XX. SÌ

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"Will you still love me when I'm no longer young and beautiful?
Will you still love me when I got nothing but my aching soul?
I know you will,
I know you will,
I know that you will."
Young And Beautiful - Lana Del Rey

Un raggio di sole colpì Mia in pieno viso facendole stropicciare gli occhi, si girò appena sul cuscino e la sua vista era ancor più piacevole del panorama africano che offriva la finestra che dava sulla spiaggia, Lewis.

Hamilton dormiva con un'espressione angelica dipinta in volto, le sue spalle rilassate si muovevano quasi in modo impercettibile ad ogni suo respiro. A pancia in giù, il viso verso di lei e il braccio sinistro la avvolgeva per i fianchi, mentre il destro si trovava sotto il cuscino.

I capelli ricci sciolti, le labbra carnose leggermente schiuse, il naso perfetto, le ciglia nerissime e lunghe incurvate in modo naturale, la barba curatissima.

Dio mio ma chi lo ha dipinto, pensava lei, e lo pensava ogni mattina da tre anni a quella parte.

Perfetto come un'opera d'arte.

E sapeva già che opera d'arte potessero un giorno essere i suoi figli, i loro figli.

Era tentata di svegliarlo mordendogli le labbra e ripassando ogni contorno dei suoi infiniti tatuaggi con la lingua, come se la notte appena trascorsa non le fosse bastata, come se non conoscesse già a memoria ogni minimo millimetro di quel corpo statuario.
Ma si trattenne dal farlo perché era la mattina della vigilia di Natale e avrebbe voluto fare una sorpresa a Lewis, scacciando per sempre dalla sua mente le nubi nere di dubbi che aveva portato con sé la conversazione avuta con Ajay la sera precedente.

Si alzò dal letto anche se controvoglia, stando attenta a non svegliare il suo fidanzato, e puntò lo sguardo sulla tavola da surf viola che le aveva procurato Lewis al loro arrivo.
Tavola che lei aveva evitato fino a quel momento, sapendo già che cimentarsi in quell'attività sarebbe stato sinonimo di bere e soffocarsi con tutta l'acqua dell'Oceano Indiano.

Ma per Lewis questo ed altro.

Non possedeva alcuna muta e per questo si ritrovò ad indossare l'unico costume intero che aveva messo in valigia, che a tutto era adatto fuorché a surfare.
Lo aveva messo una sola volta e ricordava perfettamente l'espressione maliziosa di Lewis alla sua vista. Bianco, molto sgambato e scollato sulla schiena, talmente aderente che anche il suo seno minuto veniva messo ugualmente in risalto, ma le piaceva e le piaceva soprattutto l'idea che al suo risveglio Lewis l'avrebbe trovata con quel costume bagnato intenta a cavalcare la tavola.

Si lasciò il resort alle spalle, affondando con i piedi sulla spiaggia soffice e la tavola viola sotto il braccio, non senza difficoltà.
Erano appena le otto del mattino e il silenzio regnava sovrano in quell'angolo paradisiaco del Kenya.

Anche Will, Nikita e Tommy stavano ancora stranamente dormendo, non facendo la solita lunga camminata mattutina con il passeggino per evitare le ore più calde per il piccolo.

Mia non diede peso a tutto ciò, era solamente concentrata nel voler stupire Lewis prima che lui cogliesse di sorpresa lei.
Ricordava bene le sue parole del giorno precedente, avrebbe voluto portarla in un posto, ma non le aveva detto molto altro.

Entrò a piccoli passi nell'acqua fredda dell'oceano, trattenendo il respiro ogni volta che una zona del suo corpo si immergeva e accompagnando al suo fianco il surf.

Le sue braccia si ricoprirono velocemente di pelle d'oca e l'aria dolce intrisa di salsedine le riempì le narici.

Pace dei sensi.

MOTH TO A FLAME || Lewis Hamilton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora