Le vacanze qui a New York sono terminate, i ragazzi del psg sono già partiti con il loro jet privato.
Kylian ci ha offerto di ritornare a Parigi con loro, ma abbiamo preferito aspettare per salutare Allison.
Infatti ora ci troviamo in aeroporto, entrambe tra le braccia della nostra cara amica che non vedremo per chissà quanto tempo.
«Ci mancherai Allison» diciamo in coro io e Sophie staccandoci da quell'abbraccio durato circa un minuto.
«Anche voi ragazze, tanto» si porta una mano sotto l'occhio togliendo una lacrima per non farsi notare.
La conosco troppo bene si commuove anche per la minima cosa.
«Non piangere Allison, faremo tantissime chiamate su zoom.
Te lo prometto» dico io prendendole entrambi le mani.
«Va bene» accenna un sorriso.
La prima volta che l'abbiamo lasciata, diciamo che è stato peggio; ha versato non so quante lacrime, quindi oggi si è contenuta.
«Ciao Allison»
«Ciao ragazze» ci saluta con un cenno della mano
Siamo sul jet in volo e sinceramente guardare New York dall'alto mi mette un po' di nostalgia.
Chissà tra quanto ci ritorneremo.---
Finalmente, dopo non so quante ore di viaggio, siamo arrivate alla mia cara e amata Parigi.
Scendiamo dal jet e saliamo su un taxi.
Apro la porta della mia villa e vengo travolta da il solito profumo alla vaniglia, che adoro.
Neanche il tempo di portare le valige in camera, che il mio smartphone inizia a squillare; è Kylian.
«Eii Kylian»
«Ciao Chanel, siete arrivate?» mi chiede
«Si, adesso sono a casa»
«Bene. Ti volevo chiedere una cosa»
«Si dimmi»
«Domani io e la squadra ricominciamo gli allenamenti, ecco se avevi voglia di venire a vederci..» chiede incerto forse perchè sa il rapporto tra me e Neymar.
Ci penso un attimo e accetto.
«Okey, domani al Parc des Princes» mi informa
«A domani allora»
«A domani» chiude la chiamata---
Apro gli occhi accecata dai raggi del sole.
I ragazzi si allenano di mattina, quindi devo sbrigarmi dato che sono le 8.00.
Per l'occasione, dopo essermi fatta una bella doccia, indosso la felpa del psg accompagnata dai jeans.
Esco di casa e scrivo a Sophie un messaggio di buono augurio per il suo esame in università.
Una volta arrivata, parcheggio l'auto e mi addentro nell'edificio.
Raggiungo il grande prato verde soleggiato e vedo i ragazzi allenarsi.
«Eii Chanel ci si rivede» sento una voce e mi volto alla mia sinistra; Christophe Galtier.
«Salve Christophe» lo saluto con un sorriso
«Kylian mi ha avvisato del tuo arrivo» dice guardando verso i calciatori che si sono fermati a osservarci «se vuoi, vai pure a sederti sugli spalti» mi indica con l'indice delle tribune
«va bene» faccio come dice e mi vado a sedere.
Noto un altro gruppo di ragazzi uscire dagli spogliatoi e riesco a intravedere il giocatore che mi fa letteralmente impazzire; Neymar.
Quella tuta gli calza alla perfezione, per non parlare degli occhi illuminati dal sole che gli fanno risaltare il colore.
Sembra un angelo, ma di carattere non si può dire lo stesso.
Vedo Kylian salutarmi e lo saluto anch'io, dopodichè l'intera squadra inizia ad allenarsi.
Dopo un po' mentre ero persa in un intensa chat con Noah, sento chiamarmi da Kylian che mi invita a scendere in campo. Un po' in controvoglia, forse anche per l'imbarazzo, accetto di scendere e li raggiungo.
«Chanellll» mi stritola Kylian con le sue braccia
«Che c'è? Quando fai così vuoi chiedermi qualcosa» chiedo ridendo
«Mi conosci troppo bene» lo sapevo.
«Fai qualche passaggio con noi?» per poco non mi strozzo
«Non ho mai toccato pallone in vita mia, forse da piccola, quindi direi di no» rispondo di getto
«Ti insegnamo noi» mi dice un ragazzo, credo si chiami Sergio Ramos.
«E va bene» cedo
Facciamo qualche passaggio, ma alla fine mi hanno costretta a fare anche qualche tiro in porta, che ovviamente ho mancato, tranne una volta.
«Sai stavo riflettendo..» sento una voce alle spalle, e non potrebbe essere nessun altro che lui, Neymar.
«Che vuoi Junior?» chiedo sbuffando
«Ho capito perchè ti comporti così» aggiunge guardandomi dritto negli occhi.
«Così come?» chiedo perplessa
«Fai tanto la santa, ti comporti come se la tua vita è centrata solo nel lavoro. Non ti diverti mai e dovresti» mi lascia con un espressione mista tra confusione e sbalordimento.
«Non sono affari tuoi su come organizzo la mia vita» sottolineo il 'mia'.
«Invece si perchè secondo me a letto saresti proprio-» la vista mi si offusca, ormai tutti intorno a noi si sono zittiti.
Serro la mascella e gli sferro uno schiaffo.
Come si permette di umiliarmi in questo modo davanti a tutti?
Non la passerà liscia, per nulla.
Mi avvicino a lui ancora con il volto girato verso sinistra per la potenza dello schiaffo. Si poteva notare la mascella contratta, non si aspettava questa mia reazione e sinceramente gli sta più che bene.
Punto l'indice sfiorandogli il petto, pronuncio un'unica parola scandida bene.
«Vergognati» e me ne vado a passo svelto con i pugni stretti, quasi che le unghie si stanno infilzando nella pelle.
Più mi avvicino alla macchina, più i miei occhi iniziano a inumidirsi.
Kylian mi aveva avvisata di non provarci in nessun modo con lui, ma ovviamente non l'ho ascoltato.
Entro in macchina sbattendo la portiera e scoppio in un pianto liberatorio.
Non posso crederci che mi ha detto quella cosa, non davanti a tutti.
Pensavo che ci tenesse in qualche modo a me, ma mi sbagliavo e tanto.---
Ho passato l'intero pomeriggio a letto piangendo e abbuffandomi di patatine.
Credo che non ci proverò più con Neymar, qualsiasi rapporto abbiamo adesso, sempre se si può chiamare rapporto, deve essere cancellato.
Il campanello suona e trovo Noah con un sorriso stampato in faccia e la fronte gigante. Mi scappa una risata e lo faccio entrare.
«Ei Chanyy» fa per abbracciarmi ma si ferma «perchè hai tutto il mascara colato?» si fa serio.
Cazzo, che scema che sono stata, non ho tolto il mascara.
«Nulla, ho appena fatto la doccia» cerco la scusa più plausibile
«No non è vero» mi osserva meglio «tu hai pianto».
Colta sul fatto Chanel, grandioso.
«Chi è stato a farti ridurre così?» chiede seguendomi abbastanza arrabbiato
«Nessuno» dico buttandomi sul divano
«Ti conosco troppo bene. Chi è stato Chanel?» ripete più deciso
Ci rifletto un attimo e poi pronuncio quel nome che mi fa impazzire ma che allo stesso tempo odio.
«Neymar.»
STAI LEGGENDO
je t'aime / neymar junior
FanfictionIo francese, lui brasiliano. Due vite completamente diverse, ma così simili. Un amore inaspettato, che stravolgerà entrambi. Premetto che in questa storia ci metto veramente tutta me stessa, quindi tengo al fatto che venga apprezzata. siete pronti...