Shouto's pov

Sdraiato sul letto, rilassavo i miei muscoli, trascinandoli in un lento sonno. Il primo giorno di scuola era finito. Sarebbe stato un lungo e difficile anno. Non ero in vena di fissare il vuoto, così presi il telefono ed iniziai a vagare tra i social.

Il pensiero di quella testa verde si insinuò tra i miei dubbi e mi chiesi se avesse un profilo Instagram. Così digitai "Midori-ya...". Non ricordavo il suo nome. Poco importava. Ripensando al suo viso così calmo ed innocente? Ribollì di rabbia. Come poteva aggredire un ragazzo che non gli aveva fatto nulla? Avevo notato delle tensioni tra i due e pensando che fosse Midoriya la vittima, aspettai all'uscita della classe, i due ragazzi. Ma mi dovetti ricredere quando assistì alla scena. Non sapevo cosa pensare e la confusione nella mia testa non mi aiutava. Ne avrei parlato con il mio psicologo il giorno seguente.

Pioggia. Un "fantastico" inizio. La pioggia mi portava un senso di tristezza e agonia. Una catena d'acqua che si rovesciava a terra. Senza sapere quando finisce tale tortura. Forse la odiavo così tanto perchè quando ero piccolo, ogni volta che c'era una gita scolastica, essa veniva annullata per via della pioggia. O forse odiavo avere un sottofondo rumoroso che contornava i miei pensieri mai fermi.

Mi alzai dal letto. Presi lo zaino ed uscii di casa, ovviamente portando l'ombrello con me. Osservavo il mare grigio e tempestoso dinanzi a me, e non era una bella vista. Eppure feci una foto, forse per impietosirmi di quella vista in un secondo momento.

Salii sul bus e non vidi nessuno, nemmeno Midoriya. Ero sollevato dalla cosa, ma allo stesso tempo, troppo curioso dal sapere la verità. Chissà come avrei potuto avvicinarmi a lui... poco importava. Le mie mani viaggiarono da sole all'interno dello zaino e tra di esse ormai vi era un libro di scienze, che pazientemente iniziai a leggere.

Arrivato a scuola entrai subito nella mia classe. Guardai velocemente il biondo, Bakugou. Una faccia corrugata e delle labbra tendenti verso il basso, gli davano un'aria scocciata. Forse era seccato dall'evento del giorno prima? Chissà. Mi poggiai sulla sedia e dentro di me un pensiero mi distraeva dal resto. Era la prima volta dopo tanto tempo, che stavo provando interesse verso gli altri. Forse quella testa verde mi avrebbe tenuto impegnato per un po'. Sorrisi tra me e me. Alzai lo sguardo per osservare i miei compagni di classe, ma del ragazzo che avevo appena elogiato, non c'era traccia.

Midoriya's pov

Mi crogiolavo sotto alle lenzuola. Non volevo uscirmene da lì sotto. Kacchan era nella mia stessa classe. Quell'essere che aveva passato anni a deridermi e picchiarmi, ora arrivava lì con quel fare calmo? Credeva che l'avrei perdonato? Aveva lasciato numerose cicatrici sulla mia infanzia, che non sarebbe mai potuta tornare indietro.

La rabbia e la tristezza che provavo mi facero scoppiare in un pianto liberatorio, che mia madre sentì. Salì le scale preoccupata "Izuku! Perchè piangi? Ti sei fatto male? Perchè non ti sei ancora alzato? Guarda che farai tardi!"

Aprì la porta è mi vide in quelle condizioni pietose. Si avvicinò a me con passo cauto, sedutasi al mio fianco scoprì il mio viso dal lenzuolo ed esclamò "Va benissimo piangere, non ti devi nascondere Izuku. La mamma ti vuole bene ed è qui per te. Su, raccontami pure cosa è successo, se ti va".

Io la guardai per poi premere la mia faccia contro il cuscino. Lei mi prese la mano e come era solito fare per calmarmi quando ero piccolo, iniziò a toccare la punta di ogni dito mentre mi incitava a contare con lei. Quando mi ripresi la abbracciai. Lei ricambiò il gesto. Sospirai e decisi di svuotare il sacco.

Mia madre quando finii era in lacrime. Sapeva che avevo sofferto di bullismo, ma nemmeno a lei avevo raccontato tutte quelle atrocità, risparmiavo spesso i dettagli. Conclusi il mio discorso... "Quindi mi piacerebbe cambiare classe, almeno..." Titubante mi guardò. "Izuku, non penso sia possibile. La UA divide le classi a seconda dei voti presi nelle scuole precedenti, quindi non si possono effettuare spostamenti."

Rimasi deluso, anche se ero consapevole della situazione, poi aggiunse "Magari potresti farti alcuni amici di un gruppo differente dal suo, in modo da interagire il meno possibile." I miei occhi si illuminarono quasi all'istante, effettivamente una figura che mi aveva salvato da un disastroso inizio, effettivamente c'era. Potevo forse andare a casa sua nel pomeriggio per conoscerlo meglio. Si. Così avrei fatto.

Poco dopo mia madre rientrò in camera mia. "Avendo saltato questo giorno scolastico, magari potresti intrattenerti con questo." Mi passò la scatola di un puzzle. "Il papà e io volevamo dartelo insieme, ma ultimamente è più impegnato del solito, e ho pensato che questo fosse il momento giusto per regalartelo!"

Guardai la scatola sorridendo. Che nostalgia. "Grazie mamma!" Uscì dalla stanza e mi ritrovai solo, assieme al mio puzzle. Da quando ero piccolo, ne chiedevo sempre uno per il compleanno e ormai avevo una tecnica precisa. Giravo tutte le facce verso l'alto, creavo prima la cornice e il gioco era fatto. Passai il resto della mattinata in compagnia di quei tasselli colorati.


Quel bacio sott'acqua ~Tododeku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora