Allison non mi ha avvisata del vostro arrivo, avrei preparato qualcosa...» dice staccandosi
«Mamma l'ho fatto apposta» si difende
«Si sta tranquilla, non importa» la tranquillizzo
«Va bene ragazze qualsiasi cosa sapete dove trovarmi» detto ciò ci sorride e ritorna in salone. È molto disponibile con noi, ci reputa come delle figlie.
È una signora che si fa rispettare, ha un lavoro che le permette di comprarsi di tutto, persino abiti di marca; infatti veste solo di quelli. Non per questo non è umile, anzi lo è e tanto.
È sempre disponibile ad aiutare il prossimo o un senzatetto, cosa che la rende unica. È fortunata Allison ad averla come mamma, ovviamente nulla da togliere alla mia.
Dopo il saluto alla madre della nostra amica, andiamo in camera di Allison. Dio i pigiama party fatti dentro questa stanza. Anche se sono rimasta per qualche mesetto qui a New York, abbiamo fatto di tutto per stare assieme; guardando film, pigiama party, shopping, cene, pranzi... periodo bellissimo della mia vita, che non si cancellerà mai dalla mia memoria.
«Com'è andato l'evento?» chiede Allison buttandosi sul letto a mezza piazza

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«Hai seriamente parlato con Gavi? Dio come vorrei essere al tuo posto» ammise
«Se vuoi te lo faccio conoscere»
«Sarebbe un sogno» borbottò con la faccia spiaccicata sul cuscino
«Invece sta sera abbiamo un altro impegno» aggiunse Sophie con occhi illuminati
«Ovvero?» chiede l'altra
«Andremo in un locale con la squadra del psg» finisce Sophie
«SCHERZI?» urla Allison saltando in piedi
«No quindi muoviamoci a prepararci» dico avvicinandomi alla cabina armadio.
Appena entro non mi stupisco della quantità di vestiti in questa stanza. So dove andare e mi dirigo verso l'armadio che contiene gli abiti per la sera. Wow, c'è l'imbarazzo della scelta.
Nel frattempo che ci prepariamo mi arriva un messaggio da parte di Kylian con luogo e ora per sta sera.

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Raggiungiamo il locale deciso da Kylian e appena entriamo veniamo accolte da musica ad alto volume, luci acceccanti che illuminavano qua e là. Mi mancavano luoghi del genere.
Cerco con lo sguardo la squadra ma nulla, non saranno ancora arrivati. Ci spostiamo verso il bancone dove prendiamo tre gin-tonic. Decido di lasciarlo un po' per quando arriveranno gli altri.
Mentre ridiamo, parliamo della nostra vita, il mio sguardo cade verso l'ingresso dal quale entra la squadra con a capofila Neymar.

𝐷𝑖𝑜 𝑝𝑜𝑡𝑟𝑒𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟𝑒.

Quella camicia nera leggermente sbottonata vicino al collo e i pantaloni neri gli stanno divinamente. Ha una camminata così sensuale e decisa, che a ogni passo è come se marcasse il territorio sotto i suoi piedi; è dominante.
Avrà imparato flirtando con tutte le ragazze con cui si è divertito, perchè più imperante sei, più sei attraente. Non so per quale motivo, ma la maggior parte delle mentalità delle donne funziona così.
Ritorno alla realtà quando noto che ormai tutta la squadra si è avvicinata a noi.
«Ei Chanel» mi abbraccia Kylian. Oltre a lui e Neymar non conosco nessun altro e il francese ne approfitta per farceli conoscere.
«Ei Sophie» saluta Kylian abbracciandola, cosa che la fa rimanere scioccata e si può benissimo notare anche a distanza di chilometri il rossore sulle sue guance.
«Ragazzi lei è Allison, è del posto» dico io

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Dopo che anche i ragazzi della squadra prendono qualcosa e si disperdono un po' per il locale rimaniamo io e Neymar insieme a Allison.
«Emh Sophie mi ha appena chiamata» dice lei facendo finta palesemente, e lasciandoci soli.
Maledetta lei e quell'altra. Riesco a intravedere un sorriso farsi largo sul volto del calciatore accanto a me con il suo gin-tonic in mano.
«Ho scoperto che ti piace pattinare»
esclama rompendo il silenzio tra di noi e mettendosi seduto sullo sgabello di fronte a me
«Se vuoi domani ti ci porto»
«Facevi così per conquistare le altre ragazze?» chiedo infastidita da tutta questa gentilezza
«No.» risponde serrando la mascella
«Come dici tu» continuo facendo un altro sorso dal mio drink
«So che è stato Kylian ha metterti queste cose in testa, ma la maggior parte delle volte spara minchiate»
«Smettila Junior»
«Vedi, nessuna mai mi aveva chiamato Junior e sinceramente mi piace. Mi fa desiderare ancora di più di conquistarti» fa una breve pausa «ma tranquilla, ovviamente sono ironico. Devi credere a Kylian» dice con un tono sarcastico.
Basta, questa situazione sta sfuggendo di mano.
«Sei troppo permaloso. Devi finirla, se non voglio conoscerti è una mia scelta e tu devi accettarla, non facendo il bambino.» che cazzata. Io ti voglio conoscere Neymar, ma non posso. Ho innalzato un muro tra me e l'amore, non ne voglio più sapere di soffrire.
Non voglio più sprecare una lacrima per amore.
Lo vedo guardarmi con un aria un po' persa e non c'è motivo di rimanere ancora per molto li così, quindi decido di alzarmi ma lo sento pronunciare 5 parole che mi fanno percorrere un brivido lungo la schiena, forse per averle pronunciate in un modo così intimidatorio.
«𝑁𝑜𝑛 𝑚𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑚𝑎𝑖, 𝐶ℎ𝑎𝑛𝑒𝑙» non esito a voltarmi e continuo per la mia strada.

(Per farvi un'idea su Megan)

(Per farvi un'idea su Megan)

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je t'aime / neymar juniorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora