Midoriya's pov

E anche l'ultima settimana delle vacanze estive arrivò al suo termine. Presi il primo autobus, anche se era mattina presto. Preferì arrivare a scuola in anticipo piuttosto che in ritardo il primo giorno.

Quando entrai nel veicolo non mi aspettavo di vedere nessuno oltre al conducente, ma appena alzai lo sguardo riconobbi quella chioma bianca perlata, era quel ragazzo che avevo conosciuto pochi giorni prima. Quando lui mi scrutò per un attimo, la situazione si fece imbarazzante, non era molto felice di vedermi, o almeno questo è quello che percepivo io. Il suo viso in verità non trapelava nessuna emozione. E con lo stesso disinteresse continuò a guardare fuori dal vetro, come se non fossi mai stato lì.

Pensai di sedermi vicino a lui, ma preferì adagiarmi al lato opposto e vagare nei miei ricordi. Era una scena familiare, mi ritrovavo spesso seduto da solo durante i viaggi in autobus per andare in gita o simili. Gli altri ridevano tutti assieme e io mi ritrovavo da solo con i miei pensieri. Non era un male, decidevo io di stare per le mie. In compagnia degli altri mi sentivo preso in giro. Ho sofferto di bullismo per molti anni, e quella vistosa chioma bionda, non me la dimenticherò facilmente. Ma ora era tutto finito, e senza rendermene conto il mio sguardo si era spostato nuovamente verso l'unico ragazzo su quel mezzo. Anche lui mi scrutava di tanto in tanto.

Arrivati a destinazione il ragazzo si alzò prima di me, mi guardò un'ultima volta, sembrava volermi dire qualcosa, ma le parole gli morirono in gola e così se ne uscì dal bus. In seguito scesi pure io, mi stavo preparando psicologicamente a cercare il treno giusto in quell'enorme stazione sovraffollata. E in quel momento il ragazzo che era rimasto al mio fianco, si avvicinò a me e mi chiese "Vai anche tu allo UE, giusto?"

Io annuì. Allora lui mi prese per il polso e mi trascinò in fretta dentro al treno. Erano le 7:00 del mattino ed essendo orario di punta, eravamo tutti schiacciati come delle sardine.

Vicino a me c'era quel ragazzo... al quale non avevo ancora chiesto il nome! Volevo iniziare una breve conversazione per rompere il ghiaccio. Ma il problema era che la persona con la quale dovevo romperlo era letteralmente la lastra di ghiaccio.

Provai a spicciare parola ma appena iniziai a parlare lui mi fermò dicendo "Scusami se ti ho trascinato qui dentro in modo brusco ma avremo perso il treno sennò. Scusami anche per essermi accollato a te. In più è meglio non parlare ora o disturberemo i passeggeri."

Effettivamente un po' di gente ci stava dando delle occhiatacce. Allora per continuare la conversazione con il mio nuovo conoscente, presi il mio quadernino degli appunti, un po' titubante lo estrassi dallo zaino e con una penna che mi tenevo sempre in tasca ci scrissi il mio numero, per poi passarlo al ragazzo. Lui prese quel foglietto e se lo mise in tasca senza guardarlo nemmeno. Mi sentì un po'... deluso.

Arrivato davanti alla scuola, c'era una mandria di studenti. Non conoscevo veramente nessuno. Mi feci piccolo piccolo e arrivai dinanzi all'enorme tabellone, in quella scuola prestigiosa vi si accedeva solo in tre modi: Soldi, raccomandazioni oppure una media molto alta nella scuola che si era frequentata precedentemente. Io ero dell'ultima categoria e tra me e me mi chiedevo in quale delle tre fosse il mio conoscente. Che a proposito, ora non vedevo più.

Presi una mappa della scuola e provai a trovare la mia aula.

Shouto's pov

Arrivato a scuola mi diressi subito verso la mia aula, lasciando perdere quel gregge davanti al tabellone. Erano sicuramente tutti figli di papà, qualcuno si salvava perchè era lì per i suoi meriti, ma tutti gli altri erano feccia.

Io ero stato raccomandato da mio padre ovviamente. Ma almeno mi ero impegnato anche nello studio. Odiavo tutte quelle persone che si adagiavano sugli allori.

I raccomandati potevano fare il giro della scuola una settimana prima e così io feci, mi sedetti in un banco infondo all'aula e mi preparai a delle "fantastiche" ore di lezione.

Pian piano tutti gli studenti stavano entrando e nella mia invisibilità, li osservavo uno ad uno. Un tizio biondo irascibile, un ragazzo dai capelli rossi, due ricchi da far schifo; Ad una certa notai pure Uraraka che gentilmente mi salutò, e io ricambiai. Ci conoscevamo da sempre, viveva ad un paio di case dalla mia.

Tra tutte quelle teste non vedevo quei ricci verdi. Non so perchè ma speravo fosse stato smistato nella mia stessa classe. A quanto pare non era andata così. Mi girai verso la finestra che dava sul giardino e come a chiamarlo, vidi quel ragazzo. Sembrava confuso. Effettivamente la scuola era grande e avevo notato come avesse un pessimo orientamento già alla stazione dei treni. Così senza dire nulla mi alzai e corsi giù in cortile.

Quel bacio sott'acqua ~Tododeku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora