Chapter 5

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Torno a casa e preparo un piatto di pasta al sugo. Amo la cucina italiana, penso sia la migliore al mondo. Sono stata molte volte in Italia a causa del mio lavoro e mi è piaciuto tutto di quel paese, dal paesaggio ai piatti. Spero di ritornarci molto presto anche come una semplice vacanza.
Sento il telefono squillare, e rimango sorpresa nel leggere il nome della persona che mi stava chiamando sul dispositivo; Adrien, il mio ex. Che cosa vuole da me?
Decido lo stesso di rispondergli
«Chanel, mi hai risposto» dice sorpreso dal mio gesto
«Che vuoi Adrien?» chiedo fredda
«Sapere come stai» dice con voce sottile
«Come vuoi che stia? Mi hai tradito, ti basta come risposta?» sputo acida
«Lo so, ho sbagliato e mi dispiace»
«Se hai chiamato pensando che io accettassi le tue scuse, potevi anche risparmiarti questa chiamata»
«Ti prego Chanel, perdonami. Ero ubriaco non sapevo quello che stavo facen-»
«Basta, mi hai stancato» dico interrompendolo e chiudendogli la chiamata in faccia.
Non lo sopporto più, sono stata io a lasciarlo e anche per una buona ragione. L'immagine di un mese fa percorre la mia mente. Lui con una ragazza bionda che si baciavano appassionatamente. Scrollo la testa e scaccio immediatamente quel brutto ricordo. Ormai sono andata avanti e perdonare Adrien mi farà stare solo più male.
Finisco di mangiare, mi accomodo sul mio divano ad L e continuo a guardare la mia serie tv su Netflix; the vampire diares, la adoro. Tutti ormai dicono che preferiscono i Delena, ma anche gli Stelena erano veramente bellissimi. Desidero qualcuno che mi ami come Damon e Stefan hanno amato e amano Elena, ma sono consapevole che posso solo continuare a sognare.
Ho letterelmente passato tutto il pomeriggio su Netflix ed è arrivato il momento di prepararmi per sta sera. Non so perchè, ma avevo una strana sensazione, come ansia.
Vado in bagno e mi faccio una lunga doccia calda. Il vestito l'avevo già scelto, nero e lungo di seta con uno spacco sulla gamba sinistra. Mi trucco con un po' di mascara, correttore nei punti più critici e lucidalabbra. I capelli invece, li tengo sciolti. Come scarpe, scelgo dei tacchi non troppo alti dello stesso colore del vestito. Prendo la mia borsa e esco di casa.

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@chanelgarcia
j'aime ton èlègance Paris ✨
*amo la tua eleganza Parigi*

O dio. Neymar Junior ha messo like al mio post, che imbarazzo.

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Sono precisamente le 20.00 e con la mia mercedes raggiungo il parcheggio del ristorante. L'ansia sta salendo, mi sta letteralmente mangiando dentro, ma non ne capisco il motivo.
Entro e riconosco la testa un po' grigia del manager del PSG. Detto così è un po' brutto, ma è l'unica cosa per individuarlo, che mi fa alquanto ridere.
Mi ricompongo notando che il manager si dimenava per farmi notare di raggiungerlo, anzi... di raggiungerli. Neymar Junior è già li. Probabilmente è stato proprio lui ad avvisare l'uomo con la barba della mia presenza, e che vista.
Mi dirigo verso il loro tavolo leggermente imbarazzata
«Chanel che piacere vederti» mi saluta il manager stringendomi la mano
«Anche per me» accenno un sorriso, ma subito il mio sguardo cade sul giocatore alla sua sinistra
«Piacere Chanel Garcia» dico sempre con il mio sorriso da abete stampato in faccia, allungando la mano con cortesia. Lui, invece, guarda la mia mano con disprezzo e dopo pochi secondi di grande imbarazzo riporta il suo sguardo nel mio.
«Neymar Junior» ma non sento la mia mano essere stretta dalla sua. Che maleducato. Imbarazzata mi siedo al mio posto alla destra del giocatore.
Ordiniamo da mangiare, ma sento di essere costantemente osservata e ho un' idea di chi è, Neymar Junior. Ne ho la conferma quando alzo la testa, i suoi occhi nei miei. Porca troia che belli. Sono di un colore meraviglioso, verdi, e hanno uno scintillio che li rende come preziosi.
Il manager, notando la situazione di tensione si schiarisce la voce e inizia a parlare
«Allora Neymar che vogliamo fare?» chiede
«La mia richiesta la sai già Christophe, e non la cambierò» afferma deciso il ragazzo
«È proprio per questo che ti ho portato qui Chanel, per farti ragionare» dice guardandomi, cosa che fa subito dopo Neymar.
Il manager mi fa un cenno del capo, e intuisco che devo dire qualcosa
«Oh si, ecco signorino Neymar non dovreste fare queste tipo di richieste, non dopo il contratto che ha firmato tre anni fa» dico imbarazzata più che mai.
«Non mi interessa. Ho fatto una richiesta e deve essere accettata.» ripete deciso. Oltre a essere maleducato è anche testardo, proprio odioso.
«Ma deve capire che non può ottenere tutto, con permesso» dico aumentando il mio respiro
«Innanzittutto non c'è bisogno che mi dai del lei, puoi darmi anche del tu. Secondo, è il tuo lavoro cerca di far accettare questa mia richiesta» scontroso, troppo.
«Neymar» lo richiama il manager
«Scusami Chanel» dice il calciatore guardandomi intensamente negli occhi. Cristo, l'ho fa apposta?
«Non ti preuccupare, è normale» dico rassicurandolo «sono qui infatti, per cercare una trattativa e in qualche modo far aumentare il tuo stipendio»
«Grazie» mi dice accennando un sorriso. Uno strano mal di pancia si fa strada nel mio stomaco, in qualche modo cerco di non farlo notare. Credo sia stato quel sorriso, quel maledetto sorriso che non mi aspettavo minimamente.

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Dopo avergli proposto diverse trattative finalmente ne accetta una, ovviamente quella che si avvicina di più a quello che aveva chiesto inizialmente.
«Sono molto contento che questo appuntamentento sia andato a buon fine» mi dice sottovoce Christophe una volta fuori dal ristorante
«di nulla è il mio lavoro»
«sei la prima persona che fa ragionare quel ragazzo» dice indicando con lo sguardo Neymar che si avvicinava alla sua ferrari.
«oh veramente?» chiedo sicura che le mie guance vadano in fiamme, nonostate è sera inoltrata e fanno circa 2 gradi.
«certo Chanel. Ho sempre seguito Neymar, da quando è entrato nel PSG e ti assicuro che neanche io sono riuscito a farlo ragionare così come lo hai tu fatto sta sera» si complimenta con me
«grazie mille Christophe, ma ti ripeto è il mio lavoro» dico abbassando lo sguardo.
«Allora Neymar spero che tu sia contento del risultato di questo appuntamento» dice coinvolgendo anche il giocatore
«oh si abbastanza» risponde guardandomi con un ghigno, cazzo. Distolgo immediatamente il mio sguardo dal suo, è troppo.
«Perfetto, buonanotte ragazzi» ci saluta il manager salendo sulla sua audi e allontanandosi dal ristorante. Meraviglioso, ora siamo solo io e Neymar
«ehm buonanotte Neymar» dico con il cuore a mille
«notte Chanel, a domani sera» dice facendomi l'occhiolino e subito dopo sale in macchina per poi scomparire sotto le luci dei lampioni.
Sa che domani andrò allo stadio a vedere il PSG giocare? Kylian gliel'ha detto? Per quale motivo?
E poi quell'occhiolino, credo di essere rimasta ferma li per due minuti con un sorriso da ebete, tanto che alcune persone uscendo dal ristorante mi hanno guardata male.
Salgo in macchina e raggiungo casa. Sono felice e tanto.
Forse per un altro affare andato bene, o forse per qualcos altro che non posso ammettere a me stessa e che non ammetterò mai.
Mi strucco e mi metto il pigiama molto rapidamente, per poi rintanarmi sotto le coperte e addormentarmi con un grande sorriso

-𝐒𝐏𝐀𝐙𝐈𝐎 𝐀𝐔𝐓𝐑𝐈𝐂𝐄-
𝑖𝑒𝑟𝑖 𝑙'𝑎𝑟𝑔𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑖𝑑𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑚𝑒𝑟𝑖𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑀𝑒𝑠𝑠𝑖. 𝑁𝑜𝑛 𝑣𝑒𝑑𝑒𝑣𝑜 𝑙'𝑜𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑙𝑧𝑎𝑠𝑠𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑝𝑝𝑎. 𝐺𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑟𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎 𝑟𝑒𝑐𝑢𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑟𝑖 𝑔𝑜𝑙 𝑑𝑖 𝑀𝑏𝑎𝑝𝑝𝑒̀ 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑙'80𝑒𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑜... 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑟𝑒𝑑𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑙𝑜 𝑟𝑖𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑒𝑟𝑒𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑑𝑖𝑒𝑐𝑖 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒.
𝑆𝑝𝑒𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑙 2026 𝑙'𝑖𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎 𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑠𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐ℎ𝑖!

je t'aime / neymar juniorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora