II

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lunedì mattina arrivò in un attimo perché, come sempre, il weekend pareva volare. Quando Mattia arrivò allo Starbucks concordato con Christian, il ragazzo era già all'interno seduto ad uno dei tavolini contro la parete laterale. Lanciò un'occhiata all'orologio, giusto per constatare che non era lui ad essere in ritardo, ma Christian che era arrivato decisamente in anticipo. Sicuramente un punto a suo favore, comunque, dal momento che anche lui tendeva ad arrivare agli appuntamenti prima dell'orario stabilito piuttosto che dopo.

«Buongiorno» lo salutò sorridente, prendendo posto di fronte a lui. Christian blocco lo schermò del suo cellulare, sollevando il volto e spostando la sua attenzione su Mattia«Meno male che almeno sei un tipo puntuale» nemmeno lo salutò. «Dunque...hai fatto come ti avevo detto? Hai già qualche idea riguardo cosa fare?» «Aspetta, aspetta» lo fermò subito Mattia, agitando le mani davanti a sé «Prima ho bisogno di mangiare, altrimenti non connetto. Pensavo avremmo fatto colazione insieme. Tu hai già preso qualcosa?» «Solo un the» rispose, indicando la tazzina trasparente posizionata sul lato del tavolo. Mattia non ci aveva nemmeno badato. Annuì, alzandosi poi dalla sedia «Allora vado ad ordinare per me e poi torno» disse, allontanandosi in direzione del bancone. «Vedi di fare in fretta che non abbiamo tempo da perdere». Mattia alzò gli occhi al cielo dopo avergli dato le spalle: Christian aveva un caratterino niente male, non sarebbe stato facile provare a scalfirlo. Forse poteva iniziare provando a prenderlo per la gola.

Quando tornò da lui posando sul tavolo un bicchiere di cartone e un piatto con due muffin alle gocce di cioccolato, Christian lo guardò sorpreso. «Non puoi limitarti a bere del the e basta. Come fai ad avere l'energia necessaria per affrontare la giornata? Devi per forza mangiare qualcosa» gli spiegò Mattia, risedendosi al suo posto e prendendo subito un sorso del suo adorato Vanilla Latte «Questo muffin è buonissimo, decisamente il mio preferito». Christian lo guardò sbalordito portare il suo alla bocca e morderne un pezzo, poi scosse il capo afferrando il suo muffin e accennando un sorriso «Grazie, sei stato molto gentile».

Mattia lo osservò per qualche istante, poi si schiarì la voce. «Io vorrei ancora scusarmi per quello che è successo venerdì sera» esordì, sistemandosi meglio gli occhiali da vista che erano di poco scivolati lungo il naso «Sergio si è comportato davvero male, ma lui non è cattivo. È solo...» «È solo uno stronzo irrispettoso che si crede tutto lui? Già» bofonchiò Christian«Senti, Mattia, te l'ho già detto l'altra sera: non è compito tuo scusarti per lui. E comunque non sto male per Sergio e la sua cerchia di amichetti stupidi, per me non sono nessuno e quando la persona non è nessuno, l'offesa è zero» gli spiegò, mostrandosi superiore e vedendolo annuire in silenzio. «Comunque non siamo qui per parlare di Sergio». A quel punto Mattia scosse il capo, sistemandosi meglio sulla sedia e posando le braccia sul tavolo «No, infatti. Ho pensato molto e sono giunto ad alcune conclusioni: prima di tutto dovremo puntare su qualcosa di molto emozionante, qualcosa di impatto che arrivi subito allo spettatore. Mi reputo un ballerino non dotato solamente di grande tecnica ma anche capace di trasmettere alla gente le giuste emozioni del pezzo che sto eseguendo. La danza deve poter essere apprezzata da tutti, non solo da chi è esperto del settore e quindi sa riconoscere se la mia esecuzione è perfettamente pulita o ci sono delle sporcature qua e là. E come la danza, qualsiasi forma d'arte deve essere così. Bisogna saper conquistare chiunque, o almeno provarci, ed è quello che vorrei fare con te» gli spiegò sicuro guardando negli occhi il ragazzo seduto di fronte a lui che lo ascoltava in silenzio, annuendo di tanto in tanto e mostrando reale interesse in ciò che gli stava dicendo.

«Vai avanti» lo esortò Christiann. «Non vorrei portare un semplice pezzo classico, vorrei tentare ad andare oltre, ad osare di più. Mi piacerebbe fare una contaminazione, unire il classico al contemporaneo. Penso di poter essere in grado di creare qualcosa di bello, anzi ne sono sicuro. Ma mi serve la musica giusta».

in every moment of my life, i will always be ready for youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora