Mine //BTS

17

Erano in macchina per tornare a casa da quella festa, erano in silenzio entrambi
<<Glielo hai fatto mettere?>> chiese Viviana
<<No>> rispose secco
<<Jiminie...>>
<<Lo so Vivy, lo so, ma va bene così>>
<<Ok, perché sei triste?>>
<<Non sono triste sono... non lo so confuso? E tu perché sei triste?>>
<<In realtà abbiamo chiarito, ma non lo so e continuo ad essere confusa>>
<<Sempre nella stessa barca eh?!>> commentò il ragazzo
<<Già>> ed era vero, vivevano quasi le stesse problematiche con la persona che gli piaceva ma se da una parte era un rapporto puramente fisico, dall'altra parte era un rapporto totalmente "sentimentale", perché il "tu sei mio" di Yoongi era perché non voleva che il biondo andasse a letto con altri, mentre il "lei è mia" di Taehyung era perché non voleva che lei si affezionasse ad altri, il fatto era che Jimin voleva avere una relazione completa, voleva poter baciare, abbracciare e amare ed essere amato dalla persona con cui stava, Yoongi non voleva tutto questo, voleva solo divertirsi e sentirsi bene nel farlo, mentre Viviana pensava in modo puramente razionale, aveva solo sedici anni e mettere su una storia adesso, probabilmente, sarebbe stato totalmente inutile, perché le probabilità che fosse la storia della sua intera vita erano nulle, anche se si trattava di Taehyung, il ragazzo che le era sempre piaciuto, e che invece non pensava minimamente alle probabilità, cercava solo il modo di essere felice.

<<Dormiamo insieme?>> le chiese Jimin
<<Si certo>> si cambiarono in camera delle ragazza e si misero sotto le coperte, lei con la testa sul petto di lui, il quale le cingeva la vita
<<Buonanotte cugina, domani ti racconto tutto>>
<<Va bene, buonanotte cugino>> si addormentarono entrambi in pochi minuti.

Si svegliarono quasi insieme a causa di rumori fuori la porta della camera
<<I ladri?>> chiese impaurita Viviana abbracciando il cugino
<<Facciamo finta di dormire così non ci uccidono>> propose lui stringendola forte
<<Ok>> chiusero gli occhi e la porta si aprì, si strinsero di più tra loro, le coperte vennero tirate via
<<No ti prego non ucciderci prendi quello che vuoi ma non ucciderci!>> urlò Viviana salendo sopra il corpo praticamente nudo di Jimin che la avvolse nelle sue braccia
<<Se devi uccidere qualcuno, uccidi me non lei, ha ancora tanto da vivere>>
<<No uccidi me, lui sa godersela meglio>>
<<No, ti ho detto che deve uccidere me!>> lei si alzò mettendosi seduta su di lui
<<E io ti ho detto che invece deve uccidere me>>
<<Non fare la testarda anche ora, tu puoi creare vita, io no>>
<<Anche tu puoi crearla con un'altra donna>>
<<Quando mai mi è piaciuta una donna!>>
<<Eh ma se sei costretto, alle brutte inseminazione artificiale e via>>
<<Si ma perché dovrei essere costretto scusa? Vedi che è meglio che vivi tu?>>
<<No tu>>

<<Ora uccidiamo entrambi se non la smettete>> i due urlarono, si erano scordati per cosa fosse iniziata quella discussione, si girarono a guardare chi avesse parlato, sbarrarono gli occhi
<<Che... che ci fa-fate qui?>> chiese Viviana ai due ragazzi affianco al letto
<<E come siete entrati in casa?>> continuò Jimin
<<Ci ha aperto tua zia che è uscita per andare da una sua amica>> continuò il più basso
<<Siamo qui perché avete lasciato i vostri telefoni a quella festa>> spiegò l'altro
<<Ah>> disse Viviana
<<Che state facendo?>> chiese Yoongi a braccia incrociate, i due si guardarono, Jimin sotto in mutande e nulla più, lei sopra con una semplice maglietta "lunga" che le copriva a filo il sedere, era senza nulla sotto, solo le mutande, un perizoma di pizzo nero che, a causa delle mani di Jimin sui suoi fianchi che facevano alzare ancora di più la maglietta, si vedeva completamente
<<Aaaah... uscite dalla mia camera!>> urlò lei scendendo da Jimin e coprendosi con le coperte <<Anche tu!>> urlò al biondo che sì sbrigò a scendere dal letto
<<Dammi un lenzuolo per...>>
<<No non rompere tanto Yoongi ti ha già visto nudo sparite>> si era rifugiata sotto le coperte anche con la testa
<<Ok>> Jimin prese Yoongi per mano tirandolo fuori dalla stanza e fece cenno a Taehyung di rimanere, poi chiuse la porta ed entrò in camera sua.