XI

582 36 1
                                    


Dire che Christian fosse agitato era un eufemismo, si aggirava per le quinte camminando nervosamente avanti e indietro sotto gli occhi di Luca che controllava non si facesse prendere dal panico pre-prestazione. «Si può sapere che fine ha fatto? Tra poco tocca a noi» borbottò per l'ennesima volta, cercando con lo sguardo Mattia che si era allontanato da mezz'ora per cambiarsi. «Chri, stai calmo. Lo sa anche lui a che ora vi esibite, vedrai che adesso arriva» cercò di calmarlo Luca, ormai tranquillo dopo che la sua esibizione con Luigi era andata alla grande «Sai come è preciso, starà finendo di riscaldarsi. Oh eccolo» balzò in piedi, indicando alle spalle del ragazzo il ballerino in compagnia di Luigi.

Mattia camminava scalzo nella stanza, indosso solamente i pantaloncini color carne di danza e una felpa grigia che gli ricadeva morbida sul busto. «Finalmente sei arrivato, Matti. Qui qualcuno stava per dare i numeri» lo informò il castano, beccandosi un'occhiata truce da Christian che «Scusatemi, ma ognuno affronta l'ansia a modo suo» replicò schioccandosi nervosamente le dita delle mani. Mattia fermò i suoi movimenti, stringendogli le mani nelle sue «Shhh, calmati. Ce la faremo, sarai bravissimo». Christian chiuse gli occhi, prendendo due profondi respiri ma scuotendo subito dopo il capo «No, no, no. Andrà malissimo invece. Anzi, tu sarai perfetto, ma io no. E la canzone non va bene, non è adatta. E poi la eseguirà Sergio per primo, quindi sembrerà che io l'abbia copiata e mi giudicheranno male. Passerò per l'incompetente di turno, lo zimbello della Juilliard che dopo quattro anni non è neanche in grado di - » la bocca di Mattia fermò il flusso delle sue parole. Una mano sul collo ad accarezzargli piano la pelle e le labbra carnose che si muovevano piano sulle sue. I muscoli del pianista si rilassarono di riflesso, abbandonandosi alla sue carezze. «Sei sexy vestito così. Questo completo è perfetto per te» gli disse, cercando di distogliere la sua mente dai cattivi pensieri che la stavano invadendo e lisciandogli la giacca nera dell'abito. «Mi sento così impacciato, sembro un pinguino» borbottò lui, facendolo sorridere. «Dovrai abituartici perché quando sarai un pianista a tutti gli effetti dovrai sempre vestirti in questo modo». «La fai facile te che sei sempre più nudo. Non pensavo ti saresti esibito così...sono perfino color carne questi cosi» commentò indignato, pizzicando il tessuto leggero del pantaloncino che per Christian era talmente attillato e di misura ridotta da sembrargli più un paio di mutande che altro. Si vedeva tutto. Tutto. «Mi piace quando fai il geloso» sfregò la punta del naso contro il suo «Loro possono vedere ma non toccare» ammiccò, facendogli posare le mani sulle sue natiche. «Ci mancherebbe altro» rispose Christian, strizzandogliele appena.

Una voce alle loro spalle si schiarì «Vi ricordo che non siete soli, ragazzi. E che la zona pullula anche di insegnanti, quindi controllate i vostri bollenti spiriti» li riprese Luca. Christian diede ancora un bacio sulle labbra a Mattia, prima di staccarsi e «Sergio è già andato?» domandare. Luigi diede un'occhiata da dietro il sipario nero «Sta salendo proprio adesso» li informò, scorgendo Sergio avvicinarsi al pianoforte dal lato opposto al loro. Christian si liberò dalla presa di Mattia, affiancando Luigi e fissando attentamente il moro: voleva vederlo ad eseguire il suo pezzo, nonostante il solo pensiero gli stesse attorcigliando lo stomaco.

Spalancò gli occhi quando già dalle prime note capì che il ragazzo non stava suonando la sua canzone, ma un pezzo composto probabilmente da lui. Si voltò a guardare Mattia, trovandolo sorpreso almeno quanto lui «Non avevi detto che non era servito a niente il tuo tentativo di farlo ragionare?» «Sì, ne ero convinto» gli rispose il ballerino. «A quanto pare, invece, gli hai detto qualcosa che lo ha fatto desistere» constatò Luigi, riportando lo sguardo su Sergio. Christian sorrise sollevato, allontanandosi dal sipario e recuperando i suoi spartiti per ripassarli nonostante non ne avesse bisogno. Mattia, invece, rimase con gli occhi fissi sul palco, continuando a domandarsi se fosse stato davvero per merito suo se Sergio aveva fortunatamente cambiato idea, se il ragazzo fosse riuscito a scorgere nei suoi occhi quanto forti erano i sentimenti che lo legavano a Christian. Domande che non avrebbero avuto risposte perché non sarebbe andato nuovamente a parlargli, non lo avrebbe ringraziato per aver lasciato perdere di suonare quella canzone perché non c'era niente per cui ringraziare. Sergio aveva solo fatto ciò che era giusto fare.

in every moment of my life, i will always be ready for youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora