Wherever you are

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Lo feci ancora.

Stavo pensando.

Ero stdraiata sul letto della mia stanza.
E stavo pensando.

Ero ancora piuttosto scossa da quello che era successo, ben due giorni fa da quando Andrew mi riportò a casa da mia madre.

Già due giorni che non augurerei a nessuno.

Ci sono tanti modi per morire, ma il più atroce è sentirsi morire dentro e continuare a vivere. Sì, penso sia proprio questo la cosa che fa più male. Ed è sempre così prometti che quando tornerá da te, lo manderai dritto a fanculo.
Ma nel profondo giá sai che, appena tornerà, sarai lì ad aspettarlo a braccia aperte.
Ed è come un circolo vizioso a cui non puoi far a meno. Io per lui avrei dato la mia stessa vita ma lui per me evidentemente no, io per lui non ero niente,io per lui ero solo una palla al piede, io per lui ero solo una semplicissima ragazza di 19 anni che gli andava dietro come le tante altre...ma solo una domanda ormai mi è rimasta.

Perché?
Perché proprio me?

Io non me lo so spiegare...
Perchè scegliere me quando si posso avere tante altre ragazze? Quel ragazzo è un mistero ed io mai lo capirò, ma giuro che una cosa di lui l'ho capita...quando mi guardava negli occhi vedevo solo amore, già il riflesso del mio. Perche si sa ci si incontra per caso, ci si perde per scelta.

*Bussano alla porta *

"Amore?posso entrare?" Eccola. Quella donna fastidiosa che viveva purtroppo con me.

Mia madre.

Quella donna che aveva fatto di tutto per separare me e Adam, quella donna che mi aveva avvertito tempo prima di non fidarmi di lui ed io come una stupida ci sono cascata.

Non risposi,ma lei entrò ugualmente.

"Tesoro è da due gironi che non mangi,ti ho preparato la cena" mi disse appoggiando il vassoio alla mia scrivania.

Venne verso il mio letto e si sdraiò affianco a me. Mi girai nella sua direzione per capire bene cosa stesse facendo per poi riportare il mio sguardo sul soffitto che da due giorni a questa parte era diventato molto interessante.

"So cosa stai provando" mi disse con un filo di voce. A quelle parole aggrottai le sopracciglia e prestai più attenzione a quello che stava dicendo.
"Sai l'ho passato anche io molti anni fa..."
"Parli di papà?" Chiesi io roca.
"Oh no, sto parlando di John" disse con un velo di tristezza sul viso.
"Mamma,cosa ti ha fatto esattamente? Se non mi spieghi ora, mai potrò capire cosa mi nasconde il mio passato" Dissi io girandomi per guardarla.

"Okay,ti ha lasciato quando eri incinta di Adam e poi?" Chiesi io ovvia.
"Oh no no cara no..." mi disse asciugandosi gli angoli degli occhi. "John è arrivato nel momento sbagliato dalla persona sbagliata." Riprese poi. Io continuando a non capire ascoltai silenziosamente.
"Ero insieme a tuo padre quando ho scoperto di essere incinta di Adam..." mi disse soffiandosi il naso. A quelle parole sgranai gli occhi "Cosa?Tu hai dradito papà?" Chiesi mettendomi seduta.

"Stavamo passando un periodo un po' difficile,sai eravamo ancora giovani,non sapevamo ancora bene cosa volesse dire la parola amore."
"Era sempre fuori per il suo nuovo lavoro ed io stavo sempre a casa da sola,finché poi non sono andata a quella festa..."
"Ed hai incontrato John" Continuai io buttandomi all'indietro sul cuscino morbido.

Sorrise alle mie parole.

"Quando ho detto a tuo padre che aspettavo un bambino,ma non da parte di chi,iniziò a cambiare atteggiamento nei miei confronti; Era quasi diventato violento..."
"Ma dopo un anno che Adam era nato sembrava essersi calmato e aver appreso seriamente il ruolo di padre, quando un giorno Adam andò a fare dei soliti controlli che solitamente si fanno nel primo anno di vita, dove ci dissero che il bambino non stava bene, aveva riscontrato una grave infezione e aveva un urgente bisogno di cure." Io presa dall'agitazione incitai mia madre a continuare. "Beh per farla breve Adam aveva bisogno di una trasfusione di sangue..." mi portai una mano alla bocca incredula.
"Solo che il sangue di papà non era compatibile a quella di Adam" dissimo all'unisono. "Eh già..." disse abbassando lo sguardo. "E da lì tutto andò in discesa, niente era per il verso giusto,tuo padre aveva sbattuto fuori di casa me e tuo frat- scusa Adam, allora andai a cercare John che mi aiutò ma poi sapendo che era lui il vero padre decise di prendersi il bambino e a me di rispedirmi sotto le grinfie di tuo padre."

Amareggiata mi coprì il viso con le mie stesse mani.

"Io e tuo padre facemmo pace e dopo poco sei nata tu, la gioia più grande..." mi disse sorridendomi. "Frena, frena." Gli dissi mettendo le mani avanti. "Dopo che John si è voluto prendere Adam tu non hai fatto niente per fermarlo?" Gli chiesi stranita. "No tesoro, quel bambino era solo il frutto di una notte di passione che ormai ho rimosso." Disse con il tono più duro. "Ora come ora non ho mai voluto, a dire la verità, una bambino come lui...come Adam." Mi disse alzando le spalle.

"Mamma ti stai rendendo conto di quello che stai dicendo?" Gli chiesi allontanandomi. "Tu...non hai voluto Adam...Perchè era il frutto di una notte e via?" Gli chiesi sentendo gli occhi pizzicare.

Non rispose.

Ma di che persone mi stavo circondano io?

"Fuori dalla mia camera,ora." Dissi indicando la porta. "Ma amore..."
"Fuori!" Urlai.

Mi butto sul letto stringendo il cuscino tra le braccia e premendo la faccia sul letto per fermare i singhiozzi che non ne volevano sapere di fermarsi.

Non solo ero stata cacciata dalla persona che più amavo. Ma ero stata inbrogliata da quella che era mia madre.

Ero sola.
Ecco cosa ero.
Sola.

Decisi di chiamare Andrew.
"Ary tutto bene? Ti è successo qualcosa?" Mi chiese subito preoccupato.
Non risposi. Non ce la facevo a dire neanche una singola parola.
"Ho capito sto arrivando." È chiuse la telefonata.

Andrew era la persona più dolce e comprensibile del mondo. Lui non mi abbandonava mai. Lui era sempre e costantemente qui, a consolarmi nei momenti più difficili.

Ed è per questo che mi accocolai delicatamente tra le sue braccia che mi stringevano e mi accarezzavano la schiena.

Mi ritrovai a fare un paragone. Un'altra volta con la persona che avrei voluto odiare ma che non potevo assolutamente farlo.

Adam.

Lui mi stringeva in modo completamente diverso da Andrew. Le sue braccia erano un po' più muscolose e mi riscaldavano di più,il suo abbraccio valeva più di mille parole giuro di averci visto un pizzico di Amore quando lo faceva ma evidentemente non era così...quando invece mi abbracciava Andrew si mi sentivo sicura ma mai come in quelle di Adam, e d'altronde si sa che quando qualcuno ti manca altre braccia non servono.

Ma buongiornooo ragazze!♡
Come state?
Vi è piaciuto il capitolo?
Cosa ne pensate della storia della mamma di Aryanna?
Scrivetemi tutto qui.

Un bacio

~ Ary ❤

A+A=Amore (The Wattys 2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora