Shouto's pov
Arrivato in giardino mi bloccai... perchè sono qui? Pensai tra me e me. Parlare con le persone non era semplice, mi bloccavo sempre e quel ragazzo non era un'eccezione. Purtroppo non feci in tempo ad indietreggiare che quel ragazzo mi vide.
Midoriya's pov
Cercai di orientarmi grazie alla mappa, pensavo di starci riuscendo bene, ma mi ritrovai davanti ad un bagno, che sicuramente non era la mia classe. Sospirai è un po' in panico continuai a destreggiarmi tra i corridoi. Non c'era più nessuno in giro per la scuola. Tutti gli studenti e i professori erano nelle loro aulee. Così decisi di andare nel giardino centrale per provare ad orientarmi dall'esterno.
La situazione non stava migliorando, quando poi con la coda dell'occhio vidi dei capelli bianchi. Mi girai di scatto, era sempre lo stesso ragazzo. Lui sembrava imbarazzato, prese in mano la mappa e mi guardò, io d'istinto dissi "1A" poi sentendomi a disagio iniziai uno dei miei soliti monologhi "Stavo cercando di arrivarci da solo, poi però mi sono ritrovato davanti ad un bagno, non c'era nessuno in giro e così-".
Mi bloccai quando lui se ne stava andando. Probabilmente mi avrebbe portato nella mia classe. Lo seguii in silenzio guardando il suo viso con più cautela, aveva un leggero sorriso. Proprio bello. Sembrava come se della nebbia nascondesse le sue emozioni. Mi incuriosiva, volevo conoscerlo meglio.
Entrammo entrambi in un'aula. Tutti gli studenti erano già seduti ai loro posti e il professore ci stava squadrando male. "Perchè siete arrivati in ritardo? È il primo giorno quindi vi farò sedere al vostro posto e basta. Ma che non capiti mai più." Entrambi spaventati da quegli occhi spenti solcati da infinite occhiaie, annuimmo ripetutamente e andammo a sederci.
Le lezioni passarono abbastanza in fretta. Conobbi vari insegnanti, tutti con personalità sgargianti e uniche. Arrivò l'ora di merenda e sentendo le varie presentazioni tra gli studenti feci amicizia con una ragazza castana molto carina di nome Uraraka. E un ragazzo molto diligente, Iida. Furono loro che si presentarono a me e io ricambiai il saluto. Ci spostammo sul tetto della scuola per mangiare.
Da lì la vista era splendida. Si vedeva tutta la città che accerchiava la scuola. E poi lì in basso eccolo di nuovo. Finivo sempre per vederlo. Probabilmente stavo continuando a fissarlo da un po', così Uraraka incuriosita si avvicinò a me "Cosa guardi Midoriya?" Io imbarazzato mi girai dall'altra parte, lei rise e guardando Iida disse "Quel ragazzo seduto sotto al ciliegio si chiama Shouto Todoroki. Vive vicino a me, è un gran figo ma purtroppo il suo cuore di ghiaccio non fa entrare nessuno." E un po' arrossita si voltò anche lei nella direzione opposta. Ora sapevo il suo nome, Shouto.
Tornammo in classe, la maggior parte degli studenti erano già arrivati. Li guardai di sfuggita e lì lo vidi. Mi bloccai. Non mi aspettavo minimamente di rincontrarlo. Andai a sedermi velocemente. Ora percepivo una forte sensazione di disagio e preoccupazione. Kacchan era nella mia stessa classe. Ogni tanto gli lanciavo delle occhiate ma lui sembrava essersi come dimenticato di me.
Scoccò anche la campanella dell'ultima ora. Ormai la sera si era fatta fitta e le luci delle case scaldavano quell'atmosfera fredda. Mi alzai di scatto, non volevo incontrare Kacchan direttamente, soprattutto se eravamo soli in una classe. Poteva picchiarmi come era solito facesse. E quasi non accorgendomene, piansi. Nessuno se ne stava accorgendo, troppo impegnati a tornare a casa con i loro nuovi amici.
Fermo nel mio pianto, rimasi in classe da solo. Non c'era nemmeno Todoroki che fin'ora aveva preso il ruolo di mio Angelo custode. Avrei dovuto ringraziarlo un giorno di questi. Presi un fazzoletto che mia madre aveva ricamato per me. Lo usavo da quando ero piccolo. Gentilmente ci aveva cucito una piccola pianta di giglio, che tenevamo sempre sul davanzale della nostra finestra. Se ne stava lì e io la osservavo crescere con me. Mia madre aveva il pollice verde e infatti quella piantina è ancora con noi. Ogni tanto quando la vedo ne annuso il profumo. Ci sono molto legato.
Il mio flusso di coscienza venne bloccato da uno studente, non mi ero reso conto di essere con qualcuno. Avevo paura. Un "Oi" fastidioso e familiare si insinuò nelle mie orecchie. Non potevo crederci. Mi girai, probabilmente stavo leggermente tremando, avevo il cuore in gola. Era proprio Kacchan. Occhi rubino e capelli biondi sparati.
Mi guardò e disse "Infondo era destino rincontrarci. Stai tranquillo MerDeku. Non ti farò niente, sono camb-". Gli tirai uno schiaffo pesante. Il mio braccio balzò da solo, come una molla che era stata schiacciata per troppo tempo e ora poteva nuovamente estendersi. Mi ritrassi subito e prima che potesse farmi o dirmi altro, presi lo zaino e corsi fuori dall'aula. Prima di andarmene gli lanciai un'ultima occhiata ed effettivamente sembrava un'altra persona. Era come, spento.
STAI LEGGENDO
Quel bacio sott'acqua ~Tododeku~
Teen FictionTodoroki e Midoriya si ritroveranno a vivere nello stesso paesino di montagna. Passati sconosciuti, amori nuovi e tanti problemi racchiusi nelle mura di una classe, li porteranno ad avvicinarsi, e chissà... buona lettura!