Chapter 17

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Mi sveglio con un sorriso sul mio volto, oltre ad essere la vigilia di Natale, oggi c'è anche la prima partita di Champions League e sta sera andrò a vedere il psg giocare al Parc de Princes.
Credo che questi non sono i motivi di questo sorriso, ma forse il ricordo di ieri sera e l'idea di rincontrare Neymar.
Mi sveglio e la prima cosa che faccio è accendere l'albero di Natale.
È il periodo in cui amo la mia casa ancora di più, è bello vederla con tutte le decorazioni di Natale.
Per l'ora di pranzo sarebbero arrivati i miei genitori, perciò una volta finito di prepararmi inizio a occuparmi del cibo e della tavola.
Per l'occasione ho deciso di cucinare dei biscotti; pessima scelta.
In tutta la mia vita forse li avrò cucinati minimo un paio di volte, perciò mi arrangio e cerco un tutorial su YouTube.
Nel mentre che sono alle prese con l'impasto dei biscotti e le mani impastate di farina e acqua sento il telefono squillare; certo che le persone chiamano nei momenti migliori.
Guardo sullo schermo chi è, e compare il nome di Neymar. Che cosa mi vorrà dire?
Con la punta del naso provo a schiacciare sopra la cornetta per rispondere ma nulla, ci riprovo e ci riprovo fino a quando non sento la sua voce.
«Ei Chanel»
«Eii»
«Come va?» mi chiede.
«Bene, tu?» dico cercando di togliere i rimasugli della farina dalle mani
«Bene grazie» fa un momento di pausa «ti volevo proporre una cosa»
«Si dimmi» dico curiosa
«Ti va se domani andiamo a pattinare? Vicino alla Toure Eiffel hanno aperto una pista di pattinaggio enorme, e poi ho saputo che a te piace pattinare, quindi-»
Il telefono mi cade dall'orecchio e sbatte contro il pavimento; cristo.
«Cazzo» mi abbasso per raccoglierlo e sento Neymar chiamarmi
«Chanel ci sei?» chiede preuccupato
«Sisi mi è caduto il telefono»
«Oh ok, emh quindi vuoi venire o no?»
ritorna al discorso di prima.
Ci penso un attimo e accetto. Mi piace pattinare come ho già detto e per di più se lo faccio con lui è ancora meglio.

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Sento il campanello suonare e mi precipito alla porta. La apro e mi trovo mia madre con il suo viso dai tratti dolci e al suo fianco mio padre.
«Mamma, papà mi siete mancati!» li abbraccio
«Piccolina anche tu ci sei mancata» mi passa una mano sulla schiena papà
«Entrate pure» mi sposto di lato
Entrano e si guardano intorno
«Vedo che la tieni molto pulita» ammira mia madre
«Lo so, ci tengo a questa casa»
«Un giorno magari sarà tua» aggiunge mio padre
«Veramente?» chiedo indredula sognando ad occhi aperti il nuovo arredamento secondo i miei gusti.
«Si, perchè no?» dice mia madre
«Sarebbe bellissimo» dico io.
Il pranzo va per il verso giusto.
Mi hanno raccontato dei loro viaggi per il mondo mentre io ho raccontato dei miei progressi nel mondo del lavoro; sono molto fieri di me, ma soprattutto lo sono io di me stessa.
Da piccola ho sempre sognato un lavoro del genere, che guadagnassi abbastanza e dopo un sacco di sacrifici eccomi qua, a dare il sangue se necessario per il mio lavoro.
Se rincontrassi la piccola me, le direi di non farsi tutte quelle paranoie che si faceva, perchè basta solo crederci e metterci volontà e passione, e tutto si può realizzare.

𝑉𝑜𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎̀ 𝑒 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒.

Questi sono gli ingredienti per avere successo.
Ma non solo nel tuo lavoro, ma anche ad esempio in una relazione.
Io e Adrien eravamo entrambi passionevoli l'uno dell'altro. Tenevamo a far stare bene l'altro, anche con solo piccoli gesti.
E sono proprio quei piccoli gesti a rendere la relazione ancora più bella e unica. Ma purtroppo non tutto ha un lieto fine e sinceramente va bene così; si va avanti.
«Tesoro, io e papà andiamo a fare un giro per Parigi, ci vediamo dopo» mia madre mi lascia un bacio sulla fronte
«Va bene, a dopo mamma»
Dopodichè sento la porta chiudere, segno che sono usciti.
Bene ora posso prepararmi per sta sera.
Metto un po' di musica a tutto volume e mi immergo nella schiuma della mia amata vasca.
Esco dopo mezz'oretta e passo al make up; un qualcosa di leggero.
Mentre per i vestiti scelgo una delle mie tante tute del psg accompagnate dalle air force bianche.
Sento il campanello suonare e ci sono Noah e Sophie fuori dalla porta.
Si alla fine portiamo anche Noah.
«Ragazzii» li abbraccio
«Ciao Chany» salutano in coro
«Ripeto, io amo ancora di più questa casa sotto il periodo natalizio!» esclama Sophie.
Si vede che siamo migliori amiche, abbiamo gli stessi gusti.
«Pronti per sta sera?» chiedo buttandomi sul divano
«Ovvio dobbiamo battere il Chelsea» dice convinto Noah.
È la prima fase a gironi, bisogna guadagnare punti ad ogni costo.
Sinceramente, non ho mai seguito il calcio così tanto. Si da piccola mi mettevo sul divano accanto a papà a guardare le partite di calcio, ma quando mi capitava e poi capivo davvero poco.
Però una cosa di cui mi vanto è che ho compreso al volo cos'è un fuorigioco; me l'ha spiegato mio padre ed è stato super facile capire.
Passiamo il tempo rimasto a giocare a fifa, inutile dire che io e Sophie abbiamo fatto abbastanza schifo.
«Forza ragazze è oraaa» urla Noah alzandosi dal divano
«Oh dai proprio ora che stavo facendo gol» sbuffa Sophie
«Dai Sophie» le tolgo il controller dalle mani
«Come siete» si lamenta seguendoci fuori casa

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Ed eccoci qui, sulle tribune d'onore affacciati sul campo verde del Parco dei Principi in attesa che la partita abbia inizio.
Sotto, ci sono i ragazzi della squadra, ma in particolare Neymar che sta provando i calci di rigore.
Sta caricando, calcia la palla e ovviamente non sbaglia.
Si volta verso le tribune per cercare qualcuno e quando si sofferma su di me sorride; dio come mi sciolgo con i suoi sorrisi.
La partita ha inizio.
I cori delle diverse squadre creano un atmosfera unica in tutto lo stadio, i ragazzi che pressano sul giocatore che ha il pallone e ogni tanto qualche tentativo di gol da parte degli attaccanti di entrambe le squadre.
Al 20' minuto, noi tifosi del psg, emaniamo un lungo "no" per un gol sfiorato da parte di Kylian.
Ogni giocatore ci sta mettendo il proprio impegno, sforzandosi anche sfinito per fare quel maledetto gol che manderebbe in vantaggio la squadra; e finalmente arriva al 40' minuto da parte di Neymar che gonfia la rete in una maniera assurda.
Tutti i tifosi del psg esultano come se avessero appena vinto la Champions League, mentre Neymar corre alla bandierina e mima un cuore con le mani indicandomi; o mio dio credo che l'entusiasmo gli abbia dato alla testa.
La partita, per i primi 45 minuti finisce 1-0 per la squadra di casa.
È una vera e propria sfida quella di oggi.
Le squadre hanno totalizzato due gol ciascuna e sono ancora in cerca del 3 gol, difficile da trovare dato i pochi spazi tra i difensori.
Siamo ai minuti di recupero, precisamente al 92' e sembra che il psg abbia aspettato tutto questo tempo per giocare la loro ultima carta.
Stanno giocando nelle metà campo del Chelsea, ce la stanno veramente mettendo tutta.
Quando Messi passa la palla a Neymar e quest'ultimo la mette in rete con una rovesciata da far perdere il fiato pure al portiere della squadra che ha ricevuto il gol.
Il psg e i suoi tifosi sono in delirio. Nessuno si aspettava questo finale mozzafiato.
L'unica cosa che si riesce a sentire sono i tre fischi finali dell'arbitro.
Abbiamo vinto grazie a Neymar.

-𝐒𝐏𝐀𝐙𝐈𝐎 𝐀𝐔𝐓𝐑𝐈𝐂𝐄-
𝑆𝑐𝑢𝑠𝑎𝑡𝑒 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑒 𝑚𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑠𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜, 𝑣𝑒𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒.
𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑔𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎, 𝑠𝑎𝑝𝑒𝑡𝑒 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑜 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑖𝑚𝑒𝑠𝑡𝑟𝑒...
𝐸 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑖 𝑎𝑢𝑔𝑢𝑟𝑖, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑖𝑛 𝑟𝑖𝑡𝑎𝑟𝑑𝑜, 𝑎𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑎𝑚𝑎𝑡𝑜 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑁𝑒𝑦𝑚𝑎𝑟 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑒𝑟𝑖𝑡𝑎 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜!
𝑆𝑝𝑒𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑜𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑐𝑖 𝑟𝑖𝑣𝑒𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜, 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑟𝑜, 𝑎𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜!

je t'aime / neymar juniorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora